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Lambresa torna e si candida alla guida della città: "Foggia... dove eravamo rimasti?"

L'ex vicesindaco: "Vorrei portare autonomia di pensieri e di azioni in questa Amministrazione e riprendere le fila di un progetto iniziato nel 2009 con il favore della città e bruscamente interrotto il 2 agosto del 2011". E per farlo, punta sulle donne

Determinata, chiara, concisa. Dopo due anni trascorsi lontano dalla politica attiva (“per una scelta volontaria e coerente”, puntualizza) Lucia Lambresa sembra non aver perso tempra e lena. In poco più di trenta minuti ha illustrato il progetto politico legato alla lista civica che porta il suo nome, ufficializzando nel contempo la sua candidatura a sindaco. “Vorrei portare autonomia di pensieri e di azioni in questa Amministrazione comunale e riprendere le fila di un progetto iniziato nel 2009 con il favore della città e bruscamente interrotto il 2 agosto del 2011”.

Una scelta, quella di uscire fuori dai giochi, che la stessa Lambresa all’epoca definì necessaria e non più procrastinabile. “Non vi erano più i presupposti per continuare quel cammino: lo scontro su questioni vitali per la città - come il riassetto dei servizi pubblici – era inevitabile”, spiega. Per questo, oggi, la sua discesa nell’arena delle amministrative 2014 è un modo per completare un progetto lasciato a metà. Ma con più libertà d’azione e organizzazione. “Nel 2009 partimmo ‘alla Garibaldina’ e la città sostenne il nostro progetto (fu il candidato sindaco più suffragato, ndr). Questa volta partiamo per tempo costruendo una nostra autonomia di pensieri e di azioni. I cittadini devono sapere in che mani affidare la città e cosa quelle mani vorranno costruire”.

La storia recente, ripercorsa per tappe principali nel discorso della Lambresa, parla di un’agenda di governo condivisa, ma che non è stata rispettata, e di numerose questioni all’epoca sui banchi comunali (“Non opere faraoniche, ma di ordinaria amministrazione”) che, a distanza di due anni, sono rimaste insolute. “Oggi abbiamo la consapevolezza di essere liberi, e questa indipendenza ci permette di costituire il punto di rottura di equilibri che in questa città, in maniera traversale, sono rimasti sempre in piedi: chiunque sia al governo si fanno sempre le stesse cose, si perseguono sempre gli stessi progetti, si sostengono sempre gli stessi intenti. Non vogliamo essere subalterni né al potere economico né al  potere lobbistico ma vogliamo essere attenti ed accorti a dialogare con tutte le categorie produttive, unica possibilità di crescita per la città”.

L’ex vicesindaco smentisce categoricamente gli insistenti rumors che, dai social network, profetizzano la rinascita di Alleanza Nazionale (“non è un processo così facile come sembra”, sorride) o preannunciano possibili alleanze con il Movimento 5 Stelle. Anzi, la stessa precisa che lungo questo percorso aggregherà quanti nell’esperienza civica possano trovare “una motivazione in più rispetto alla motivazione derivante dall’appartenenza rigorosa e rigida dei partiti”; poi, affonda a destra e manca, in uno scenario politico degno del miglior ‘deserto dei Tartari’ fatto di partiti dai confini labili e orfani di punti di riferimento.

Per questo, la pasionaria - scaldando i motori della campagna elettorale - auspica “un 5 Stelle realmente innovativo e tale da costituire la motivazione per riportare alle urne l’elettorato dormiente, che la Destra possa riunirsi e creare una lista forte e che il Pd possa rinnovarsi nel profondo, ma per farlo – spiega senza mezzi termini - ha bisogno di fermarsi un giro perché in questi 5 anni ha sprecato un’altra possibilità”. Precisazioni doverose e poche anticipazioni, dunque, nella conferenza di Lucia Lambresa che spiega sin da ora di non poter individuare alcun interlocutore politico, per la sua corsa al Palazzo, rispetto “ai 150mila abitanti di Foggia” che già nel 2009 la scelsero come sindaco. Sulla squadra che andrà a comporre, invece, anticipa solo che sarà composta per il 50% da donne. “Foggia ha bisogno di voltare pagina – conclude – altrimenti non ci troveremmo in questa situazione”.

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