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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Cassano mette insieme sette simboli e sfida i partiti tradizionali: "Foggia ha bisogno di uomini nuovi"

Federazione ufficiale stasera in via Lustro 28 del nuovo soggetto a sette teste: Puglia popolare, Pli, Pri, Io ci sono, movimento animalista e Popolo della Famiglia. E su Landella dice: "Non lo vuole neanche il centrodestra"

Sette simboli per un’unica offerta politica, popolare, liberale, interclassista, “ma soprattutto – sostengono- nuova”. “Se i cittadini vogliono una nuova proposta, oggi quella proposta c’è” ha dichiarato l’ex parlamentare barese Massimo Cassano, ispiratore del movimento civico regionale “Puglia Popolare”, da stasera ufficialmente federato con altri sei simboli a Foggia, per provare, tutti insieme, a fare massa critica e contare nello scenario politico-elettorale che va ad aprirsi col nuovo anno.

A partire dalle prossime elezioni provinciali, fanno sapere (che si terranno il 3 febbraio 2019, solo per il rinnovo dei consiglieri), per continuare con le amministrative. Senza ancora un approdo certo, “perché non siamo né di centrodestra né di centrosinistra” sottolineano. E pazienza se la gran parte dei volti presenti in via Lustro 28, dove la federazione ha aperto la sua sede, sia di estrazione centrodestra. Il civismo di stampo “cassaniano” è a mani libere, le stesse che l’ex uomo forte di Forza Italia sta utilizzando nei rapporti con Emiliano e Decaro.

“A Foggia e in Capitanata decideranno loro” dichiara Cassano, “ma mi piacerebbe che fossimo noi stessi a proporre un nostro candidato. Se rafforziamo le civiche e allarghiamo questo progetto ce la possiamo fare”. I loro sono Rino De Martino (Puglia popolare), “Io ci sono” con Nicola Cascavilla, il Partito Repubblicano Italiano rappresentato da Mauro Pagano, Impegno Popolare, il Partito liberale italiano, il movimento animalista e, entrato di recente, il Popolo della Famiglia. Un pout pourrì, si penserà. Ma per loro è il “nuovo schema, perché ragionare in termini di centrodestra-centrosinistra oggi non ha più alcun senso”.  

Come si sta insieme? Ciascuno del suo bagaglio porterà due punti di programma. Solo due. E saranno messi insieme. Una sorta di contratto locale, insomma,  a seconda delle realtà in cui ci si presenterà. Che saranno sicuramente i tre maggiori centri. A darne conferma la presenza nella sede di via Lustro di volti provenienti dal centro dell’Alto tavoliere, come la consigliera Annalisa Tardio, e da Lucera (Giuseppe Bizzarri). Da Foggia, in qualità di uditori, i leghisti (il capogruppo Antonio Vigiano, Sario Masi, l’ex segretario cittadino Gianfranco Fariello), i consiglieri Pasquale Cataneo e Nicola Russo, ma anche Italia in Comune con Vincenzo Rizzi e Marino Talia.

Proveranno a fare più liste, almeno questo è l’obiettivo, ovviamente federate, “perché più siamo e meglio è”. E vogliono un sindaco espressione della gente. Ma se su San Severo e Lucera si potrà ragionare anche rispetto alle esperienze attuali  (Miglio piuttosto che Tutolo), a Foggia, par di capire si parte da un dato: “La città è a pezzi” sostengono e “Landella lo ha messo in discussione finanche il centrodestra, figuriamoci noi” dice Cassano. Parole in libertà? Forse. Di certo per ora i sette si mettono alla porta, ad aspettare l’evolversi degli eventi, per cercare di capire in quale direzione si dovrà andare. “Non ci sono proposte ancora, né dal centrosinistra né dal centrodestra. Quindi aspettiamo” temporeggia De Martino. “Siamo aperti ad ogni tipo di discorso” gli fa ecco il regionale Cassano.“E’ un periodo fortunato questo per il civismo” secondo l’ex azzurro, “perché i partiti hanno perso e stanno perdendo tutto. Forza Italia è in crisi. Gli uscenti, a Bari, stanno chiedendo di candidarsi con noi perché con quei simboli la gente non li vota più. Abbiamo giù messo insieme sei liste civiche. E’ questo il momento di rafforzare il blocco civico” esorta.

L’obiettivo per l’ex parlamentare azzurro sono le regionali 2020. Pare abbiano già una lista pronta per correre. Con o contro Emiliano (e magari con Cassano candidato) questo l’ambizioso ex azzurro non lo dice. E d’altronde, convive per il momento “sotto lo stesso tetto” (con Stea, suo uomo, assessore regionale di Emiliano). Dunque il discorso è prematuro. Quanto valgano le sette liste insieme è facile intuirlo. Ma preannunciano liste forti e, soprattutto, “fatte di gentiluomini e nobildonne”. In tal senso, fanno sapere, hanno sottoscritto un codice etico.

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