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Il 'ciaone' al PD e il batti cinque con Renzi. La sfida di Aldo e Rosa, il tandem foggiano-garganico di Italia Viva: "Non siamo anti"

Aldo Ragni da Vieste e Rosa Cicolella da Foggia, i due coordinatori presentano l'Italia Viva in provincia di oggi e quella che verrà in vista delle Elezioni Regionali. No ad Emiliano. "Non siamo anti"

"Adesso nasce il partito". Il renzometro riparte dalla candelora. La conta ricomincia da qui, dopo l'assemblea nazionale di Italia Viva e le investiture sui territori. Tabula rasa. Gli scissionisti Aldo Ragni e Rosa Cicolella, ex militanti storici e dirigenti del Partito Democratico, freschi di nomina a coordinatori territoriali di Italia Viva, sono già all'opera per organizzare il partito in provincia di Foggia. Lavoreranno in tandem. Lei foggiana, lui viestano, ma le appartenenze geografiche non contano, importa il genere: un uomo e una donna per plasmare un soggetto politico da zero. Anche perché il risiko è appena iniziato. 

Le prime congratulazioni per entrambi sono arrivate dagli ex compagni di partito, con cui hanno condiviso un bel pezzo di strada. Nominati solo domenica, in quel di Cinecittà, location della prima assemblea nazionale, due giorni dopo, martedì pomeriggio, si sono messi a tavolino per definire l'agenda delle priorità. Rosa Cicolella, tornata sulla scena politica dopo una pausa dettata da motivi personali, è pronta per il suo secondo tempo: "Dobbiamo trovare innanzitutto quel sentiment che dovrà abbattere anche una serie di pregiudizi. Non abbiamo un compito facile, lo sappiamo benissimo, ma abbiamo intenzione di mettere in campo proposte, non guerre".

Un inclusivo Aldo Ragni suona la carica: "Italia Viva vuole essere ciò che il PD non è riuscito a realizzare, un partito e non un comitato elettorale. Chiunque voglia aderire è il benvenuto. Noi dobbiamo costruire una casa nuova e dobbiamo farlo con tutti quelli che si ritrovano nei principi ispiratori per cui è nata Italia Viva. Ci deve guidare l'entusiasmo, è la premessa con la quale dobbiamo avviarci. Penso che anche in provincia di Foggia ci siano spazi notevoli". 

Tra i compiti a casa assegnati domenica dal partito nazionale c'è la creazione di sedi fisiche ed è in cima alla lista dei prossimi impegni a livello locale.

NON SIAMO "ANTI" - Non intendono lavorare sul piano della contrapposizione. È Rosa Cicolella a circoscrivere l'alveo politico che include le ragioni del moderatismo e del riformismo. "Su questo ci giochiamo la partita. Essendo Italia Viva venuta fuori da una scissione, quindi dall'insostenibilità di una condizione nel PD, si potrebbe pensare che la sua sia un'azione "anti" qualcosa o qualcuno, ma non è così". Sarebbe scevra da personalismi ed antitesi anche un'eventuale candidatura targata Italia Viva alla presidenza della Regione Puglia. In pole c'è ancora saldamente il ministro Teresa Bellanova. "È una proposta politica. È diventata alternativa nel momento in cui Italia Viva, dopo aver ascoltato la gente di Puglia che evidenziava tutta una serie di fallimenti del governo Emiliano, aveva chiesto di mettersi intorno ad un tavolo ed eventualmente trovare un'altra soluzione. Questo appello - prosegue Rosa Cicolella - non ha sortito alcun effetto, anzi, c'è stata un'affermazione maggiore della propria leadership piuttosto che un'apertura al dialogo. Noi siamo tenuti a dare risposte a tutti quei pugliesi che si sono sentiti traditi sui temi delle infrastrutture, dell'Ilva, soprattutto dell'agricoltura che è il mondo che si è sentito più tradito dalla politica di Emiliano". 

LE LISTE - Sul punto, Aldo Ragni è tranchant: "Noi siamo stati molto chiari su questo. Sicuramente se il PD insiste nel proporre la candidatura del presidente uscente lavoreremo per proporre una candidatura alternativa. È chiaro che Italia Viva in ogni caso ci sarà con una propria lista in tutte le circoscrizioni provinciali e quindi anche in provincia di Foggia". Della formazione delle liste non si è ancora parlato ma sul metodo e su un eventuale coinvolgimento diretto dei coordinatori ha le idee chiare: "L'esperienza di chi crea le liste per se stesso è una delle esperienze negative che vogliamo lasciarci alle spalle. Però è una discussione che non abbiamo neanche iniziato". 

