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La prima di ‘Socialismo e Democrazia’ a Foggia: Nino Abate segretario provinciale

Presente anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano. Cinque “industrie” per restituire dignità e ruolo all’Italia nell’area euro-mediterranea

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

“L’Italia è immersa nel “mare nostrum”, il mare dei tre continenti bagnati dal Mediterraneo e deve riprendere il ruolo che le spetta quasi naturalmente, con un’inversione di atteggiamento culturale, politico e morale”. Ha esordito così l’on. Amedeo D’Addario al convegno “Dal Sud – L’Italia del XXI secolo e l’Area euro-mediterranea”,  tenutosi sabato scorso alla Biblioteca provinciale di Foggia, presente il sindaco di Bari, Michele Emiliano, e il dott. Giorgio D’Amico, segretario nazionale del partito “Socialismo e Democrazia”, che ha organizzato il convegno ed ha tenuto il suo primo congresso provinciale a Foggia.

“L’Europa nel contesto internazionale produce il 25% della ricchezza mondiale e il 50% di spesa sociale e sembra oggi costretta a morire di morte finanziaria: c’è una massa monetaria di 600mila miliardi di dollari nel mondo, che può comprare governi e stati” è l’allarme lanciato che impegna a politiche di coesione diverse.

E l’Europa può ripartire attraverso l’Italia, “attraverso cinque grandi industrie che già esistono nel nostro paese -ha detto D’Addario- e cioè l’industria della qualità (il made in Italy), l’industria dei cervelli (la ricerca), l’industria dell’ambiente (natura, paesaggio), l’industria della rarità (beni storici, artistici, culturali), e l’industria della solidarietà (accoglienza e integrazione). C’è un elemento fondamentale che appartiene alla cultura della sinistra, lo Stato sociale che si fonda su meriti e bisogni e che assume la comunità con un valore”. Lo Stato comunità che diventa la svolta auspicata.

Michele Emiliano ha accennato alla futurologia come “scienza capace di prevedere gli andamenti sociali, economici, politici e antropologici per tenere collegato il popolo ad una visione comune, progettuale e identitaria, per guardare al futuro senza rinnegare la tradizione. I partiti sono, quindi, uno strumento - ha detto il sindaco di Bari - per ancorare una visione ed una speranza, evitando i fondamentalismi, che sono sempre un pericolo, anche per la sinistra italiana ed europea, che non può non avere una cultura dello Stato che unifica e per la quale si giunge a dare la vita, non certo per un partito”.

Emiliano, ricordando le esperienze giovanili nel basket, si è detto favorevole ad elezioni primarie per scegliere i leader che, insieme con la squadra e con un buon allenatore, possono riuscire ad ottenere risultati vincenti per il bene comune.

Il segretario nazionale di “Socialismo e Democrazia”, Giorgio D’Amico, ha auspicato l’impegno politico e la testimonianza personale di chi, come Emiliano, ha dimostrato di saper condurre la città capoluogo regionale da lui governata fuori da logiche di corto respiro, ponendosi come punto di riferimento per il cambiamento ad una platea ben più vasta per il buongoverno della res publica.

Il sindaco di Foggia, ing. Gianni Mongelli, ha portato il saluto della città, sottolineando gli sforzi e le speranze perché i cittadini possano guardare con fiducia al futuro in una comunità che cambia, nonché la volontà di superare l’autolesionismo, l’immobilismo e la crisi.

Concluso il convegno, moderato da Antonio Aquilino, si è tenuto il primo congresso provinciale di “Socialismo e Democrazia”, giovane formazione politica radicata come partito già in molte regioni italiane del Nord-Ovest e del Centro con i circoli “Pelizza da Volpedo”, che va moltiplicando la sua presenza al Sud, di cui Foggia è capofila.

Presenti il segretario nazionale Giorgio D’Amico e il presidente nazionale Claudio Conte, il congresso ha eletto Nino Abate segretario della federazione provinciale di Foggia. Nel breve discorso di accettazione, il neosegretario ha voluto ricordare le forti radici socialiste nella nostra terra, madre di alcune delle figure più nobili del socialismo foggiano, da Anna Matera a Laura Rubino, da Peppino Battaglino a Rocco Laricchiuta, per citarne solo alcuni che insieme a tanti hanno fatto del Socialismo, della Democrazia e della Libertà un impegno ideale e politico e una testimonianza di vita.

“Nel solco di questi testimoni e di Sandro Pertini, maestro e seminatore di democrazia e grande presidente di tutti gli italiani, - ha aggiunto Abate - saranno tre le parole d’ordine che, nel percorso accidentato dentro la galassia del centrosinistra, distingueranno “Socialismo e Democrazia”: partecipazione (insieme), decisione (insieme), gestione (insieme), secondo modalità di trasparenza, onestà intellettuale e valori fondanti che coinvolgano tutti.

Un metodo che oggi presenta solo strutture, forme e liturgie laiche che sconsacrano la verità. Mentre ne occorrono di nuove, agili, trasparenti, condivise, vissute insieme, per cambiare insieme la vita e le città nelle quali viviamo. Tanti socialisti, tanti cittadini, tanti elettori - ha concluso Abate - dopo la fine della cosiddetta prima repubblica, si sono ritirati nel privato; troppe intelligenze, troppi talenti, sono rimasti a casa, sfiduciati e talvolta rassegnati, e con loro valori, esperienze, idee, progetti. Ora è il momento di rivendicare l’orgoglio socialista. Cominciando da noi. Possiamo farlo, dobbiamo farlo”.

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