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Levata di scudi contro l'Igp pomodoro pelato di Napoli: "Uso illegittimo del marchio, Regione tuteli il Foggiano"

Lega Puglia in difesa dell'oro rosso. Il gruppo consiliare - primo firmatario il consigliere regionale eletto in Capitanata Joseph Splendido - ha presentato una mozione che impegna la Giunta a opporsi alla domanda di registrazione valutata positivamente in prima battuta dal ministero delle Politiche Agricole

"Occorre tutelare la produzione di pomodoro in provincia di Foggia": il gruppo della Lega in Consiglio regionale ha presentato ieri una mozione - primo firmatario il foggiano Joseph Splendido - che impegna la Giunta pugliese a impedire la domanda di registrazione dell'Igp Pomodoro Pelato di Napoli.

Il 13 marzo, a seguito di valutazione positiva del ministero delle Politiche Agricole, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il disciplinare di produzione. Già tre anni fa, il Comitato promotore Igp Pomodoro Pelato Napoli aveva presentato analoga richiesta e la Regione Puglia si era opposta.

In premessa, nella mozione, i consiglieri regionali Davide Bellomo, Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi e Joseph Splendido evidenziano che la domanda "reca un'identificazione geografica non corretta, tenuto conto che il 90% della produzione nazionale del pomodoro pelato cosiddetto lungo avviene nella provincia di Foggia".

All'interno del disciplinare, com'era prevedibile, l'articolo 6 è la principale causa di risentimento. “Non possiamo permettere - afferma il consigliere regionale eletto in Capitanata Joseph Splendido - che i produttori foggiani subiscano un danno così evidente. L’art. 6 del disciplinare di produzione recita che 'tra i fattori essenziali che distinguono il Pomodoro Pelato di Napoli dagli altri, un ruolo fondamentale è assunto dal know-how aziendale, tipico dell’area di produzione, dove è possibile trovare maestranze abili e altamente specializzate'. Oltre al danno, la beffa perché, lo stesso articolo 6 aggiunge che 'proprio per le sue caratteristiche fisiche e organolettiche, la materia prima utilizzata per la produzione ha un prezzo maggiore rispetto alle altre varietà'.

Nella mozione si precisa, inoltre, che il comitato promotore "dimenticandosi del fondamentale passaggio relativo alla produzione nel territorio foggiano dell'oro rosso, evidenzia solo la storia di Napoli nella 'trasformazione del pomodoro', ruolo che non dà assolutamente diritto, al Comitato promotore, di fregiarsi del marchio Igp spettante invece al 'produttore' della materia prima".

La mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi per proporre un'opposizione documentata, atta ad impedire "l’illegittimo uso" del marchio Igp, "anche evidenziando la mancata osservanza delle condizioni sancite dall’Unione Europea", e a porre in essere, con urgenza, "tutti i comportamenti utili e necessari a evitare il conferimento del titolo Igp salvaguardando, così, il territorio foggiano che verrebbe ancora una volta penalizzato", creando un danno anche all’intero territorio regionale.

"Occorre tutelare con forza le aziende del nostro territorio - conclude Splendido - ed evitare il conferimento dell'Igp”.

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