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Il ministro Minniti a Foggia, Landella: “Segno di attenzione dello Stato“

Il sindaco di Foggia commenta la notizia dell’arrivo a Foggia del ministro, dopo l’agguato mafioso nei pressi della stazione di San Marco in Lamis

 “La visita del Ministro dell’Interno, Marco Minniti, in Capitanata è un segno importante di attenzione dello Stato, tanto più opportuna e necessaria dopo i fatti di sangue di San Marco in Lamis. Una scia di morte che conferma la pericolosità e la violenza senza scrupoli delle organizzazioni criminali che operano in provincia di Foggia e che necessita una risposta forte e decisa da parte del Governo nazionale”, è il commento di Franco Landella alla notizia della visita del Ministro in Capitanata, dopo l’agguato a San Marco in Lamis.

LE VITTIME E LE IMMAGINI DELL'OMICIDIO

“Desidero ringraziare il Ministro Minniti per una presenza che, sono certo, darà l’opportunità a tutti i rappresentanti delle Istituzioni, dello Stato, della Procura della Repubblica e delle Forze dell’Ordine di mettere a punto una strategia efficace per contrastare una recrudescenza dell’azione mafiosa che è cresciuta esponenzialmente per qualità e per efferatezza in questi anni. Di particolare importanza è poi la decisione di incontrare alcuni sindaci della Capitanata, a dimostrazione della volontà di ascoltare coloro i quali vivono il territorio in prima linea”.

Fratelli uccisi per aver assistito all'omicidio del boss Romito

Landella prosegue: “Negli ultimi tempi abbiamo assistito a numerose emergenze in termini di sicurezza collegate alle attività chiaramente di stampo mafioso: a Foggia come a San Severo, a Cerignola come nell’area garganica. Il lavoro difficile ed encomiabile svolto sinora da Prefettura, Magistratura e Forze dell’Ordine merita un supporto speciale, anche in termini logistici e di personale. Non possiamo più permetterci alcuna sottovalutazione per un fenomeno che sta mostrando il suo volto più crudele ed una straordinaria capacità di ramificazione. Da questo punto di vista l’unità istituzionale, civica e sociale, l’impegno sul fronte della lotta al racket delle estorsioni sono elementi di cruciale importanza, cui va però affiancato un salto di qualità sul fronte della repressione”.

“Sono certo che il vertice di domani e gli incontri programmati dal Ministro dell’Interno faranno sentire forte e chiara la risposta dello Stato. La criminalità organizzata della provincia di Foggia non può strangolare lo sviluppo di una terra meravigliosa, non può inibire la crescita economica delle nostre comunità. Viceversa, deve essere combattuta con determinazione, perché ogni attività illecita e malavitosa, ogni forma di illegalità meritano di essere stroncate in modo radicale e deciso, come accaduto in altre realtà del Paese. Le mafie di Capitanata hanno ormai raggiunto un livello di ferocia di rango nazionale che impone una lotta senza quartiere per sconfiggerle ed annientarle”, ha concluso il sindaco di Foggia. 

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