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Venerdì, 19 Aprile 2024

"Garantiamo ai giovani il diritto a restare". A Foggia il ministro Provenzano sfida Salvini e Fitto. "È il tempo del Sud"

Il ministro per il Sud e la coesione territoriale ha chiuso la Festa de l'Unità del Partito Democratico. "Si apre una stagione di nuovi investimenti per il Mezzogiorno". In contemporanea il comizio della Lega

"La vera emergenza in Italia e al Sud non è l'immigrazione è l'emigrazione delle nuove generazioni. Ai giovani del Sud bisogna garantire la libertà - anche di andarsene, certo, ma non deve essere una necessità - e il diritto a restare nei nostri territori".  In tre parole, a Foggia il ministro Giuseppe Provenzano, come aveva fatto presentandolo una settimana prima che scoppiasse la fase acuta della pandemia, sintetizza il titolo del Piano per il Sud. È il big della Festa de l'Unità del Partito Democratico di Foggia e si contrappone all'altra piazza di Matteo Salvini, alla stessa ora. Sul palco c'è anche il deputato Michele Bordo, vicepresidente del Gruppo del Pd alla Camera. 

Si fa prendere dalla foga politica, come dirà lui, e sin dall'apertura del suo intervento Peppe Provenzano scredita Raffaele Fitto: "Essere un ministro del Sud non significa fare l'interesse del Sud. Nella crisi precedente Raffaele Fitto era Ministro per il Sud e sono stati tagliati 26 miliardi di investimenti per il Mezzogiorno, stavolta non solo non abbiamo tolto un euro ma abbiamo portato risorse in più". Il Piano per il Sud è la cornice generale in cui si incardina, per esempio, il Cis Capitanata. "Qui c'è un Contratto Istituzionale di Sviluppo che sta operando per riportare gli investimenti nei territori. Adesso si apre un'occasione storica per l'Italia e per il Mezzogiorno in particolare: le risorse del Recovery Fund che si uniscono a quelle delle politiche di coesione". In piazza, con le bandiere e i manifesti, c'è anche il Movimento 24 Agosto di Pino Aprile che illustra graficamente le diverse ipotesi di riparto del pacchetto d'aiuti. "Il Movimento 24 agosto pone un tema che è anche mio - dirà il ministro per il Sud - quello dell'equità territoriale". Rivendica come questo governo dopo decenni abbia deciso di "prendere di petto la questione meridionale".

In soldoni, il Piano per il Sud è stato anche il timone degli investimenti nella sanità contenuti nei vari decreti durante l'emergenza Coronavirus: in quel piano c'era scritto che oltre il 40% dei fondi per nuove terapie intensive dovevano andare al Sud. A proposito di infrastrutture, ha annunciato che oggi stesso avrebbe riunito un comitato interministeriale per fare il punto "sui ritardi inaccettabili che si registrano sulla Napoli-Bari, perché ci sono dei tratti che sono in mano a dei commissari del governo e sono andati più a rilento degli altri".

La fiscalità di vantaggio è uno degli elementi più concreti del Piano per il Sud: "Dal primo ottobre gli imprenditori pagano il 30% in meno dei contributi per tutti i lavoratori, non solo per quelli che devono assumere ma anche per quelli che hanno già". È una misura che il governo vuole rendere strutturale almeno fino al 2029, perché "abbiamo bisogno che si esplichi nel tempo l'effetto anche indiretto che deve promuovere, di attrazione degli investimenti, di emersione del lavoro sommerso". Ripete il leitmotiv del centrosinistra in campagna elettorale: "La Puglia non può tornare indietro". E conclude con un incoraggiamento: "Questo è il tempo del Sud, rivendichiamolo tutti con orgoglio, determinazione e coraggio".

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