Luminarie accese a Foggia il 22 gennaio. Nulla di strano, almeno stando a quanto dichiara il sindaco di Franco Landella, che replica all’articolo apparso ieri su FoggiaToday e alle dichiarazioni della consigliera regionale del Movimento Cinquestelle Rosa Barone. “Dobbiamo onorare l’impostazione religiosa che vuole la rimozione di presepi e luminarie nel giorno della Candelora. Inviterei la Barone a fare ripetizioni di catechismo”.
Per il primo cittadino si tratta di affermazioni strumentali da parte di chi si occupa di futilità. “Una città addobbata è elemento attrattivo”. E chiarisce anche sulla questione costi: “Non esistono costi aggiuntivi, perché per rendere vive le luminarie abbiamo abbassato la potenza della pubblica illuminazione”.
Mentre l’albero è in fase di smontaggio, e la pista di pattinaggio è stata rimossa ieri, le luminarie addobberanno la città anche nei prossimi giorni: “Approfittando della Candelora, utilizzeremo le luminarie fino al 14 febbraio, così la città potrà essere attrattiva e ospitare i tanti innamorati che vorranno venire in città a consumare nei nostri ristoranti e festeggiare, portando vantaggi economici alla città. Il bello va ossequiato, non contestato”.
Resta però il problema illuminazione che attanaglia diverse zone della città, specie in periferia: “Siamo in una fase di tamponamento di un problema che va avanti da 20 anni. Attendiamo che la ditta che si è aggiudicata il progetto di pubblica finanza per trasformare la pubblica illuminazione con nuove lampade a led, possa colmare questo problema che stiamo cercando di risolvere”.
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