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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica San Giovanni Rotondo

No dei Cinquestelle al biodigestore anaerobico di San Giovanni Rotondo: "Pericoloso per la salute dei cittadini"

Il progetto di finanza è stato approvato a luglio dalla giunta comunale. La portavoce M5S e il locale Meetup chiedono di annullare la delibera. L'impianto dovrebbe sorgere nei pressi dell'aeroporto militare di Amendola

I Cinquestelle di San Giovanni Rotondo si oppongono al progetto di un biodigestore anaerobico che dovrebbe sorgere nei pressi dell'aeroporto militare di Amendola.  Si tratta di una proposta di project-financing presentata dalla Green Solutions srl ad aprile di quest'anno, su suolo privato di proprietà della stessa società di Foggia, ricadente nel territorio di San Giovanni Rotondo. La previsione di investimento di spesa complessiva dell'opera è pari a oltre 28 milioni di euro. Lo scorso 13 luglio, con la delibera n. 74, la giunta guidata dal sindaco Michele Crisetti ha valutato positivamente e, quindi, come "dotata di fattibilità", la proposta di finanza di progetto, per l’affidamento in concessione per 20 anni degli interventi per la "Costruzione e l'esercizio di un impianto di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti organici urbani (Forsu) finalizzato alla produzione di biogas (biometano) e compostaggio finale". L'impianto trasforma i rifiuti in biogas.

La consigliera Nunzia Palladino, portavoce del M5S, e il Meetup San Giovanni Rotondo in MoVimento, ritengono che la decisione sia "assolutamente pericolosa per la salute dei cittadini".

"Ci chiediamo come è possibile che il sindaco e tutti suoi assessori, quello all’Ambiente in primis, così sensibili a ogni manifestazione ambientalista, possano prendere in considerazione la proposta di costruzione di un impianto che tratterà tonnellate di rifiuti, probabilmente provenienti anche dalle zone limitrofe, con procedimento e prodotto finale inquinanti. Possibile che deliberino tale proposta come 'fattibile', considerando che l’impianto dovrebbe essere realizzato in una zona completamente vocata alla produzione agricola. Può un impianto del genere essere costruito proprio in prossimità di ettari e ettari di terreni coltivati, mettendo a rischio il lavoro di decine di nostri piccoli agricoltori e la salute dei cittadini che acquistano i prodotti provenienti da quei terreni?". Sono i principali interrogativi posti dai Cinquestelle anche alla luce delle conclusioni sui possibili rischi ambientali e sanitari dell'Isde, Associazione Italiana Medici per l'Ambiente.

"Noi del M5S, siamo per il Principio Internazionale di Precauzione e riteniamo che tali impianti non dovrebbero più essere costruiti e andrebbero costruiti piccoli impianti di digestione aerobica cui i rifiuti debbano pervenire solo dopo una raccolta differenziata 'molto spinta' e un recupero di materia. Impianti, di piccole dimensioni, che diano garanzie rispetto alla gestione, all’approvvigionamento delle materie prime, all’efficienza di produzione, agli aspetti sanitari e di sicurezza e che vengano realizzati in località coerenti con i vincoli ambientali e con le vocazioni dei territori". Secondo il Movimento, sarebbe stato più utile ripensare la pianificazione territoriale del ciclo dei rifiuti, in accordo con i comuni limitrofi e più opportuno avviare un censimento della materia organica disponibile, anche al fine di pianificare le dimensioni e la reale utilità dell’impianto.

"Ci auguriamo che questa amministrazione, e il sindaco Michele Crisetti - conclude la consigliera portavoce Nunzia Palladino - decidano al più presto di annullare la delibera".

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