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A Taranto si litiga per le royalties...ma sono della Capitanata. L'ira del sindaco di Biccari: "Quei 1,6 milioni sono uno scippo ai Monti Dauni"

Amaro sfogo sul suo blog del sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna: "A Taranto in questi giorni si litiga su come utilizzare 1,6 milioni di euro. Si dimentica però un piccolo particolare: si tratta di soldi nostri perchè noi siamo i trivellati"

“In questi giorni a Taranto litigano per l’utilizzo delle royalties degli idrocarburi, circa 1,6 milioni di euro, che la Giunta regionale ha destinato a quell’area. E la cosa riapre una ferita che faccio fatica a rimarginare”. Esordisce così sul suo blog il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna. “Il consigliere regionale Galante (M5S) dice: ‘Ennesimo spot della Giunta che non porterà benefici alla città. Ci saremmo aspettati che i soldi provenienti dalle royalties fossero investiti sul territorio in progetti ed attività concrete per la crescita economica in termini imprenditoriali ed occupazionali. Invece serviranno per studi e monitoraggi che nulla aggiungeranno al benessere della città’. L’assessore allo Sviluppo Economico Mino Borraccino replica: ‘Trovo pretestuosa e infondata la polemica sollevata in queste ore dal collega consigliere regionale Marco Galante sulle risorse derivanti dal “fondo idrocarburi” recentemente destinate, grazie ad una delibera di Giunta regionale da me proposta e approvata nei giorni scorsi, a finanziare progetti che interessano Taranto e tutto l’arco jonico. Si tratta di ben 1 milione e 600 mila euro che serviranno a realizzare attività di particolare rilievo e importanza che riguardano la ZES jonica, il Piano Strategico per Taranto, un progetto sperimentale tecnico scientifico su Maruggio con ricadute turistiche e sulla costa, e che quindi faranno benefici diretti in termini di sviluppo del territorio e, conseguentemente, di lavoro per i nostri giovani”.

Peccato che quei soldi, su cui si litiga, siano della Capitanata. “Per noi è l’ennesimo schiaffo – scrive Mignogna-. Nessuno dei due dice la cosa fondamentale. E cioè che queste royalties sono state prodotte nei Monti Dauni e che, dunque, sono state letteralmente scippate al nostro territorio. Nonostante gli impegni presi a parole, infatti, la scandalosa delibera n. 444/2017 non è stata mai rivista e ben 23 milioni di euro prodotti grazie alle trivellazioni nei Monti Dauni hanno preso la strada per territori regionali evidentemente più considerati dalla Giunta in carica.

“E così – aggiunge amaramente il sindaco - quei “benefici diretti in termini di sviluppo del territorio e, conseguentemente, di lavoro per i nostri giovani” trionfalmente annunciati dall’assessore Boraccino non riguarderanno chi (noi) viene trivellato da oltre quarant’anni nel silenzio generale”.  

“Silenzio che, a dire la verità, spesso è anche il nostro. Non so se per rassegnazione, disinteresse o complicità. Di certo è che sono poche le voci che si levano dai Monti Dauni per cercare di sanare questa ennesima ingiustizia (sicuramente è anche colpa mia se non riesco ad andare oltre questo blog)”. “Eppure ci sarebbe bisogno di una grande mobilitazione su questi temi – sferza il primo cittadino-. E di una presa di coscienza importante da parte di quei pochi che ancora ci abitano nelle Terre perforate. Altrimenti continueranno gli sfruttamenti, gli scippi e le beffe. Come questa: il presidente Emiliano che viene premiato con il prestigioso riconoscimento “We are doing our part” per le sue battaglie No Triv contro i progetti di ricerca di idrocarburi nel mare Adriatico e che dice: “Questo premio va a tutti i pugliesi”. Eh no, caro Presidente! Tutti proprio no. Noi siamo quelli trivellati” conclude.

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