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Il giorno dopo Salvini, Destre Unite: "Quando Landella parla di unità a noi viene un po' da ridere..."

L'analisi di Gianluca Storelli, coordinatore provinciale de 'Le Destre Unite', dopo la manifestazione di Salvini a Firenze e le dichiarazioni del sindaco Landella

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

"Dopo la Brexit e Trump non è più tempo di avere paura. Oggi si parte per andare a vincere". Inizia così l'articolo su 'La Repubblica' di Mario Calabresi parlando della sfida lanciata da Matteo Salvini che si candida a leader della coalizione di centrodestra. Presenti sul palco alcuni esponenti nazionali come Giovanni Toti e Daniela Santanchè per Forza Italia (scatenando l'ira di Stefano Parisi), Roberto Maroni per la Lega Nord e la leader di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni.

Tanti i sindaci di area giunti nel capoluogo toscano e diversi i loro interventi sui contenuti. Dall'unità richiesta dal sindaco di Foggia, Franco Landella, in quota a Forza Italia, risponde la voce del sindaco leghista di Padova, Massimo Bitonci, che accusa proprio due dei suoi consiglieri azzurri per aver fatto cadere la giunta del capoluogo veneto. Un botta e risposta dovuto, giusto per intenderci.

Che dire! Quando Landella invita all'unità, a noi vien un po' da ridere considerando la situazione nel capoluogo dauno e, non ti resta che trovarti d'accordo con Bitonci che pubblicamente sfida gli azzuri promettendo di riprendersi la fascia tricolore senza di loro.

Se poi penso a ieri, quando Salvini invitava la piazza a recarsi presso lo stand dov'erano in vendita i libri sulla Flat Tax di Armando Siri, responsabile economico del Movimento NcS, e quando a Foggia il sindaco Landella si rifiutava lo scorso marzo di patrocinare l'incontro e disertarlo nonostante avesse ricevuto formale invito.

Comunque, migliaia le presenze in piazza giunte da tutta Italia. La questura e la stampa presente parlano di 35/40 mila partecipanti, mentre, sempre per lo stesso quotidiano che pubblicava foto di repertorio alla manifestazione PD andata deserta in Piazza del Popolo, appena 12 mila, definendo camicie verdi venute dal sud, i frontisti del palco.

E' vero. Forte è stata la presenza dei leghisti arrivati da ogni parte del nord Italia, ma altrettanto forte e massiccia quella dei meridionali iscritti a Noi con Salvini di Puglia, Calabria, Basilica e Sicilia. Come altrettanto numerosa ed organizzata quella dei militanti di Fratelli d'Italia - AN del coordinamento regionale della Toscana felici per averci ospitato in casa loro. Terra notoriamente rossa e dimora del premier Matteo Renzi.

E poi c'eravamo noi; quarant'uno tra uomini e donne del piccolissimo movimento per le Destre Unite partiti da Bari, dalla BAT e dalla provincia di Foggia, autotassandoci per raggiungere e manifestare nella splendida cornice di Piazza Santa Croce. Renzi ha perso. Renzi è ormai ed aggiungerei finalmente alla fine del suo mandato e ne è cosciente. Il NO vincerà ed il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ne dovrà prendere atto dice Salvini.

Ma noi siamo pronti? Questo l'interrogativo che ci poniamo quasi quotidianamente. Questo è quello che si chiede la base di partito o chi come noi, non ha legami di palazzo. La destra ed il centrodestra è pronto? A volte ci viene il dubbio vedendo quanta divisione regna ancora nelle nostre fila.

Matteo Salvini se davvero vuol essere il leader della coalizione, dovrà comportarsi da leader e guardare in faccia alla realtà. Dovrà trovare il coraggio di rompere i ponti con i cosiddetti moderati della prima e della seconda Repubblica - aggiungo - peggio della prima, che amano vivere nel limbo della politica per non definirla melma, e che guardano un po' a destra ed un po' a sinistra a seconda della convenienza.

Infatti, non si lascia attendere più di tanto la nota stampa del coordinatore regionale degli azzurri Luigi Vitali, che a suo vedere, trova inopportuno e pregiudizievole il passo in avanti di Salvini. Ma come avvocato! Parla proprio Lei dopo quanto prodotto alle ultime regionali in Puglia con la Poli-Bortone? O le vogliamo ricordare il passo in avanti fatto dallo stesso Landella su Foggia al comune prima e alla provincia in seguito? E di Giorgino da Andria ne vogliamo parlare?

Ecco. Noi con questi signori non vogliamo dialogare. Salvini lo farà? E riecheggiano le parole di Bitonci. I populisti (gente del popolo) sono stanchi dei teatrini della politica e nel vedere il nostro paese sempre più ostaggio di una Europa delle banche. Stanchi di accordi di convenienza come nel caso locale di San Severo dove, ad insaputa del leader del carroccio, il Movimento NcS si apre ad un laboratorio politico con UDC e gruppi della vecchia democrazia cristiana tradendo l'iniziativa partita proprio dal movimento per le Destre Unite e che ci vedeva meglio e coerentemente con Fratelli d'Italia -AN, Conservatori e Riformisti e quegli azzurri di Forza Italia che vogliono definitivamente staccare il cordone ombelicale da Silvio Berlusconi. E riecheggiano nuovamente le parole di Bitonci.

Potrà mai Salvini attuare la proposta di Armando Siri della Flat Tax senza uscire prima dall'euro tornando alla sovranità monetaria ? Toti, Santanchè e Landella presenti ieri, cosa ne pensano? Lasciamo perdere la questione migranti se pur seria; la questione è ben altra e da tutt'altra parte. Non parliamone come ha fatto il sindaco di Foggia dal palco, ma analizziamola come ben spiegato dalla Meloni.

Ieri ci è sembrato di ascoltare un Salvini più deciso del solito. Sarà? Noi ci speriamo. Anche perché tirando in ballo in più di un'occasione il neo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump dovrebbe averci insegnato qualcosa. Si può vincere anche se si è soli contro tutti, ma non contro il popolo. Il feeling con Giorgia Meloni c'è, ma questo si sapeva e si vedeva già da tempo. Una Giorgia Meloni che ha infiammato la piazza come sempre e piacevolmente incontriamo tra la folla Gianni Alemanno, ed è stato bello vedere anche lui.

Unica nota stonata, l'assenza dei Conservatori e Riformisti di Fitto. Eppure salvini aveva invitato tutti i sostenitori del NO, compreso gli attivisti e rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Perché solo una destra unita potrà ridare speranze a questa Italia ormai stuprata e venduta come una schiava ai padroni della finanza mondiale. Riscattiamo e liberiamo l'Italia

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