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Casanova, il leghista del Nord garganico d'adozione: "Qui gente accogliente e operosa". Feltri? "Sbaglia, Sud è sfida dell'Italia"

"Credo che i meridionali siano inferiori". L'europarlamentare della Lega Massimo Casanova: "Feltri sbaglia, il Sud è la scommessa dell'Italia". Nato a Bologna e proprietario del Papeete Beach, ha la residenza a Lesina sul Gargano

Braccio destro di Matteo Salvini, bolognese di nascita ma garganico di adozione, oggi, alla soglia dei 50 anni, Massimo Casanova è un europarlamentare. 

Eletto con la Lega nella circoscrizione Sud poco meno di un anno fa, l'imprenditore di successo prestato alla politica non si sottrae al dibattito infuocato che da alcuni giorni vede contrapposti Vittorio Feltri e i meridionali.

Non si sottrae dall'esprimere un giudizio sulle esternazioni di hitleriana memoria del direttore di Libero pronunciate nel corso della trasmissione 'Fuori dal Coro' di Mario Giordano - "Io non credo ai complessi di inferiorità, credo che i meridionali in molti casi siano inferiori" - ma mantiene le dovute distanze, un po' come quelle che da un po' di settimane ci consigliano di tenere gli esperti se non vogliamo correre il rischio di essere travolti dall'onda del contagio. Tradotto, dall'onda mediatica. 

La tocca piano il proprietario del Papeete Beach di Milano Marittima. Casanova, uomo della Lega da Nord a Sud, affronta l'argomento sottolineando le responsabilità che la classe dirigente del Meridione d'Italia - "incapace e inefficiente" - avrebbe rispetto alla situazione in cui si trova oggi la parte più a sud dello Stivale.

A pagarne le spese sarebbero proprio quei meridionali insorti dopo l'ennesima grave affermazione di Feltri. L'esponente leghista ne conosce tanti e ne traccia un profilo: "Il meridionale è persona calda, accogliente, operosa e leale".

Proprio lui, che da leghista nato al Nord trascorre intere settimane a Lesina da quando era bambino, sostiene che il Sud sia la vera sfida e scommessa dell'Italia. "La gente deve solo imparare a credere in se stessa, ad osare, ad assumere la consapevolezza dei suoi molteplici punti di forza. E a chiedere per sé ciò che merita: il meglio".

Casanova, ennesimo attacco di Feltri al Sud e indirettamente anche ai foggiani, peraltro già presi di mira e in più di una occasione dal direttore di Libero...

Stimo Feltri, è evidentemente un provocatore e quasi sempre, col suo linguaggio pepato e politicamente scorretto, svela quelle verità che troppe volte non vogliamo sentirci dire. Il quasi, tuttavia, non è casuale: sul Sud sbaglia. E’ evidente che tende ad identificare la classe dirigente meridionale, che ha dato prova nel tempo di essere politicamente incapace ed inefficiente, con la popolazione del Sud, che è un’altra cosa e merita di essere governata meglio e da uomini all’altezza.

Al netto di come i governatori gestiscono le regioni, stiamo al punto. Inferiore è una parola molto offensiva, di hitleriana memoria. E purtroppo c'è ancora chi la pensa come Feltri. Se la sente di prendere una posizione netta contro il direttore e di chi ancora oggi elabora questi ragionamenti? Possibilmente tenendo fuori politica

La verità: io amo il Sud e lo vivo da quando ero bambino. Sono stato eletto al Sud e porto le istanze del Meridione in ogni dove, dall’Europa a Roma, e spero molto presto in Regione. Perché sono convinto che il Sud sia stato storicamente sottovalutato e mal governato, ma che in sé abbia la forza e le risorse per esplodere e fare da traino all’Italia intera. Troppo spesso si è verificato quel processo di cui sopra: il Sud ha pagato lo scotto di avere una classe dirigente inadeguata e arraffona, che non solo lo ha depredato ma ne ha compromesso l’immagine. Quasi che il meridionale abbia un’indole differente dal settentrionale. Follia. La Lega al Sud sfonda proprio per questo: perché la gente è stanca e ritiene ingiusto quello stigma. Vuole crescere, sognare e lavorare al suo futuro e a quello dei suoi figli. 

