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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Manfredonia

Infiltrazioni mafiose e conti in predissesto, Manfredonia è al tappeto. Fiore (M5S): "Basta voltarsi dall'altra parte, ora si riparta da zero"

Nota dell'ex consigliere comunale cinquestelle Gianni Fiore, che invita a manfredoniani a distinguere due concetti: i rapporti con la malavita di alcuni ex amministratori e l'incapacità politico-amministrativa degli stessi

"La notizia dello scioglimento del nostro comune per infiltrazioni mafiose sembra sconvolgere i manfredoniani. Il fatto che dopo mesi di indagini ci sia una relazione che indica che all'interno dell'amministrazione comunale di Manfredonia, così come in quella di Cerignola ed in passato di Monte Sant'Angelo e Mattinata, ci siano dei presunti legami o presunti rapporti con i clan o con le singole famiglie, sembra colpire qualcuno come un fulmine a ciel sereno. Eppure questa gente vive in questa città come ci vivo anch'io per cui non capisco la sorpresa da cosa sia scaturita. Ciò che invece mi preme sottolineare è che si sta facendo grande confusione tra i presunti rapporti degli amministratori locali con le famiglie e con i clan e l’incapacità politico-amministrativa di questa classe dirigente". Così l'ex consigliere comunale M5S Gianni Fiore interviene nel dibattito sullo scioglimento del Comune sipontino per infiltrazioni mafiose.

"Le due cose vanno tenute separate e distinte - continua Fiore-. I conti in rosso, i servizi ai cittadini ridotti al lumicino non hanno nulla a che fare con quelli che sono i rapporti poco chiari tra i politici e i clan. E’ bene ricordare che anche le nostre denunce in passato hanno riguardato solo ed esclusivamente le erronee interpretazioni di leggi finanziarie e norme riguardanti l'amministrazione e la gestione della cosa pubblica. L'incapacità politica di amministrare e gestire una città di 55.000 abitanti vieni palesata dai conti in rosso e dai servizi al cittadino inesistenti. Pertanto dal mio punto di vista ritengo necessario tenere ben distinte le due situazioni, entrambe molto gravi e che dovranno necessariamente far riflettere i cittadini".

"Qualora si accerti che le scelte politiche che hanno portato al disastro finanziario sono state fatte per agevolare, favorire, ripagare favori ecc. ecc. allora la colpa di questa classe politica, che ha dominato la nostra città in questi ultimi anni, è doppia. Non solo sono stati influenzati ma addirittura hanno creato anche danni ai propri concittadini. Siamo stati governati per anni da una classe politica che è stata in grado di nascondere la polvere sotto il tappeto solo ed esclusivamente per tornaconti politici personali e non per dare a questa città il meritato lustro, polvere che ad un certo punto non era più possibile nascondere. Distinguere l'incapacità politica e amministrativa dall' intrattenere rapporti con ambienti malavitosi è un passaggio necessario per poter analizzare in maniera più chiara l'attuale situazione della nostra città. Non bisogna spostare tutta l'attenzione solo su coloro i quali saranno ritenuti responsabili di aver intrattenuto rapporti con i clan della zona, perché accanto a quei consiglieri e a quegli assessori, c'erano altri consiglieri e assessori che ne hanno appoggiato l'azione politica semplicemente alzando una mano in Consiglio Comunale o all'interno della Giunta. Ciò su cui il cittadino manfredoniano dovrà concentrarsi quando saremo chiamati nuovamente alle urne è sulle capacità gestionali e politiche, sui progetti e quanto siano realizzabili, di quanti si presenteranno per amministrare questa città. La macchia e la vergogna di essere stati governati in questi anni da chi oltre ad essere incapace ed incompetente nell'amministrare la cosa pubblica si è dimostrato addirittura legato, o quanto meno influenzato da rapporti con clan locali, dovrà guidare i cittadini di Manfredonia nel prendere coscienza del tessuto sociale in cui viviamo e guidare tutti a prendere una netta posizione di contrasto".

"Basta girarsi dall’altra parte e al momento di scegliere non si dovrà più propendere per il parente o per l’amico se questi non hanno dimostrato alcuna capacità amministrativa. Questo potrebbe essere il punto zero da cui ripartire, e se i manfredoniani avranno il coraggio e la voglia di rialzare la testa e riprendersi il proprio territorio, allora davvero potrebbe essere l’inizio di una nuova era" conclude.

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