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Litigano per la segreteria Lega, la perdono e poi accusano. E Caroppo sbotta: "Da Foggia solo contrapposizioni"

Dura la replica del segretario regionale della Lega alle dichiarazioni di Alfonso Fiore. "Io il rispetto l'ho avuto per tutti. Ho sperato fino all'ultimo in uno scatto di ragionevolezza"

“Io il rispetto l’ho avuto per tutti, ho effettuato una fase di ascolto lunga e a trecentosessanta gradi di tutto il partito. Poi, persistendo le contrapposizioni, ho scelto io”. Così Andrea Caroppo, segretario regionale della Lega, replica alle accuse piovute su queste colonne a qualche ora dalla nomina del nuovo referente provinciale del partito di Salvini. La scelta di Caroppo è ricaduta su Daniele Cusmai, 25enne di Vico del Gargano, già segretario regionale dei giovani di Noi con Salvini, e oggi premiato a segretario provinciale nella fase di trasformazione del movimento che diventa a tutti gli effetti un braccio territoriale del partito del Carroccio. Cusmai ha surclassato così i foggiani Alfonso Fiore e Joseph Splendido, consiglieri comunali (il secondo anche candidato capolista alle elezioni politiche del 4 marzo), spostando così il baricentro dalla città capoluogo (che pure pareva destinata a ben altri palcoscenici all’indomani dell’ingresso in pompa magna nel movimento di ben tre consiglieri comunali di Foggia) ad un piccolo paese garganico. Vico roccaforte leghista di Capitanata. Foggia resta a bocca asciutta.

“Caroppo non ha avuto rispetto” si è sfogato su queste colonne qualche ora fa Alfonso Fiore, che ambiva a quell’incarico. Ma, per quanto oggi lo smentisca, ambiva anche Splendido (come conferma Caroppo) e la contrapposizione, anche feroce (fino  lambire i rapporti personali), tra i due, non è mai giunta ad un momento di sintesi. Ed in politica la sintesi è bene prezioso. Le processioni da separati in casa a Bari hanno sortito come unico effetto quello di favorire un terzo nome. Cusmai, appunto. “In politica si ascolta tutti – dichiara a Foggiatoday Caroppo-; se il territorio fornisce delle soluzioni, si accettano e si ratificano. Se il territorio fornisce solo contrapposizioni, come ho sempre detto, scelgo io ciò che, secondo me, rappresenta la sintesi migliore”. Ma su Foggia non vi erano anche altri elementi che avrebbero potuto incarnare la sintesi? Vi era anche un terzo consigliere, un nome di mediazione, Antonio Vigiano. “Ma non mi hanno mai comunicato una possibile alternativa, alcun nome terzo. Nessuno ha mai fornito una indicazione di questo tipo. Fino all’ultimo ho sperato in uno scatto di ragionevolezza che non è mai arrivato”. E quindi ha scelto Caroppo, ovviamente in continuità con Sasso, suo ex e oggi parlamentare, del cui vivaio fa parte Cusmai. Ma per il segretario regionale è stata una scelta di innovazione, “fuori dagli schemi classici e dalle vecchie glorie citate da Fiore che, secondo me, non hanno fatto bene a Foggia e provincia: ecco se lui fa quella lettura, io vado esattamente nella direzione opposta” dichiara (“Oggi che la Lega è partito mondiale – aveva detto Fiore- portare Cusmai e Vico in una provincia difficile come la nostra, dove ci sono leoni come Cera, Tarquinio, Landella, significa darle l’immagine di un ragazzino di 25 anni"). Ecco, Caroppo vuole quel "ragazzino" per segnare il passo rispetto al passato.

Ovviamente ora da Cusmai ci si aspetta tanto. Soprattutto ci si aspetta tanto dalla provincia di Foggia, considerata da Caroppo “la provincia pugliese col più alto potenziale”: “non siete sub judice ma abbiamo molta fiducia in voi” ha detto stamattina il segretario regionale presentando i suoi interlocutori provinciali. E avvertendo. Perché è vero che le sfide prossime saranno cruciali per l’eventuale consolidamento della Lega sui territori, e non si possono perdere. Ci sono le europee e ci sono capoluoghi come Bari e Foggia. Proprio in vista di questo appuntamento nella città capoluogo, il segretario non esclude cambi al vertice anche a livello cittadino. Anche qui i nomi sono il retaggio della prima fase salviniana, quella del movimento. Ora che il partito si sta strutturando e sta cambiando pelle, la trasformazione potrebbe investire tutti i livelli, che hanno necessità di una investitura a tutti gli effetti, i una legittimazione politica fino ad ora mancata (e, infatti, si è camminato ciascuno per proprio conto, in maniera disordinata e scarsamente autorevole).  “Ho dato mandato al segretario provinciale di agire ora sui Comuni. Prossimamente si faranno tutte le scelte del caso” preannuncia il segretario pugliese.

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