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Gino Lisa, Martorana NON: "Incontro con AdP? Deludente, demoralizzante e destabilizzante"

E' il commento del candidato sindaco di Foggia del Nuovo Ordine Nazionale, Giuseppe Martorana, dopo l'incontro sul Gino Lisa tenutosi questa mattina a Bari

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Deludente, demoralizzante e destabilizzante. Sono questi gli aggettivi che potrebbero racchiudere il senso dell'incontro avuto con l'amministratore delegato dell'Aeroporto di Puglia che gestisce la parte tecnico amministrativa degli scali di Bari e Brindisi. Dopo un lungo excursus storico e un resoconto delle attività svolte durante 13 anni di gestione si è potuto evidenziare solo un dato di fatto: il Gino Lisa è rimasto tale e quale a come era nel 2001.

Lo scarica barile sulle responsabilità che hanno portato al fermo dello scalo aereo è stato la base sulla quale si è svolto l'incontro. Ma, al di là della lentezza burocratica europea, nazione e regionale denunciata, va sottolineato che la motivazione primaria per la quale Foggia non riesce, ancora oggi, ad avere il proprio aeroporto è da ricercarsi nell'assenza di interessi da parte della Regione Puglia. Un'assenza che è stata anche materiale dato che al tavolo dell'incontro non c'era nessun delegato e men che meno il governatore Niky Vendola.

Tra le varie carenze si è parlato della mancanza di una caserma dei Vigili del Fuoco all'interno del Gino Lisa. Nel 2001 la struttura era inesistente e nel 2014 continua a non esserci nonostante i milioni di euro finanziati dalla Comunità Europea che sarebbero dovuti servire anche per la ristrutturazione dell'aeroporto della Capitanata e nonostante la "particolare attenzione" che l'attuale amministrazione degli aeroporti pugliesi dice di aver posto al problema.

Anche se la suddetta amministrazione ha dato le sue spiegazioni circa il perdurare delle carenze già denunciate dal comitato Gino Lisa, e per le quali noi del Nuovo Ordine Nazionale scendemmo in piazza già nel 2011, è stato evidente che lo sblocco di tutta la situazione dipende solo ed unicamente dalla politica della regione. Ma a conti fatti non può sfuggire neanche al più ingenuo che per la giunta Vendola non c'è alcun interesse economico reale nell'aprire lo scalo di Foggia, e ciò sia perché l'amministrazione che oggi gestisce gli aeroporti pugliesi ha registrato un serio calo di utenza dovuta al rinnovamento ed alla velocizzazione su rotaia, sia perché la rimanente utenza verrebbe ulteriormente penalizzata proprio da un'eventuale apertura del Gino Lisa

Da qui i voli pindarici dei tecnici dell'amministrazione sulle spiegazioni e le giustificazioni addotte e quelli delle autorità politiche che hanno giocato a nascondino. Il Nuovo Ordine Nazionale, e con esso il suo candidato sindaco, non può accettare questo stato di cose imposto con una buona dose di arroganza dalla parte politica che ha preferito non presentarsi pur essendo stata chiamata per un colloquio costruttivo - comunque dovuto. Né può credere che questi personaggi possano prendere in gito all'infinito i cittadini foggiani.

Occorre imporre un blocco a questo modo di agire perché esso offende l'intelligenza di chi si sta battendo per un diritto sacrosanto e perché è inaccettabile il fatto che l'interesse politico sovrasti quello della collettività. La regione Puglia aveva il dovere di agire nei modi idonei e nei tempi più brevi affinché il Gino Lisa aprisse i battenti con una struttura tale da consentire gli scali sulle tratte oggi precluse, e avrebbe dovuto attivarsi con solerzia per rendere appetibile ai privati un adeguato investimento sull'aeroporto.

Dopo 13 anni di inattività il Gino Lisa giace sotto le sue macerie burocratiche e politiche che, di fatto, proteggono gli interessi di una piccola - ma potente - lobby di speculatori commerciali e finanziari. A fronte di questo quadro deprimente e avvilente il Nuovo Ordine Nazionale può porre rimedio solo in un modo: promettendo alla città, in caso di vittoria elettorale, una continua, perpetua, instancabile e fastidiosa presenza all'interno degli uffici e dei palazzi preposti al rilascio delle autorizzazioni necessarie all'apertura del Gino Lisa, prestando molta attenzione alle preclusioni vessatorie che potrebbero essere imposte come conditio sine qua non in caso di rilascio della documentazione occorrente.

Se anche questo non dovesse essere un utile deterrente per sbloccare la situazione, provvederemo ad agire diversamente, ad esempio confiscando le proprietà a ridosso della pista di decollo la cui presenza non permette il totale ampliamento della stessa precludendo così la possibilità di poter far diventare il Gino Lisa un aeroporto di importanza, oltre che nazionale anche internazionale. Il massimo prolungamento delle piste consentirebbe di chiedere, ed ottenere, autorizzazioni e finanziamenti adeguati alle nuove prospettive arrivando al punto di competere commercialmente con Bari Palese, suscitando gli interessi dei privati che, a causa delle attuali condizioni in cui versa l'aeroporto foggiano, preferiscono investire altrove, dove le prospettive di guadagno sono migliori e più sicure.

Se Bari si permette, oggi, di fare il bello ed il cattivo tempo sul nostro aeroporto è anche grazie agli errori - e questo va detto - di quelle giunte comunali foggiane che negli anni trascorsi hanno firmato concessioni edilizie là dove non avrebbero mai dovuto concederle. In questo modo si sono creati i presupposti per tutti quegli appigli di cui la giunta regionale si serve per limitare, se non bloccare, l'espansione dello scalo aereo Gino Lisa.

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