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Da Foggia a Palermo per Salvini, Splendido mostra le manette ai polsi: "Se arrestate Matteo, arrestate anche me"

Palermo, il processo Open Arms a Matteo Salvini. Il consigliere regionale della Lega Joseph Splendido ammanettato davanti al tribunale penale: "Se condannate lui, condannate anche me"

E’ così forte l’attaccamento di Joseph Splendido ai colori della Lega che questa mattina il consigliere regionale di Foggia, atterrato a Palermo in segno di vicinanza al leader Matteo Salvini, ha mostrato le manette ai polsi al grido “se arrestate lui, arrestate anche me”.

Il processo 'Open Arms' a carico del leader del Carroccio si è aperto questa mattina presso l’aula bunker del carcere del capoluogo siciliano.

Matteo Salvini è imputato con l’accusa di sequestro di persona perchè da ministro dell'U terno ha impedito alla ong spagnola con a bordo 147 migranti, di attraccare a Lampedusa. Lo sbarco è avvenuto dopo 19 giorni

Manette ai polsi, sguardo verso la telecamera, l'avvocato Joseph Splendido ha mostrato un cartello e una foto che lo ritrae sorridente insieme a Matteo Salvini: “Ho chiesto io a Salvini di bloccare lo sbarco dei clandestini. L’ho fatto il 4 marzo 2018 con una matita. Si chiama voto. Processate anche me!"

Davanti al tribunale penale di Palermo, il consigliere regionale leghista di Foggia ha manifestato così la sua vicinanza all’ex ministro dell’Interno: “Io sono colpevole come e quanto Matteo Salvini perché anch’io votando Lega ho voluto difendere i confini italiani e impedire la mattanza di povera gente, di questi immigrati comunque non aventi diritto di solcare il territorio italiano. Sono colpevole anch’io tanto che sono qui e sono ammanettato. Condannate anche me perché sono ripeto colpevole come e quanto Matteo Salvini, se Matteo Salvini verrà ritenuto colpevole”

“Se lui andrà in carcere ci andrò anch’io” ribadisce a Foggiatoday l’avvocato foggiano. “La politica della Lega prevedeva la chiusura dei porti, dei confini italiani, per salvaguardare gli italiani e i migranti, che rischiano di morire perché attraversano il mare senza alcuna accortezza al solo scopo di giungere in quello che loro credono in un porto aperto. I confini italiani sono stati ben tutelari da Salvini, quindi sono colpevole come quanto lui. Vorrò andare in galera come e quanto lui qualora fosse condannato”

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