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Gino Lisa, Santarella attacca la classe politica foggiana: “Leo Di Gioia ha fallito”

Per l’esponente del Nuovo Centrodestra e candidato alla Regionali 2014, l’esclusione dell’aeroporto foggiano dal piano nazionale aeroporti è “sintomo dell’inconsistenza politica dei politici dauni”

Per l’ex assessore provinciale e candidato alla Regione Puglia, Savino Santarella, la possibilità per il Gino Lisa di rientrare – soltanto l’anno prossimo - nel piano nazionale aeroporti, certifica “lo spudorato fallimento” della gestione dell’assessore regionale al Bilancio, Leonardo Di Gioia e “tentano di adombrare maldestramente” la notizia che lo scalo foggiano è fuori. Con Brindisi e Taranto dentro (che rappresentano la prova dell’incapacità politica di chi ha occupato, chi occupa e chi vorrebbe occupare ancora uno scranno regionale e/o nazionale) Santarella si dice “sbigottito” dal tweet del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi: “L'Italia non è più il paese dei 90 aeroporti che generano perdite, sprechi e inefficienze".

Santarella non ci sta e punta il dito sulla classe politica foggiana: “L’ennesimo sintomo dell’inconsistenza politica dei politici dauni. Sia a destra che nella sinistra capeggiata dall'assessore regionale foggiano (solo d’anagrafe e bacino elettorale) Leonardo Di Gioia, che esplicitamente dichiarò nel corso delle amministrative foggiane la certezza assoluta che lo scalo foggiano sarebbe rientrato nel piano nazionale degli aeroporti, è disceso un assordante silenzio. Maggioranza e opposizione, al governo regionale, avrebbero dovuto manifestare un'unione di intenti in difesa della sopravvivenza del turismo di Capitanata e di un più ampio impulso economico della Daunia. Non lo hanno fatto per l’ennesima volta. Paradossalmente, non sono riusciti a esprimere un pensiero comune in favore della Capitanata. L'aeroporto Gino Lisa sarebbe dovuto essere, ed invece non lo sarà più, il volano dell'economia del nostro territorio.

Per l’esponente del Nuovo Centrodestra “Il silenzio sceso sulla sorte dell’Aeroporto non può che essere interpretato come il silenzio dei colpevoli, di coloro i quali, magari per individualistici accordi di nessun conto, avvenuti su tavoli baresi, hanno sacrificato la Capitanata, il territorio che in termini geo economici, dovrebbe avere il maggior appeal per i trasporti e la logistica”.

Santarella conclude: “Sono convinto che gli elettori di Capitanata, nelle urne regionali, non rinnoveranno la loro fiducia ai responsabili dell’ennesimo delitto nei confronti di una Provincia povera di custodi e amministratori ma purtroppo ricca di cacciatori di poltrone levantine.”

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