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M5S: “guerra” tra i meetup di Foggia, amministrative 2014 a rischio?

Intervista a Luigi La Riccia: "Il Movimento 5 Stelle in provincia di Foggia non esiste, ma ci sono soltanto gli attivisti"

Spuntano come funghi gli attivisti e i meetup targati “5 Stelle” in provincia di Foggia. Uno tsunami che all’indomani dell’affermazione elettorale rischia seriamente di produrre l’effetto contrario di oscurare e di vanificare il lavoro svolto finora dai fedelissimi. Una realtà che non sarà facile da gestire e che sta provocando dissapori e malumori tra i grillini di Capitanata, impegnati a denunciare casi anomali e ad allontanare persone poco gradite “che entrano soltanto per potersi candidare” afferma Luigi La Riccia.

Basti pensare al caso De Vita, presunto attivista M5S sangiovannese, definito dai più avveduti un abusivo in cerca di notorietà, bocciato sui social network e rimandato sul blog del comico genovese. Ai grillini foggiani, quelli delle battaglie sugli inceneritori e Zero Privilegi Puglia, non è andata assolutamente giù la doppia presenza del “cinque stelle” di San Giovanni Rotondo al programma di Barbara D’Urso, tant’è che su quel ragazzo della città di San Pio è stata tracciata una croce che soltanto il tempo e l’impegno, forse, potranno cancellare. Sarà difficile, perché il De Vita “attivista” avrebbe le ore contate.

Tra i veterani, però, c’è anche chi non ha gradito la conferenza stampa indetta sabato scorso da alcuni attivisti foggiani sotto l’effigie del movimento, che si sta guardando bene anche da chi, dal 26 febbraio ad oggi, si è imbattuto in comizi e commenti, dichiarandosi esponente o coordinatore di meetup inesistenti prima delle Politiche. Gioco facile fino al voto, ma il difficile viene ora.

Non lo nasconde, e lo sa perfettamente, il sammarchese Luigi La Riccia, tra i “leader” indiscussi del movimento in provincia, riconosciuto anche oltre i confini del Tavoliere. Spetterà anche a lui e alla sua indubbia credibilità, provare a mettere ordine nel movimento foggiano, sul quale, in città, si sta caricando il peso di una grossa aspettativa.

Intanto, non si muove foglia che Grillo non voglia. E a Foggia, come in tutti i comuni della provincia, nessun meetup può dirsi detentore del simbolo. Ad ogni modo c’è chi, come La Riccia, prova a mettere un freno alle contese o a chi immagina di potersi ritagliare un ampio spazio all’interno del movimento, semplicemente giocando d’anticipo o d’astuzia. La guerra dei meetup c’è e va risolta. Come? “Umiltà e disponibilità” afferma il 40enne di San Marco in Lamis. Non va dimenticato, inoltre, che il Movimento 5 Stelle nel capoluogo dauno e in Provincia non c’è, ma esistono soltanto gli attivisti, da non confondere assolutamente con i simpatizzanti e i sostenitori.

Tanti i nodi da sciogliere anche in vista delle amministrative del 2014. Ragion per cui, nei prossimi giorni, è previsto in città l’arrivo dei neo eletti deputati e senatori, ai quali spetterà il compito di percepire l’aria che si respira e di risolvere questioni che altrimenti rischiano di far implodere il movimento dal suo interno.

Mentre il M5S è chiamato a una nuova sfida e ad andare oltre i meetup - che La Riccia ritiene “obsoleti” - gli attivisti di Foggia sono chiamati invece a superare ostacoli e incidenti di percorso, perchè non è da escludere l'ipotesi che il Movimento 5 Stelle non partecipi alla tornata elettorale del 2014. Beppe Grillo potrebbe infatti decidere di non rilasciare a meetup alcuno la certificazione per la presentazione delle liste nel capoluogo dauno. “I grilli di Foggia” e  “Foggia in Movimento verso le 5 Stelle” sono avvisati.

La Riccia, a proposito di Movimento 5 Stelle, com’è la situazione in provincia di Foggia?

La situazione, ed è una considerazione personale, è che il Movimento 5 Stelle abbia preso tutti questi voti esclusivamente grazie a Beppe Grillo. Il successo elettorale ha galvanizzato un po’ tutti e questo sta provocando l’ingresso nel M5S di gente non gradita che entra soltanto per poi potersi candidare. Ma questa gente verrà subito riconosciuta, grazie anche ai requisiti imposti da Grillo.

A Foggia c’è chi sostiene che ci siano più gruppi che facciano riferimento a Grillo e che ci sia in atto una contesa per il simbolo. Le risulta?

