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Calenda si porta il foggiano Clemente in Azione e avverte Emiliano: "La Puglia non è il tuo sultanato"

Ad entrare in Azione sono Fabiano Amati (scelto commissario regionale del partito) e Ruggiero Mennea (probabile futuro capogruppo) provenienti dal Pd e Sergio Clemente fuoriuscito da 'Per la Puglia'

"La Puglia non è il Sultanato di Michele Emiliano, ma un posto libero, una grande regione italiana che può essere da traino per il Mezzogiorno": Carlo Calenda, leader di Azione, parla da Bari, nella sala del Consiglio regionale della Puglia di via Gentile, dove il partito da lui fondato ha messo piede, oggi, per la prima volta.

Ben tre consiglieri, infatti, hanno deciso di abbandonare i loro rispettivi partiti per formare un gruppo che, nelle intenzioni, dovrebbe rimanere in maggioranza ma senza pregiudizi verso le opposizioni. Ad entrare in Azione sono Fabiano Amati (scelto commissario regionale del partito) e Ruggiero Mennea (probabile futuro capogruppo) provenienti dal Pd e Sergio Clemente fuoriuscito da 'Per la Puglia'.

In maggioranza, dunque, ma "con un approccio libero" spiega Calenda in conferenza stampa, aggiungendo che il "problema del Pd è che all'interno ha talmente tante anime diverse che non riesce a dire nulla" e diventa così "difficile fare politica".

La replica di Michele Emiliano

Calenda, sollecitato dai giornalisti, ha poi parlato dell'ex dg Arpal Massimo Cassano, candidato nella lista Azione-Italia Viva alle ultime Politiche di settembre scorso non senza polemiche: "Con lui - dice - abbiamo fatto una scelta sbagliata che non ha funzionato. Non è in Azione e fa un percorso diverso. E' stato un errore, me ne assumo le responsabilità anche se non veniva da me" .

Quindi un ultimo 'avviso' al governatore: "Se Emiliano ha intenzione di cogliere suggerimenti siamo qui, se ha quella di fare il Ras non va bene".

Parlando dell'attuale assetto politico regionale, infine, Calenda risponde così a una domanda dei giornalisti su eventuali rischi per la Maggioranza dopo la nascita del gruppo di Azione: "E' una valutazione che faranno i consiglieri. Non capisco però l'obiettivo del Pd. E' quello di far cadere Emiliano? Io ne sarei felice, sarebbe una grande liberazione per la Puglia. Da noi, comunque, non ci sarà nulla in questo senso".

A chiarire ulteriormente la posizione del partito è il neo commissario regionale Fabiano Amati: "La fedeltà al mandato elettorale viene prima di tutto. Abbiamo già detto che siamo stati eletti in maggioranza. Non prendiamo parte al grande gioco della politica. Nel Pd, però, non si capisce mai quale sia la posizione che prendono. Ad esempio, perchè non viene portata in Consiglio la legge sulle liste di attesa nella sanità? Noi siamo aperti al confronto con chiunque. Saremo critici quando occorre, concordi quando è giusto esserlo. Da parte nostra meglio osare e alzare le vele in mare aperto".

Infine, Amati risponde a una domanda sulle (lontane ma non troppo ) Regionali 2025: "Candidarmi per Azione? Manca un'era geologica. Posso invece dire che uno dei candidati probabili" del centrosinistra "per le Regionali, Antonio Decaro, lo stimiamo".

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