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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Lavoratori contro sindaco e consiglieri 'strappano' un’Amica 2

Non potrà che essere l'Amiu a gestire i rifiuti di Foggia. Maggioranza e opposizione dicono "sì" all'intesa

I rifiuti in città per i prossimi 12-18 mesi li dovrà raccogliere AMIU. Alternative non ce ne sono. Se ne rende conto lo stesso centrodestra che, alla fine, al termine di una seduta infuocata, di concerto col centrosinistra, autorizza il sindaco a chiudere con l’azienda barese. Il consiglio comunale di Foggia dice sì all’intesa. E il via libera arriva all’unanimità.

Un vero e proprio colpaccio per l’amministrazione Mongelli, nel quale evidentemente non sperava neanche lo stesso sindaco se si considerano i siluri piovuti al suo indirizzo soprattutto dai banchi dell’opposizione. Ma consapevoli evidentemente che il tempo stringe e che non c’è più spazio per demagogia e canti populistici (il 15 dicembre scade l’esercizio provvisorio di Amica e Dauniambiente, dal 16 si rischia l’emergenza ambientale ed occupazionale), i consiglieri, alla fine, dopo qualche “fuoco pirotecnico” sparato più per strappare qualche applauso dei lavoratori asserragliati oltre la balaustra, capitolano tutti.

Un avallo politico fondamentale per Mongelli, che è certamente la rappresentazione plastica del momento di emergenza vissuto dal capoluogo sul fronte ambientale, ma che lo porterà al tavolo della task force regionale, probabilmente già domani, a Bari, con maggiore forza, soprattutto nelle relazioni coi sindacati. Sindacati che, a loro volta, hanno dovuto ingoiare la soluzione barese riconoscendola,  evidentemente, come l’unica possibile in questo momento (i 355 lavoratori di Amica e Dauniambiente hanno già in mano, per l’ennesima volta, le lettere di licenziamento).

Tuttavia, come in ogni trattativa che si rispetti, dietro il risultato c’è sempre uno “scambio” tra le parti. E questa volta lo “scambio” è rappresentato da un emendamento alla delibera portata in aula, condiviso con l’opposizione, col quale l’amministrazione, sulla scorta di quanto richiesto proprio dai rappresentanti dei lavoratori, fa retromarcia rispetto alla precedente soluzione individuata per Amica e Dauniambiente nel giugno 2011 (società mista pubblico-privata) e si impegna, “alla luce del nuovo quadro normativo, ad individuare, nel giro 12 mesi, una soluzione definitiva per l’assetto delle due fallite società che valuti in via prioritaria l’affidamento in house del servizio di igiene urbana”.

Alias, una nuova società pubblica su modello della precedente già fallita. Un’Amica 2. E’ questa la “postilla” che fa la differenza e che, alla fine, fa cedere le armi a sindacati e lavoratori che, posizionati in pianta stabile oltre la balaustra, hanno praticamente “gestito” i lavori dell’aula, inveendo a più riprese contro sindaco e consiglieri e addirittura imponendo – riuscendoci - al presidente del consiglio comunale, Raffaele Piemontese, di “sedersi e proseguire” laddove Piemontese avrebbe preferito una sospensione dei lavori per riportare la calma in aula.

Certo, Mongelli tenta di esser chiaro: la società in house dovrà esser permessa dalla legge, anche in relazione al traghettamento del personale (la normativa, infatti, impone il concorso pubblico), oltre che finanziariamente sostenibile.  Non solo: conditio sine qua non per qualunque accordo, soluzione o intesa che sia, resta la riduzione del costo del lavoro, che faccia calare l’incidenza del personale sui ricavi al 65% (oggi il personale pesa per l’83%). Il che significa procedere coi demansionamenti, subito, così come richiesto da Amiu. Sul punto, però, non si è ancora compreso se continueranno le barricate dei sindacati o piuttosto se l’intesa con Amiu è raggiunta.

 

 

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