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L'ex sindaco di Foggia assicura: “L’impianto di biostabilizzazione è del Comune"

Gianni Mongelli risponde a Marcello Sciagura, precisando che "l'errato inserimento nelle visure catastali del cespite non costituisce in alcun modo titolo di proprietà"

L’ex sindaco di Foggia, Gianni Mongellirispondendo a Marcello Sciagura – assicura che l’impianto di biostabilizzazione è del Comune di Foggia. Infatti, precisa, “solo per mero errore materiale nella formulazione del verbale di assemblea straordinaria redatto dal notaio dr. Francesco Rinaldi veniva inserito il sub 3 che, a tutti gli effetti, non poteva e non è stato conferito al Comune di Bari”. Il primo cittadino ricorda come il Comune conferì ad Amiu Puglia soltanto il fabbricato di via Miranda ex Amica del valore di 2milioni 350mila euro e il Centro di Multiselezione in località Passo Breccioso per il valore di 1milione 850mila euro.

LE PRECISAZIONI DI MONGELLI. “In riferimento alla partecipazione del Comune di Foggia in AMIU Bari prima ed AMIU Puglia poi, formalizzata nel verbale di assemblea straordinaria del 16 maggio 2014, ritengo opportuno precisare i termini del conferimento dei beni del Comune di Foggia a fronte della sua partecipazione all’aumento di capitale sociale deliberato in quella sede.

La mia partecipazione in qualità di sindaco avvenne previa autorizzazione e con i limiti derivanti dalle delibere del Consiglio comunale di Foggia n.57/2014 e della Giunta comunale n.38/2014, atti che mi conferivano i poteri necessari in relazione ai beni da cedersi: fabbricato di via Miranda ex Amica del valore di 2milioni 350mila euro e il Centro di Multiselezione in località Passo Breccioso per il valore di 1milione 850mila euro. Tali immobili, ed esclusivamente essi, erano stati valutati e periziati dall’ing. Pasqualino Di Lalla nominato dal Tribunale di Bari (giusta perizia depositata presso il Tribunale di Bari). Ribadisco, solo quei due immobili e per il valore complessivo di 4,2milioni di euro.

L’impianto di biostabilizzazione non rientrava e non rientra tra i beni cedibili e ceduti in quella sede, non solo perché il Consiglio comunale non ne aveva deliberato l’alienazione ma anche perché non era stato oggetto di perizia giurata indispensabile per il conferimento dell’impianto nel capitale sociale.

A riprova di ciò, veniva predisposto apposito frazionamento della originaria particella 588 nei subalterni 2 e 3. La perizia dall’ing. Pasqualino Di Lalla alla pagina 15 chiude testualmente “In definitiva, con riferimento allo schema di accatastamento in allegato 20 bis, i fabbricati del centro di Multiselezione in località Passo Breccioso di Foggia,  con gli impianti, in catasto da individuarsi come sub 2 della particella 588 del Foglio 156, (…) sono stimati per complessivi 1.850.000,00”.

È evidente che solo per mero errore materiale nella formulazione del verbale di assemblea straordinaria redatto dal notaio dr. Francesco Rinaldi veniva inserito il sub 3 che, a tutti gli effetti, non poteva e non è stato conferito al Comune di Bari. La proprietà dell’impianto resta in capo al Comune di Foggia come verrà riconfermato nell’apposito atto di rettifica che il notaio rogante provvederà unilateralmente a formulare. L’errato inserimento nelle visure catastali del cespite non costituisce in alcun modo titolo di proprietà.

In conclusione mi sento di affermare che appaiono del tutto fuori luogo affermazioni che vogliono assegnare al rango di “fatto raccapricciante” la fattispecie di un mero errore materiale che in alcun modo ha danneggiato o danneggerà il patrimonio comunale di Foggia”.

                                                                                                                           

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