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La Giunta di Roseto cambia il nome della casa di riposo: "Non c'è rispetto neppure per i santi"

Roseto Valfortore, è polemica dopo la decisione della Giunta di intitolare la sede della casa di riposo al cavaliere Cascioli al posto di Giuseppe Moscati. FutuRoseto: "Esaudita promessa 'ad personam' con un'iniziativa di basso profilo"

E’ polemica a Roseto Valfortore dopo che la deliberazione della Giunta Comunale ha disposto la revoca dell’intitolazione al santo Giuseppe Maria Carlo Alfonso Moscati della casa di riposo per anziani sita in località Paduli. Come si legge nel testo della deliberazione, la Giunta ha considerato “l’opportunità di intitolare la citata struttura a una figura la cui opera in vita abbia inciso direttamente in modo positivo sulla vita della comunità rosetana”. Da qui la scelta di intitolare la casa di riposo al Cavaliere Attilio Cascioni, già cittadino onorario di Roseto Valfortore per “l’esemplare affezione e interessamento verso Roseto Valfortore, testimoniati dalla costituzione della Fondazione Famiglia Attilio Cascioli che dal 1986 con interventi, opere e iniziative di carattere culturale, sociale, assistenziale e filantropico, reca giovamento alla comunità rosetana accrescendone il prestigio”.

“Il sindaco e la sua giunta del piccolo borgo dei Monti Dauni finalmente si interessano della Casa di Riposo. Purtroppo però non nel senso ventilato e promesso in campagna elettorale cioè per la sua attivazione a beneficio della collettività, ma solo per esaudire una promessa ad personam”, commenta Matteo Caldarella, consigliere e capogruppo di FutuRoseto.

L’attacco della minoranza prosegue: “Dopo aver zittito le campane dell’orologio comunale nelle ore notturne per soddisfare la richiesta di qualcuno; dopo aver firmato un’ordinanza per la rimozione di alcuni vasi di fiori di proprietà di non elettori del primo cittadino per far un piacere ad una coppia di suoi sostenitori; la giunta comunale, composta dal sindaco e da due, ci dispiace dirlo, ma a questo punto meri “yesman”,  il 17 ottobre scorso, ha deliberato la revoca dell’intitolazione della casa di riposo alla memoria del Santo Giuseppe Maria Carlo Alfonso Moscati, fatta dalla precedente amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Lucia Luisi, per intitolarla alla figura di Attilio Cascioli, un rosetano trasferitosi a Torino, che negli anni Ottanta costituì una fondazione che avrebbe gestito un suo lascito in danaro, fruibile dalla comunità rosetana per svariate attività”.

“Senza nulla togliere ai meriti del benefattore Cascioli e alla sua fondazione, l’iniziativa della giunta comunale appare di basso profilo e offende la Chiesa e un suo alto rappresentante quale è San Giuseppe Moscati, la cui madre, Rosa De Luca, era una nobile originaria di Roseto appartenente all’ antica famiglia dei Saggese. Il profilo umano e professionale di San Giuseppe Moscati, che come è noto fu un medico di fama internazionale, costituisce un vanto per Roseto e per tutti i rosetani sparsi nel mondo. Nella biografia del Santo Moscati, riportata sul sito del Vaticano, si comprende l’alta statura dell’uomo e dello scienziato che ebbe l’onore della santità nel 1975 da parte di Papa Paolo VI”.

Dunque l’atto deliberato dalla Giunta sarebbe il frutto di una carenza conoscitiva sulla vita del santo: “Non si spiega altrimenti questa vacua decisione adottata frettolosamente senza consultare le opposizioni ed eventualmente sentire il parere dei cittadini, al solo fine di soddisfare, probabilmente, le istanze personali di chi non molto tempo fa aveva manifestato disappunto verso l’amministrazione Luisi per aver intitolato la casa di riposo alla memoria del Santo Moscati e non a quella del benefattore materiale Attilio Cascioli”.

Ecco pagato quest’altro pegno elettorale”, accusa Matteo Caldarella, consigliere e capogruppo di FutuRoseto. “Ormai a Roseto di targhe per il Cav.Attilio Cascioli (ripetiamo con tutto il rispetto per la persona e per le sue meritorie opere) è nato un inquinamento diffuso. Noi di FutuRoseto condanniamo l’affronto amministrativo, come una dimostrazione megalomane di cancellare il nome del Santo Moscati facendolo finire nell’oblio per far posto al seppur meritevole ma già pluri-ricordato e celebrato cav. Attilio Cascioli”.  

Caldarella conclude con un appello al parroco del comune dei Monti Dauni don Antonio De Stefano, al Vescovo della Diocesi di Lucera- Troia mons. Giuseppe Giuliano e a tutti i cittadini di Roseto che non si riconoscono nell’attività amministrativa portata avanti dal sindaco e dalla sua giunta: “Prendano le distanze dall’operato di costoro condannando pubblicamente l’offesa fatta al Santo Moscati e alla Chiesa tutta. Esortando così con forza il sindaco ad un ripensamento della scellerata decisione non essendo ammissibile disonorare la memoria di un Santo barattandola con una promessa elettorale”.

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