UN ASSIST AL CENTRODESTRA? - Alla provocazione su un assist fornito al centrodestra nell'eventualità di una doppia candidatura nel centrosinistra il coordinatore garganico replica piccato: "Impostare la discussione in questi termini è un modo ricattatorio di porre la questione, perché la si potrebbe girare esattamente al contrario, nel senso che porre la candidatura del presidente uscente significa avere la consapevolezza che c'è un altro mondo di centrosinistra che quella candidatura non la sosterrà. Vale in un caso come può valere nell'altro".

LA CAMPAGNA ACQUISTI - La costituzione formale del partito è stata preceduta da una fase di fermento dei comitati civici. Sono soprattutto i giovani ad animarli. "In questi mesi abbiamo lavorato più che altro a creare interesse intorno a questo nuovo soggetto politico - spiega Aldo Ragni - È partita in maniera soft una prima campagna di tesseramento rivolta soprattutto a chi aveva costituito i primi circoli di comitati Ritorno al Futuro. Credo che siamo nell'ordine delle 200-300 tessere, dato approssimativo per altro non ancora gestito da noi perché fino a domenica c'era soltanto la piattaforma online attraverso cui era possibile aderire. Adesso apriremo le iscrizioni direttamente nei circoli. È chiaro che ora inizia la fase di strutturazione del partito. Lunedì ha aderito una consigliera comunale di San Severo, Morena Fontanello, eletta in Forza Italia e che ha deciso di passare a Italia Viva. Poi abbiamo anche altri consiglieri che provengono dal Partito Democratico come Annamaria Giuffreda a Vieste o Iaia Calvio a Orta Nova". 

"Se veramente, come diceva Renzi, assisteremo a un piegamento a sinistra-sinistra del Partito Democratico per Italia Viva - aggiunge Rosa Cicolella - si apre una prateria rispetto a tutte quelle personalità che invece hanno una vocazione riformista e moderata". 

COMPAGNI, ARRIVERCI? Nessun rimpianto e nessun rimorso per i compagni, gli amici Dem, e porte aperte. "Ho assoluto rispetto verso chi ritiene in questo momento di dover rimare dov'è o aspetta del tempo per poter fare una scelta diversa - dice oggi Rosa Cicolella - Se riusciremo ad essere attraenti probabilmente sarà naturale che qualcuno possa credere in noi e tra questi anche qualche mio vecchio amico o amica. È chiaro che il nostro è tutto un cammino in salita. Bisognerà vedere chi ha voglia di scalare la montagna". 

L'INCOGNITA SOCIALISTA - Sulle presenze socialiste dell'8 novembre scorso, al lancio del progetto politico a Foggia con il coordinatore nazionale Ettore Rosato, che la stessa Italia Viva aveva definito allora "nuovi simpatizzanti" come l’ex parlamentare Lello Di Gioia e Angelo Benvenuto, oggi i coordinatori territoriali non si sbilanciano. Si potrebbe assistere ad una scrematura quando il partito prenderà forma. "Io sono in un momento di lettura politica meno integralista. Ho visto tante persone quando abbiamo inaugurato Italia Viva. C'era anche tanta curiosità quella sera, molta gente si è affacciata. Adesso nasce il partito. Adesso bisognerà vedere gli iscritti. Credo che soprattutto quella parte del mondo moderato che era presente quella sera possa essere attirata da Italia Viva. Ora che ho questo compito dovrò cominciare a guardare in faccia le persone e vedrò da chi sono circondata".

QUESTIONI DI GENERE - Su tutte, Rosa Cicolella rimprovera a Emiliano la mancata introduzione della doppia preferenza nella legge elettorale. Aveva promesso che sarebbe stato il suo primo atto. "Non andremo neanche questa volta alle urne con la doppia preferenza. Nel mio impegno lo riterrò un elemento abbastanza centrale. Credo che Renzi, con il tandem alla guida del partito, un segnale lo abbia dato". 


 

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