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La mano romana sui Fratelli d'Italia foggiani

Fabio Delli Carri è il compagno della consigliera comunale Liliana Iadarola. La foto risalirebbe alla campagna elettorale delle Regionali 2020 quando Bruno Longo era uno dei candidati al Consiglio regionale nella lista dei Fratelli d'Italia

Tempo di commissari al Comune di Foggia. Dopo quelli Antimafia, giunti a verificare se ricorrano pericoli di infiltrazione o condizionamenti da parte della criminalità organizzata nell'ambito dell'amministrazione comunale, ora tocca ai partiti.

Il primo - e al momento l'unico - ad affidarsi all’esterno (per la precisione al deputato bolognese Galeazzo Bignami) è Fratelli d’Italia, il soggetto politico maggiormente toccato in questa fase dagli atti giudiziari.

Al punto da provocare la resa del suo segretario provinciale, Giandonato La Salandra, che ha mollato tutto, ruolo politico e incarico di presidente dell'azienda di trasporto pubblico locale. 

Una decisione presa dopo che i suoi consiglieri comunali, malgrado la bufera che sta investendo FdI, gli hanno opposto di non avere intenzione di cospargersi il capo di cenere e mollare la poltrona, chiudendo anticipatamente la consiliatura. E questo nonostante gli stessi livelli nazionali del partito abbiano convenuto sulla opportunità di procedere in tal senso. 

Anche perché, di materiale bollente e imbarazzante, ve n’è a sufficienza per decretare, se non una resa, perlomeno una profonda riflessione interna.  

Dopo la vicenda del consigliere Bruno Longo, accusato di tangenti nell'ambito dell'operazione 'Nuvola d'oro' e tornato libero dopo 34 giorni trascorsi agli arresti domiciliari, e dopo le intercettazioni scomode sulla videosorveglianza che hanno travolto la consigliera Liliana Iadarola, a mettere in imbarazzo il partito di Giorgia Meloni è la foto di qualche mese fa ma che circola in queste ore dello stesso Longo con Fabio Delli Carri, (ex?) compagno della Iadarola, autoimmortalatosi con il dimissionario consigliere, con tanto di saluto romano ('Se sei camerata vota Longo...Nobis!)

La foto è stata scattata durante la campagna elettorale delle Regionali 2020. Bruno Longo era candidato nella lista dei Fratelli d'Italia, partito dal quale si è autosospeso, oltre che dalla carica di consigliere comunale.

E si è autosospesa dal partito - fino a quando la commissione di accesso al Comune di Foggia nominata dal Prefetto non fornirà le sue risultanze - anche la consigliere comunale Iadarola finita nel tritacarne mediatico per via delle intercettazioni nel corso delle quali Delli Carri le avrebbe suggerito di opporsi al potenziamento del sistema di videosorveglianza in città.

Un'immagine tutt'altro che edificante, l'ennesima di un periodo complicato per la città capoluogo di provincia, finita sotto la lente della Procura e della Prefettura.

Tutto materiale che ora finirà sulla scrivania di Bignami, che, lo ricordiamo, in passato era finito nella bufera per alcune foto scattate a una festa che lo ritraevano vestito da nazista. 

Bignami è lo stesso che nel corso di una diretta Facebook aveva citato i nomi e i cognomi di famiglie straniere sui citofoni delle case popolari con tanto indirizzo e numero civico, suscitando l'ira del PD bolognese.

Ora, con quale mandato nazionale è giunto a Foggia il commissario lo si capirà nelle prossime ore. Intanto il partito è spaccato e ferito. Ora più che mai servirà chiarezza.

La stessa che ci si aspetta da Lega e Forza Italia, gli altri due partiti di maggioranza in Consiglio comunale che continuano a mantenere un atteggiamento quantomeno accidioso. 

Andare avanti o staccare? Questo è il quesito a cui dare risposta. Una responsabilità che il centrodestra sembra non voler assumere, preferendo appaltare ad agenti esterni ciò che dovrebbe essere una decisione politica.

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