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Azzarone per la segreteria del PD, ma non per Gentile: "Da Bordo segnale di debolezza"

L'on. Michele Bordo su Lia Azzarone: "L'orientamento di massima del partito è quello". Elena Gentile: "Mariano Rauseo rappresenta buona parte del sentimento del partito, anche nei territori"

"Lia Azzarone non corrisponde alla nostra visione di partito e di governo del territorio. Entro la fine della settimana saremo pronti con il nostro nominativo. Sarà una bella sfida. Giochiamo per vincere. D'altronde i numeri delle ultime convenzioni interne lo dimostrano: i numeri non sono mai definiti in partenza e la somma totale non sempre corrisponde al valore di due correnti che si uniscono. Primarie docet". È una Elena Gentile agguerrita in vista del congresso provinciale del Partito Democratico, che si celebrerà alla fine di ottobre. Mancano due mesi circa, ma gli schieramenti in campo sono ormai definiti (d'altronde il due si consegneranno le candidature).

Bordo-Piemontese da un lato, il cui nome battezzato è quello di Lia Azzarone, già segretaria organizzativa del partito, così come confermato dal deputato a FoggiaToday ("L'orientamento di massima del partito è quello"); Gentile dall'altro. Sola? Parrebbe. Tuttavia l'europarlamentare di Cerignola non ha alcuna intenzione di fare da spettatrice a giochi che, a prima vista, appaiono chiusi ("il totale non sempre corrisponde al valore di due correnti che si uniscono" va ripetendo). La raggiungiamo telefonicamente, di ritorno da Bruxelles.

Gentile, le dichiarazioni di Bordo sulla scelta di Lia Azzarone la spiazzano?

Aspettavamo, in verità, queste dichiarazioni. Nulla di personale contro Lia Azzarone, ragazza simpaticissima, ma non corrisponde alla nostra idea di guida politica del partito. 

E qual è la vostra idea di guida politica?

La comunicheremo tra poco. Abbiamo atteso questa ufficializzazione, che peraltro era nell'aria. Più che altro aspettavamo di capire l'area Orlando come si sarebbe organizzata. Ora posso dire che anche noi avremo la nostra proposta. La renderemo pubblica questo fine settimana e sarà rappresentativa dell'area Renzi-Martina e anche  di altri pezzi del partito.

Quali pezzi?

Quelli scontenti. Mi giungono voci che non si stanno i fuochi d'artificio per la candidatura di Azzarone, soprattutto per la modalità con cui si impone: non mi pare ci siano state riunioni, confronti, assemblee. Nulla di nulla. Noi, per parte nostra, anche senza dare molta enfasi, abbiamo girato il territorio, lo abbiamo ascoltato. Ora dobbiamo chiudere su un nome.

Qualcuno ne circola. Raimondo Giallella (sindaco di Pietramontecorvino, che, però, potrebbe essere incompatibile, ndr) o Mariano Rauseo, attuale segretario cittadino a Foggia. Cosa ci dice in merito a questa candidatura?

C'è anche l'ipotesi Rauseo, certo, perché dire di no. Rappresenta buona parte del sentimento del partito, anche nei territori. È un uomo di organizzazione, che viene da una scuola e da una tradizione, un uomo che non si improvvisa, insomma. Ma ci faccia chiudere prima la discussione.

Come giudica questa intesa area Orlando- area Emiliano?

La devo dire tutta?È un segnale di grande debolezza di Michele Bordo.. Il Bordo di qualche tempo fa non avrebbe fatto accordi che non vedevano un suo uomo o una sua donna in pole, avrebbe portato altri sulle sue posizioni.. Oggi, invece, ripiega su una scelta che è esclusivamente di Piemontese. Peraltro i numeri lo dicono: i numeri delle scorse primarie ci raccontano che Bordo non ha più il governo esclusivo del partito in provincia di Foggia.

Come che sia, c'è una intesa. A questo punto, Elena Gentile gioca per mera testimonianza o perché ritiene davvero di avere i numeri per spuntarla?

Non ho mai giocato per testimoniare e basta. Sono convinta delle mie idee, condivise da tantissimi altri. Si gioca sempre per vincere. Ovviamente confido nella correttezza dei comportamenti e nella lealtà che dovrebbe contraddistinguere il gruppo dirigente. Almeno in questo congresso. 

Vinca il migliore, insomma.

Io partirei dai numeri delle convenzioni e delle primarie. Quello è un dato importante. E poi in politica non si fa mai la somma. I risultati delle coalizioni non sono mai la sommatoria esatta dei valori in campo, perché ci sono mille variabili, comprese simpatie e antipatie. Sbaglia chi dà tutto per scontato.

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