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Isola pedonale, sui ricorsi decide il Ministero: il 30 marzo il sopralluogo

"L’obiettivo dichiarato - scrivo i ricorrenti - è quello di ottenere la sospensione delle ordinanze emanate in violazione del Codice della Strada secondo cui per i Comuni con più di 30.000 abitanti"

Il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture procederà ad un sopralluogo sull'isola pedonale di Foggia il prossimo 30 marzo. La verifica dello "stato dei luoghi" giunge in risposta al ricorso contro i provvedimenti assunti dal sindaco Landella promosso dai consiglieri comunali del Pd Pasquale Russo ed Alfonso De Pellegrino (quest'ultimo autosospesosi nell'ultima settimana) e dal capogruppo de Il Pane e Le Rose, Augusto Marasco.

La comunicazione, a mezzo pec, è giunta ieri a Palazzo di Città dalla Direzione generale per la Sicurezza Stradale di Roma alla quale il Ministero ha opportunamente girato il ricorso affinché - si legge- "esprima un proprio parere tecnico per ogni singolo motivo di ricorso". I funzionari Vincenzo Tritto e Giovanni Angelillis saranno a Foggia alle 10.00 di lunedì 30 marzo. La missiva, inviata, tra gli altri al Comune di Foggia (e, per conoscenza, allo stesso Ministero), invita l'ente ad "assicurare l'assistenza necessaria, per quanto di competenza, confermando, per l'occasione, la presenza di un proprio rappresentante".

L'ente dovrà anche produrre "copia della planimetria della zona in questione con le indicazioni della viabilità e copia dei provvedimenti adottati". Il ricorso contro le ordinanze del sindaco Landella, giudicate illegittime dal PD e dall'ex candidato sindaco Marasco, partì lo scorso 23 gennaio per ottenerne l'annullamento, la revoca o la modifica. "L’obiettivo dichiarato - scrivevano i consiglieri- è quello di ottenere la sospensione delle ordinanze emanate in violazione del Codice della Strada secondo cui per i Comuni con più di 30.000 abitanti i provvedimenti che regolano in modo duraturo, complessivo e determinate la circolazione stradale devono essere subordinati all’adozione del Piano della Mobilità, materia di consiglio comunale, di fatto esautorato adducendo inesistenti motivi d’urgenza".

Una posizione sempre ignorata dall'amministrazione, dal canto suo convinta di essere nel giusto. Solo successivamente la materia è stata portata in consiglio su richiesta delle opposizioni, appuntamento al quale, però, le stesse minoranze sono giunte impreparate, senza un proposta alternativa, provocando di fatto uno slittamento dell'accapo a data da destinarsi. Nelle more, la parola al Ministero.

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