Il simbolo, per statuto e per regolamento, viene concesso soltanto a chi ha certificato una lista. In Capitanata finora non lo ha fatto nessuno, quindi nessuno di noi è detentore del simbolo. Fino all’esplosione in termini percentuali dei consensi, dal 2009 al 2011, Grillo il simbolo ce lo lasciava usare su internet per organizzarci e compiere le nostre iniziative sul territorio, purché rientranti nel programma del Movimento. E’ chiaro che date le percentuali alte, molti useranno il simbolo impropriamente, tant’è che in Puglia c’è gente mai vista prima che da un giorno all’altro si è svegliata ed ha cominciato a fare comizi con le bandiere del movimento. Dalle mie parti questi si chiamano salti della quaglia.

Il fatto di condizionare il simbolo alla certificazione di una lista elettorale precedente alle Politiche appena trascorse, non suona come un vuoto normativo dello statuto del Movimento? Tant’è che i foggiani non hanno potuto candidarsi.

Questi requisiti servivano solo per la Camera e il Senato e sono stati stilati e fatti rispettare soltanto per questa tornata elettorale. Ciò non toglie che se si tornasse al voto, i requisiti potrebbero essere gli stessi o addirittura più stringenti, visto l’alto tasso di infiltrati.

Dicevamo che a Foggia ci sarebbero parecchi gruppi pronti a giocarsi la leadership?

No, non è questione di leadership. A Foggia ci sono gruppi che forse non hanno capito il vero concetto del Movimento e gruppi che lo hanno capito perfettamente, però probabilmente vorrebbero ugualmente ottenere la leadership. C’è anche chi l’ha capito, ma le percentuali sono talmente alte che c’è un po’ di tutto. Nel quadro generale sembra davvero che in provincia di Foggia non si sia inteso il concetto del Movimento 5 Stelle, perché più passano i giorni e più si continuano a costituire dei meetup.

Cosa sono i meetup?

Sono piattaforme informatiche che venivano usate tra gli iscritti per organizzare le attività e le discussioni da fare sul territorio. Con il passare degli anni questi strumenti sono diventati obsoleti perché sono usciti dei nuovi software e perché assistiamo a un’inflazione di meetup. Ma, aprire un meetup non significa niente se poi non ci si fa vedere sul territorio. Bisogna essere credibili. All’indomani delle elezioni in provincia di Foggia sono stati aperti una cosa come 7-8 meetup. Queste persone forse non hanno capito, però, che questo non significa avere il simbolo.

Sabato a Foggia c’è stata una conferenza stampa di un gruppo del M5S. Chi autorizza queste persone a parlare per nome e per conto del M5S?

Io non lo so, ma posso dire che da noi sono vietati talk show e conferenze stampa. Se fossi stato io non l’avrei fatta.

E’ a conoscenza della contesa, presunta o tale, tra i meetup di Foggia?

Premesso che i meetup sono nati dall’azione che abbiamo fatto con Zero Privilegi Puglia, questa contesa è naturale che tenda ad esserci.

E come si risolve?

Con un pizzico di umiltà da parte di tutti e disponibilità al dialogo. I meetup devono cominciare a dialogare tra di loro ed essere più umili.

Considerato l’alto rischio che c’è di far implodere il movimento dal suo interno, non è il caso che in provincia di Foggia si individui una figura che metta ordine alle cose?

Ho parlato con parecchi onorevoli neo eletti. Qualcuno verrà a Foggia e sembra che all’orizzonte ci sia la volontà di risolvere queste questioni, anche se il movimento non ha coordinatori e segretari.

Possiamo dire che oggi il M5S non esiste, se non nella misura del successo elettorale?

Esatto. Non esiste, non solo a Foggia, ma in tutta la provincia. Esistono soltanto gli attivisti, che non vanno confusi con i sostenitori o i simpatizzanti.

Se uno vuole aprire una sede non lo potrà fare?

La natura del movimento è online. Ciò non significa che le persone non si possano riunire in sede, ma da qui ad aprirla ce ne passa.

Ha letto da qualche parte che nei due meetup di Foggia ci sarebbero un casino di infiltrati?

Evito di interferire sui problemi di Foggia, ma se le notizie venissero confermate significherebbe che ci sono gravi problemi.

Chiunque però può aver fatto parte in passato di altri schieramenti politici?

Si, ma personalmente io Grillo l’ho seguito dal primo giorno. La chiave sta nello spirito che si utilizza nell’affrontare le cose.

A questo si aggiunge anche la vicenda di Matteo De Vita.

Come ho già detto, De Vita non fa parte del Movimento, ma è un mitomane ed è stato già diffidato. In questi giorni sono in costante contatto con Roma e vi assicuro che in merito a queste questioni ci saranno importanti novità, dei provvedimenti che riguarderanno tutti i nuovi ingressi, comprese le aperture dei nuovi meetup.

E’ possibile, ad esempio, che Grillo non conceda la certificazione per la presentazione delle liste a Foggia nel 2014?

Non è da escludere che laddove ci siano conflitti di meetup non si rilasci la certificazione per la competizione alle elezioni amministrative.

Chi vuole entrare nel movimento e vuole fare l’attivista cosa deve fare?

E’ auspicabile che prima di compiere questo passo conoscano il concetto di movimento e si rivolgano a persone credibili o profondi conoscitori del M5S.

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