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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Per il Gino Lisa il 5% dai privati non basta più, Landella: “Se ne faccia carico Aeroporti di Puglia”

Per l'allungamento della pista la quota di cofinanziamento privato necessaria sale al 25%, ma per il sindaco di Foggia non cambia la questione. E bacchetta Emiliano: "Perché la Regione non ha informato il territorio di questo nuovo elemento?"

Mentre al Comune di Foggia ci si prepara per il consiglio comunale monotematico dedicato al Gino Lisa, in programma il prossimo 9 ottobre, che vedrà la partecipazione dell’assessore regionale ai trasporti Antonio Nunziante, il sindaco Franco Landella prende la parola incalzando la Regione Puglia, a proposito dell’aumento del cofinanziamento privato, necessario per l’allungamento della pista: “Le notizie che arrivano da Bruxelles non cambiano la situazione. Quantomeno non la modificano rispetto al tema che il Comune di Foggia ha posto sin dall’inizio della discussione, quando la Commissione Europea superò formalmente gli ostacoli legati all’utilizzo degli aiuti di Stato”.

Per il sindaco di Foggia, la questione non cambia, sarà Aeroporti di Puglia a dover erogare il contributo privato: “La quota di cofinanziamento privata, che la Commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager, cha chiarito ammontare al 25 per cento dell’importo complessivo dell’opera e non più al 5 per cento, dovrà essere erogata alla società Aeroporti di Puglia SpA, cioè dall’ente gestore dello scalo, dunque dal soggetto beneficiario dell’intervento infrastrutturale. Sul punto non possono esserci equivoci né si può continuare a prendere tempo. Soprattutto perché, nonostante la richiesta avanzata dal territorio circa un pronunciamento ufficiale della Regione Puglia sul piano tecnico che chiarisse questa circostanza, ad oggi non è stata ancora fornita alcuna delucidazione”.

“Le precisazioni giunte dalla Commissione Europea a seguito dell’interrogazione dell’europarlamentare Elena Gentile, quindi, se per un verso fanno emergere un non trascurabile elemento di novità –  specificando che la provincia di Foggia non rientra tra le cosiddette ‘aree remote’ che possono beneficiare di un finanziamento pubblico pari al 95 per cento dell’ammontare dei lavori – per l’altro, come detto, lasciano del tutto invariato il ruolo che AdP ha il dovere di esercitare sotto il profilo finanziario per assicurare piena operatività al nostro scalo aeroportuale”.

Landella chiama in causa il presidente della Regione: “Sarebbe utile che il Governatore Michele Emiliano spiegasse come mai questo aspetto non era mai stato reso noto prima dell’interpellanza dell’On. Gentile. Era una circostanza sfuggita agli uffici dell’assessorato regionale ai Trasporti? Oppure la struttura tecnica della Regione Puglia ne era a conoscenza ed ha scelto di non comunicarlo al territorio ed alle sue rappresentanze istituzionali ed economiche? E gli assessori regionali eletti in Capitanata, Leonardo Di Gioia e Raffaele Piemontese, ne erano informati? Non si tratta infatti di un dettaglio che poteva essere trascurato superficialmente”.

“Sulla questione pretendiamo una spiegazione dall’assessore regionale Antonio Nunziante quando parteciperà al Consiglio comunale monotematico previsto per il prossimo 9 ottobre. Perché la storia del nostro scalo aeroportuale non può continuare ad essere scandita da questa evidente e grave mancanza di chiarezza, con buona pace delle assicurazioni telefoniche del presidente Emiliano sbandierate come la panacea di tutti i mali da qualche solerte consigliere comunale”, prosegue Landella, con riferimento alle dichiarazioni del consigliere comunale Augusto Marasco.

“Ad ogni buon conto – conclude il sindaco di Foggia – ribadisco ancora una volta che la posizione del Comune di Foggia non cambia: dovrà essere la società Aeroporti di Puglia SpA a farsi carico del 25 per cento di cofinanziamento. Ed è necessario anche che questo iter sia avviato nel più breve tempo possibile. Non siamo più disponibili ad assistere a questo perenne gioco del cerino né ad un costante spostamento in avanti dei tempi per l’inizio dei lavori, entrambi operati mortificando e calpestando il diritto alla mobilità della provincia di Foggia”. 

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