Lo chiedo a lei perché è un uomo del Nord che ha residenza al Sud, peraltro sul Gargano a Lesina. Avrà sicuramente imparato a conoscerci. Come sono i meridionali secondo Lei?

Il meridionale è persona calda, accogliente, operosa e leale. E lo dico a ragion veduta, per esperienza diretta: ho rapporti bellissimi qui al Sud, dalla Campania alla Calabria, dalla Puglia alla Basilicata, dal Molise all’Abruzzo. Rapporti che si basano sulla qualità più che sulla quantità. Gente che deve solo imparare a credere in se stessa, ad osare, ad assumere la consapevolezza dei suoi molteplici punti di forza. E a chiedere per sé ciò che merita: il meglio. Sino ad ora non lo ha preteso, si è spesso accontentata di classi dirigenti inadeguate, con atteggiamento fatalista e rassegnato. Noi della Lega vogliamo scrivere qui al Sud una nuova pagina di storia. Fatta di riscossa, orgoglio e dignità. 

In che cosa secondo lei si differenziano? Mi riferisco soprattutto alle persone. Per il resto siamo ben consapevoli delle difficoltà del Sud e della sproporzione da un punto di vista degli investimenti tra una zona e l'altra. 

Sicuramente a fare la differenza economica tra le due aree hanno provveduto le classi di governo. Per ciò che concerne le persone, beh, se una differenza devo necessariamente trovarla, potrebbe essere a livello di abitudini sociali e tradizioni culturali. Ma, d’altronde, ciascuno di noi viene plasmato sulla base del contesto in cui vive, del background che si porta dietro. 

Lei viene volentieri sul Gargano perché?

Lo considero casa mia. E’ casa mia. Lo vivo, ripeto, da quando ero bambino. Qui ho trascorso lunghi periodi della mia infanzia, della mia adolescenza, dell’età adulta. E sono stato fortunato, perché il Gargano è oggettivamente meraviglioso ed accogliente, possiede bellezza, umanità e dignità. 

Lei adora il Nord perché?

Da quanto ho appena enunciato, dedurrà agevolmente che io adoro l’Italia intera. E’ un Paese che ci ha dato tanto e ci darà ancora di più, se solo sapremo amarlo. Troppo spesso ci facciamo prendere dall’esterofilia, denigrando ciò che abbiamo e ciò che rappresentiamo per gli altri. Posso garantirle che da quando espleto la mia funzione in Europa, la nostra forza mi è ancora più chiara. 

Secondo lei cosa hanno in comune?

Entrambi appartengono ad un intero che non può sopravvivere senza l’altro: siamo in presenza di due realtà interconnesse, se una arretra, arretra anche l’altra. Se uno cresce, cresce anche l’altra. Nessuna delle due può fare a meno dell’altra. E’ questo concetto che dobbiamo tenere bene a mente, soprattutto nei momenti di difficoltà. La Lega decide di ‘sfondare’ a Sud perché lo ha chiaro e vuole provare a mettere in equilibrio le due metà, a beneficio dell’intero, ossia dell’Italia. 

Casanova, scommettere sul Sud secondo lei è la vera sfida dell'Italia?

Sì. E’ la vera sfida, dice bene. E le spiego anche perché è il Sud la vera scommessa: il Nord ha dato tutto, ha spremuto ogni sua potenzialità, trainando l’intero Paese. Oggi è il Sud ad avere le maggiori potenzialità inespresse, è il Sud che può liberare energia nuova, è questa parte d’Italia a portare in seno quelle risorse non ancora sfruttate funzionali alla crescita e allo sviluppo di se stesso e, di conseguenze, dell’intero Paese. E’ qui che bisogna puntare. Io l’ho sempre pensato ed ho lavorato con Matteo Salvini a che il progetto di discesa a Sud della Lega diventasse realtà. Non era facile, mi creda. Ma io e Matteo ce l’abbiamo fatta. Ora si tratta di lavorare sodo per il bene di questo territorio. Abbiamo grandi progetti per il Mezzogiorno e sto lavorando ad una importante e decisiva piattaforma programmatica.

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