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Combattere la mafia si può, anche con altre armi: “Bisogna parlare alle famiglie dei mafiosi e salvare i figli da una scelta stupida”

Così il presidente della Regione Michele Emiliano in apertura degli Stati Generali dell'Antimafia che ha convocato oggi a Foggia a Paazzo Dogana, per dare seguito alla manifestazione di Libera dello scorso 10 gennaio

“Foggia combatte e non si arrende. Noi lo facciamo con le armi dell'antimafia sociale. Questa non è una riunione dove ci occuperemo di indagini, non è nostro compito, su quel fronte siamo al fianco di Magistratura e Forze dell’ordine che svolgono un incessante e fondamentale lavoro. Il nostro compito oggi è quello di mettere insieme tutte le energie sane di questa città, sostenere tutti i soggetti che nella provincia di Foggia che possono contribuire all'educazione dei ragazzi, sostenere la resistenza degli imprenditori, soprattutto far comprendere il disagio che determina la scelta criminale per alcune persone. 

Insomma, noi dobbiamo costruire una società civile che si organizza per colpire duramente la mafia non solo con le armi delle investigazioni, ma anche con l'arma del convincimento. Dovremo sommergerli di idee nuove, di proposte, di ottimismo e far comprendere che la mafia è una strada che porta in galera o al cimitero. Fare il mafioso è una scelta stupida, senza senso, che toglie dignità alle famiglie, toglie futuro ai loro figli prima di tutto. E noi dobbiamo salvare anche i figli dei mafiosi questo è il nostro ragionamento. Quella di oggi è una riunione di carattere operativo. Stiamo costruendo una rete tra istituzioni e società civile”.

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in apertura degli Stati generali dell’antimafia che ha convocato oggi a Foggia, nella sede della Provincia, per dare seguito alla mobilitazione promossa da Libera che lo scorso 10 gennaio ha coinvolto 20mila persone.

Grande è stata l’adesione all’iniziativa odierna da parte di sindaci, rappresentanti istituzionali, partenariato, associazioni. Presente anche l’assessore regionale Raffaele Piemontese, insieme a Roberto Venneri, direttore Sezione Antimafia sociale della Regione.

Il dibattito è entrato nel merito delle specifiche iniziative da realizzare sul territorio. Tutti i partecipanti hanno preso la parola dando vita a un approfondito confronto e un importante momento di ascolto e testimonianza. 

La Puglia è la regione italiana che spende di più in antimafia sociale e che ha già attivato bandi per Comuni, scuole, associazioni per oltre 13 milioni di euro. Inoltre, la Regione Puglia si è costituita parte civile in tutti i processi che sono in corso contro la criminalità organizzata. 

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