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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Iaccarino lascerà l’Udc: “Cera padrone, così partito implode. Non seguirò Miranda, ha sbagliato”

In un'intervista rilasciata a Foggia Today, il consigliere Leonardo Iaccarino boccia l'operato dell'onorevole Angelo Cera: "Ha distrutto storia dello scudocrociato". E strizza l'occhio a Forza Italia

35 anni, vigile del fuoco, alla sua prima esperienza in Consiglio comunale dopo un passato in circoscrizione, Leonardo Iaccarino sembra avere le idee chiare sul suo futuro politico. Se non altro nell’immediato, che è lontano, lontanissimo da quell’Udc che solo un anno fa pareva offrirgli ciò che il Pdl sembrava aver precluso: “la possibilità di esprimere il nostro parere ed un progetto di città” così parlavano nell’aprile 2012 Iaccarino, Miranda, Iorio.

Tutti affascinati dalle sirene di un nuovo Centro, più inclusivo, contro un Pdl “padronale e  troppo affollato”. Ma a distanza di poco più di un anno la separazione è ormai consumata. Il primo a lasciare è stato il segretario della sezione foggiana, Francesco Niglio, quindi Luigi Miranda, ormai proiettato verso la sua candidatura a sindaco di Foggia a capo di una lista civica.

Il divorzio di Iaccarino (e di Iorio, rivela) sarebbe solo questione di giorni, settimane forse.  D’altronde sarebbe suicida lasciare oggi, di fronte ad uno scenario politico così fluido. Il consigliere comunale non fa mistero di guardare con interesse alla “casa madre”, ma alla (ri)nascente Forza Italia più che al “consunto” Pdl.

LA REPLICA DELL'ON. ANGELO CERA

Iaccarino, cosa sta succedendo nell’Udc? Un’emorragia dopo l’altra?

Lo chieda al segretario provinciale. Il partito si sta sgretolando, sta scomparendo. Dopo Niglio, Miranda, il coordinatore dei giovani Izzo (ragazzo capace e ricco di qualità) e la consigliera circoscrizionale Silia De Lillo, a Foggia rischia di non rimanerci più nessuno. L’Udc sta implodendo sotto il peso padronale di Angelo Cera che non ha dato spazio ad idee, programmi, progetti. Vige solo la sua regola e la sua linea, null’altro. Sta rovinando e distruggendo la storia ed il consenso dello scudocrociato.

Accuse forti. Ma a Roma cosa dicono? Ne sono a conoscenza?

Come no, conoscono perfettamente la drammatica situazione, gliel’abbiamo rappresentata più volte.  La cosa grave è che non ci sono risposte, nessuna iniziativa. Io il partito lo avrei commissariato da tempo in Capitanata, sin dal risultato drammatico rimediato alle elezioni di febbraio. Evidentemente a Roma ritengono più importante l’alzata di mano di un deputato in aula della gestione dei territori. D’Altronde, non è proprio questo il motivo per cui due anni fa, nell’aspra contesa con l’attuale Udcap, Casini scelse Cera alla più vecchia e saggia gestione di Di Giuseppe? Roma è cieca e sorda. Meglio andare via.

Dove?

Non nascondo che guardo con estremo interesse il mio ex partito. Non parlo del Pdl, che la storia sta superando, ma a quel progetto di una nuova Forza Italia che anche Foggia sta mettendo in cantiere. E con me anche l’amico Eugenio Iorio. Quando saranno maturi i tempi, ufficializzeremo.

C’è chi ha preferito non attendere, invece. Miranda ha sciolto ogni riserva: si candiderà a sindaco con una lista civica. Appoggia questa scelta? La sosterrà?

Assolutamente no. Le fughe in avanti in solitaria non sono di mio gradimento. Secondo me ha sbagliato, è cascato nella furbata di Angelo Cera.

In che senso?

Evidentemente Cera aveva fiutato passaggi baresi di Miranda per chiudere accordi sulla sua candidatura a sindaco a capo di una coalizione di moderati e, con quel messaggio su Facebook, lo ha costretto ad uscire allo scoperto. Noi, che eravamo all’oscuro di tutto, ci siamo cascati. E ci è cascato pure Miranda, che non ha potuto fare altro che rilanciare. Miranda è un amico ma questa è tutta roba che non mi appartiene. Preferisco discutere dell’uomo migliore col programma migliore quando sarà il momento.

Deluso dall’Udc? Ci credeva in quel progetto.

Come ogni scelta che si fa nella vita,  è stata un’esperienza. Al ribasso, certo. Ma ora guardo avanti, all’interesse della città.

E l’Udc?

Se non cambierà, verrà sepolta dalle sue stesse macerie. Sempre a Casini e a Cesa ciò interessi.

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