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Politica San Marco in Lamis

Napoleone è tornato, la fiducia nel gruppo dopo il grande incubo: "Decidono loro se mi candido". La politica? "Una missione"

Intervista a Napoleone Cera, ieri la revoca dell'obbligo di dimora nel comune di San Marco in Lamis. Elezioni Regionali in vista, la candidatura non è scontata. Mesi difficili: "Addirittura paragonati a El Chapo"

Napoleone è tornato. Amareggiato, certo, un po' spompo, forse, fiaccato da cinque mesi difficilissimi. Cera junior, da uomo completamente libero dopo la revoca dell'obbligo di dimora in quel di San Marco in Lamis, a passi incerti riparte dai giorni di ottobre prima del buio. 

Il consigliere regionale dei Popolari, esponente di spicco dell'Unione di Centro in provincia di Foggia, è evidentemente provato dalla vicenda giudiziaria che ha travolto lui e suo padre Angelo, ex deputato: "Non auguro a nessuno di vedere gli occhi dei propri figli così opachi, nemmeno al più cattivo dei nemici". Il suo primo pensiero va alla moglie che ha portato avanti la famiglia: "È stata sempre al mio fianco ed è stata una dura prova. La bimba grande ha capito tutto e ha vissuto l'angoscia di questi giorni. La scena di quella mattina le è rimasta impressa".

Avverte l'urgenza di ripristinare l'onore e di fornire la sua versione dei fatti: ne ha lette di cotte e di crude ed è un fiume in piena. E poi c'è la politica. Non ha perso la grinta, ma il bis in Consiglio regionale non è per nulla scontato: cerca la legittimazione dei suoi. Non ci riproverà senza la benedizione dell'Udc provinciale di Foggia. "Dopo questo incubo, è ovvio che per parlare di Regionali, di candidature o altro devo ripartire da dove mi ero fermato, cioè dalla fiducia che soprattutto il mio gruppo ha nei miei confronti. Riunirò tutti e vedrò se ci sono le condizioni per una eventuale candidatura ma soprattutto se e con quali basi ripartire. Li ringrazio perché mi sono stati vicino e nessuno si è mai allontanato o non ha fatto sentire il proprio appoggio. E di questo sono grato e orgoglioso. Fare politica è una missione, non un'ambizione personale. Significa rappresentare quel pezzo di territorio che è marginale rispetto ad una Puglia che probabilmente viaggia con una marcia superiore". 

Ma lei vuole ricandidarsi?

Parto da questo presupposto: chi deve decidere se io debba fare o debba proseguire nel lavoro da consigliere regionale sono i cittadini. Loro ti danno la fiducia. 

C'è un indirizzo dell'Udc di Foggia rispetto all'appoggio a Fitto o Emiliano?

No, assolutamente no. Non ne abbiamo ancora parlato e non abbiamo ancora scelto con chi stare. Dobbiamo ancora decidere se stare con Emiliano o con il candidato presidente del centrodestra, che mi pare non sia stato ancora scelto. 

Se fosse per Napoleone Cera?

No, no, Napoleone sceglie quello che dice il gruppo, non ha preclusioni per nessuno. Se il gruppo indicherà un nome, io farò come dice.

Sta rimettendo davvero ogni decisione nelle mani del gruppo?

Assolutamente sì, ho sempre avuto fiducia in loro, e questa volta ho veramente bisogno di capire se loro continuano ad avere fiducia in me. 

Le voci di sirene di Forza Italia che l'avrebbero attirata?

No, assolutamente no. Io non ho scelto, né tantomeno ho idee su come affrontare la prossima campagna elettorale. La prima cosa che faccio è quella di consegnarmi in toto nelle mani di questo gruppo che è l'Udc storico della provincia di Foggia e loro mi indicheranno la strada

Chi c'è adesso nell'Udc provinciale di Foggia?

Ci sono tutti. Noi da lì non ci siamo mossi, a cominciare dal consigliere comunale di Foggia, Antonio Capotosto, Giuseppe Mangiacotti, Mario Basile, Matteo Iantoschi, il sindaco di Sa NUnicandro Garganico Costantino Ciavarella. Abbiamo un rapporto d'amicizia sereno, franco, schietto, e la politica viene in un secondo momento. 

Mi perdoni, ma non ha ancora menzionato affatto suo padre. Continuate a fare politica insieme?

No, papà non fa più politica. Papà può avere tantissimi difetti, ma per un politico della sua caratura, dopo 40 anni di politica in cui non si è sentita nemmeno una sola voce nei suoi confronti, a un anno dal pensionamento, perché dal marzo 2018 in effetti non ha più fatto politica attiva sul territorio, essere arrestato perché avrebbe fermato un funerale e minacciato una persona non è una cosa del tutto normale, è ovvio che lui non l'abbia presa bene. 

A tal proposito, come sono stati questi mesi?

Che vuole che le dica, basti pensare che in questi cinque mesi siamo stati addirittura dipinti come El Chapo, ho letto che avremmo fermato i funerali per minacciare le persone, cose che si vedono soltanto nei film dei Narcos. Descritto in questa maniera, uno ci rimane male. 

Sembra che ci sia rimasto davvero molto male

Sì perché io non sono stato arrestato né per tangenti, né per aver truccato appalti o concorsi, ma per aver dato sempre la mia disponibilità incondizionata alle persone che venivano da me, non per una mano d'aiuto, ma per avere un conforto, così come deve fare la politica, che deve mettersi al servizio delle persone. Poi se si vuole cancellare questo concetto, non so come si faccia la politica a questo punto. Aggiungo, siamo stati arrestati solo ed esclusivamente per l'accusa di presunte minacce nei confronti dei vertici del Consorzio per assunzioni. Il gip ha rigettato tutti gli altri capi di accusa. 

E poi?

Poi, definire “salumeria” una segreteria politica dove, in molti casi, persone disperate raccontavano i propri momenti di difficoltà personali, non può che essere considerata una battuta infelice in specie in un territorio ad alta infiltrazione mafiosa caratterizzato da un continuo fenomeno di spopolamento demografico, perché intere famiglie fanno le valigie e vanno via. Le istituzioni non solo hanno il diritto ma anche il dovere di sentire le istanze dei cittadini. Altrimenti non lamentiamoci dell’assenza delle Istituzioni. La realtà è molto diversa da quella percepita da chi vive chiuso in una stanza".

Napoleone Cera, per concludere, che cos’è per Lei la politica

E’ una missione, non un'ambizione personale. Significa rappresentare quel pezzo di territorio che è marginale rispetto ad una Puglia che probabilmente viaggia con una marcia superiore.

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