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Da Apricena a Foggia, la carica dei 'dissidenti' leghisti: "Caroppo aiutaci". Appello a Salvini: "Stanno distruggendo il partito"

In un documento firmato da numerosi ex segretari ed espulsi, si contesta la gestione D'Eramo "che ha trasformato la Lega in proprietà privata". Da Antonio Potenza ad Anna Maria Torelli, da Alfonso Fiore ad Andrea Agnelli

Crescono il dissenso e i malumori nella Lega foggiana. Se ieri il partito a trazione D'Eramo-Casanova-Cusmai ostentava e proclamava unità, questo pomeriggio, con la tempistica ideale, i dissidenti e la componente Caroppo tirano fuori un documento sottoscritto, tra gli altri, da il sindaco di Apricena Antonio Potenza, la sua vice e vicepresidente alla Provincia di Foggia Anna Maria Torelli, l'altro consigliere provinciale Andrea Agnelli, vicesindaco di Carapelle, il consigliere comunale di Foggia Alfonso Fiore (espulso assieme a Massimiliano Di Fonso e Liliana Iadarola), il vicesindaco di Zapponeta Vincenzo Riontino, il consigliere comunale di Torremaggiore Leonardo De Vita, un altro consigliere uscente di Manfredonia Leonardo Taronna, gli ex segretari cittadini di Stornarella, Riccardo Bianco, di Lucera, Stefano Patella (che ha però chiesto la rettifica, qui le sue dichiarazioni), di San Severo Angelo Coco, l'ex vicesegretaria di Carapelle Carmela Tenore, Riccardo Riccardi, Rodolfo Scopece, Antonio Lombardi. A firmare anche Vincenzo Cicculli, fondatore della Lega a Lesina, amico storico di Casanova, estromesso, e gli attivisti candidati: da San Severo Lino Albanese, da Ordona Raffaele Di Leva, da Lucera Matteo Silvestri,da Orta Nova Giuseppe Custode, da Foggia Clelia AgnellIi.

"Un dissenso - è scritto in un comunicato stampa- scoppiato ormai da mesi e dove sempre più eletti, dirigenti e militanti si sentono traditi dalle ultime mosse nelle segrete stanze fatte da pochi intimi, che stanno cercando di costruire non il partito ma la propria associazione, al solo scopo di garantirsi candidature o elezioni al prossimo consiglio regionale, senza un minimo di idea di quello che invece dovrebbe essere il partito del futuro". 

E continua: "All'indomani delle fantomatiche nomine fatte dal commissario regionale D'Eramo, che evidentemente non conosce nemmeno la morfologia della nostra Puglia e della nostra provincia, probabilmente mal consigliato, con un colpo di mano, mette su non un partito,non una classe dirigente, ma un insieme di amici, cancellando in un colpo solo, la rappresentanza di centinaia di militanti, eletti, dirigenti, che da Foggia a Lecce, rappresentano almeno la metà (o forse più) del partito reale. Ma non doveva essere la Lega il partito inclusivo, che discute con la base, con i terriori, con gli eletti? Se solo Salvini sapesse cosa sta succedendo da noi probabilmente caccerebbe subito chi si è reso responsabile di tale scempio

Siamo della lega e continueremo a starci, non ci interessano le poltrone, come dice Matteo, ma come invece piace all'attuale classe dirigente foggiana, già avvezza a spartirsi incarichi, candidature, etc. Vogliamo un partito aperto, dove ognuno possa esprimere il proprio pensiero, dove ci sia anche autodeterminazione, congressi e non imposizioni o addirittura epurazioni di massa

Ci appelliamo al buon senso di tutti, in particolare dell' on. Andrea Caroppo, il più suffragato pugliese alle scorse elezioni europee in Puglia, anche egli messo all'angolo da questi sedicenti colonnelli del partito. Il partito può avere anche diverse anime, diversità di pensiero al proprio interno, ma non può essere gestito come fosse di proprietà privata di qualcuno in particolare e dei suoi pochi amici, mentre chi ha i voti, la rappresentanza e la voglia di fare viene relegato in un angolo o addirittura minacciato di essere cacciato perché non può esprimere dissenso. In diversi incontri, noti a tutti perché non c'è nulla da  nascondere,  e  non carbonari, come qualcuno vorrebbe fossero, in tanti ci siamo incontrati, per condividere una linea comune di azione che sicuramente ci vedrà insieme, per portare le nostre istanze alla segreteria nazionale, perché la Lega solo se unita può dire la sua, ad iniziare dai prossimi importanti appuntamenti elettorali, altrimenti sarà destinata al suo inesorabile declino o estinzione, utile solo a qualcuno per sistemarsi in qualche poltrona di palazzo. Siamo ancora in tempo per recuperare - concludono-, c'è bisogno solo di buona volontà da parte di D'Eramo di aprire una stagione nuova senza tralasciare nessuno e realizzare quel partito inclusivo e aperto tanto caro a Matteo Salvini".

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