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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica San Marco in Lamis

IMU terreni agricoli: San Marco come Rignano, ma ad opporsi è solo la minoranza

Sul tema il PD e i consiglieri dell'opposizione hanno chiesto la convocazione di un Consiglio comunale, aggiungendo che la Giunta Cera avrebbe deliberato un ulteriore aumento del 3 per mille

San Marco in Lamis come Rignano Garganico, ma a protestare contro l’IMU sui terreni agricoli è l’opposizione, che ha richiesto la convocazione di un Consiglio comunale per discutere “l’ingiusta e pesante batosta” aggiungendo che “il sindaco, di fronte a questa richiesta, non risponde nel merito della questione e non propone alcuna iniziativa per cambiare le decisioni del Ministero delle Finanze e della sua stessa Giunta che, senza alcun criterio, ha deliberato un ulteriore aumento del 3 per mille dell’aliquota IMU sui terreni (oltre all’aliquota del 7,6 per mille decisa dal Governo nazionale).

La polemica del circolo locale del PD va oltre la questione IMU: “L’unica cosa di cui si preoccupa il sindaco, anche in questa occasione, è quella di tentare di nascondere le sue responsabilità, lanciando le solite infondate accuse contro “chi ha portato al dissesto il nostro comune”. I cittadini pagano di tasca propria, purtroppo, questo atteggiamento irresponsabile del sindaco, il quale non si rende conto che con le bugie sui conti del Comune non si risolvono i problemi, ma si aggravano. Angelo Cera non sa che il comune di San Marco non è stato dichiarato dissestato (fallito), ma ha rischiato di esserlo grazie ai “casini” e ai debiti fatti proprio nei suoi anni di malgoverno della nostra città. Infatti, come lo stesso sindaco afferma, il Comune ha richiesto e ottenuto, utilizzando il Fondo di Rotazione di cui alla legge “salva comuni”, due prestiti: il primo di circa € 1.600.000 e il secondo di circa € 4.800.000”.

I democratici sammarchesi proseguono: “Per sapere quali sono questi debiti e chi li ha fatti è semplice: basta guardare l’elenco delle fatture pagate o ancora da pagare con questi due prestiti. Si scoprirà, così facendo, che la quasi totalità dei debiti riguardano gli anni di “sciatteria” del sindaco Cera. E aggiungono: “Inoltre, come risulta dall’ennesimo Piano di Rientro, il Comune della somma ottenuta come secondo prestito (€ 4.800.000 circa) deve addirittura restituire la somma di € 1.200.000 circa perché non ha altri debiti certi, liquidi ed esigibili da pagare.

E concludono: “Da quanto detto, si ribadisce che il Comune di San Marco aveva ed ha soprattutto un problema di liquidità e che i debiti del sindaco Cera sono la causa principale dell’aumento sconsiderato, al massimo consentito, di tutti i tributi e le imposte comunali. Per quanto riguarda la stangata IMU sui terreni, l’Amministrazione Comunale, oltre a richiedere una modifica del decreto del Ministero delle Finanze, può e deve intervenire per eliminare sostanzialmente l’aumento del 3 per mille deciso dal Comune. Su questa proposta il sindaco e l’intero Consiglio Comunale devono assumersi le proprie responsabilità.

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