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Don Uva, Di Fonso duro con Landella: “Prima dorme, poi si sveglia e sogna”

Per Massimiliano Di Fonso la riunione convocata dal sindaco “è tardiva e inutile poiché via nosocomio di via Lucera è ormai a un passo dalla vendita. Landella duro con i parlamentari e i consiglieri regionali foggiani

La riunione istituzionale interamente dedicata alla situazione del Don Uva di Foggia, che si è svolta ieri mattina nella sala consiliare del Comune di Foggia, non ha sortito gli effetti sperati. In un clima infuocato, il primo cittadino è stato duramente attaccato da Massimiliano Di Fonso, segretario provinciale dell’Usppi e da sempre attento alle dinamiche della Casa Divina Provvidenza: “Premesso che non ha dato il tempo materiale ai consiglieri regionali e ai parlamentari della nostra provincia per organizzarsi e partecipare all’audizione, dall'incontro è emerso che il ‘sindaco dormiente’ sulla problematica non era preparato  e che il tentativo di audizione sollecitato da qualche suo consigliere non ha prodotto che una magrissima figura da parte del primo cittadino che non era a conoscenza che il commissario straordinario ha proceduto alla manifestazione di interesse e soprattutto ad indicare entro il 14 novembre quali società potranno in qualche modo fare l'offerta per acquistare la struttura”.

Per Di Fonso l’iniziativa del sindaco – al quale erano stati invitati a partecipare i parlamentari ed i consiglieri regionali della provincia di Foggia, gli assessori regionali espressione del territorio di Capitanata, le segreterie aziendali e le organizzazioni sindacali della Casa Divina Provvidenza di Foggia e le organizzazioni sindacali regionali ed aziendali della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie – “è tardiva e inutile poiché  il nosocomio di via Lucera è ormai a un passo dalla vendita”. 

DE PELLEGRINO: "LANDELLA SPECULA SUL DISAGIO DEI LAVORATORI"

Landella ha auspicato che in extremis la Regione si faccia carico della struttura, internalizzandola, essendo stata finanziata proprio da via Capruzzi. Preoccupato per la situazione dei lavoratori, il sindaco di Foggia ha sottolineato l'assenza dei rappresentanti regionali e parlamentari, al quale non ha risparmiato qualche frecciatina, imputando loro delle responsabilità sul fallimento, che "non sono soltanto di carattere amministrativo". Per evitare speculazioni, assicurare i livelli occupazionali e salvaguardare il futuro del Don Uva, il sindaco ha proposto un documento congiunto da portare all'attenzione del Consiglio comunale e del commissario liquidatore

Il sindacalista e segretario cittadino dell’Unione di Centro ha ricordato al sindaco di non aver partecipato al Consiglio regionale in cui si era parlato dell’eventuale acquisizione della struttura da parte della Regione e precisato “che qualsiasi iniziativa sarebbe stata sterile e priva di attenzione”. E ancora: “Ci chiediamo dove era Landella quando i lavoratori del Don Uva protestavano per il mantenimento del posto di lavoro, dove era Landella quando si chiedeva aiuto affinché le unità operative della struttura fossero salvate e non venisse discriminata la qualità assistenziale in favore dei pazienti”

Aggiunge Massimiliano Di Fonso: “Il primo cittadino pensa che la struttura di via Lucera sia un optional e che la si poteva trattare in qualsiasi momento. Landella  pensava di avviare un'audizione per un consiglio monotematico inutile, assurdo ma soprattutto ritardatario, a ciò che avevano già fatto i sindaci di Bisceglie insieme ai parlamentari e consiglieri regionali”

Di Fonso conclude affondando il dito nella piaga: “Un sindaco che ovviamente se ne fotte dei problemi della città e dorme, poi si sveglia e sogna”

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