rotate-mobile
Politica Zona 167 - Via Lucera / Via Lucera

Tre omicidi a Foggia dall'inizio dell'anno: "Lo Stato dia le risposte che questa terra merita da anni"

L'ennesimo episodio di sangue nel capoluogo dauno riporta in auge l'emergenza criminalità: i parlamentari cinquestelle formuleranno una richiesta di incontro alle ministre Cartabia e Lamorgese. De Leonardis: "Lascia sgomenti la totale sottovalutazione, se non addirittura disinteresse, da parte del Governo verso un territorio in cui la cosiddetta “Quarta Mafia” è un fenomeno tanto conclamato quanto radicato”

"Un altro omicidio a Foggia, una città che richiede ulteriori interventi in termini di forze di polizia e di magistratura. Ci domandiamo cosa ancora debba accadere per convincere Roma che in Capitanata è guerra". I parlamentari del Movimento Cinquestelle Lovecchio e Giuliano commentano l'omicidio avvenuto ieri in via Lucera, il terzo dall'inizio dell'anno nel capoluogo. 

Agguato in via Lucera: le immagini 

"Tutti i presidi di giustizia sono stati soppressi ad eccezione del tribunale di Foggia mentre nelle vicine regioni di Molise e Abruzzo, a minor rischio criminalità, ce n'è uno ogni 100 km, ma anche meno. Le forze di polizia sono del tutto insufficienti a fronte dell’emergenza criminale in atto e osservano turni stressanti. Siamo in attesa dell'insediamento del nuovo Prefetto, che speriamo possa sostenere e sollecitare ulteriori urgenti interventi a favore del nostro territorio".

I parlamentari pentastellati annunciano che oggi formuleranno richiesta di incontro alle ministre Cartabia e Lamorgese: "Un incontro che auspichiamo porti ad una soluzione di ampio respiro e a lungo termine, perché non si debba attendere che scorra altro sangue in una zona che ha già troppo patito la guerra criminale dei clan, e la morsa di una criminalità organizzata e comune che insidia il quotidiano vivere dei cittadini e che deve essere debellata con altrettanta forza".

“Ci aspettavamo il Ministro Lamorgese per discutere dell’emergenza criminalità. Invece è arrivata prima la criminalità con l’ennesimo omicidio. E ciò che lascia sgomenti è la totale sottovalutazione, se non addirittura disinteresse, da parte del Governo verso un territorio in cui la cosiddetta “Quarta Mafia” è un fenomeno tanto conclamato quanto radicato”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, a poche ore dall’ennesimo omicidio avvenuto in via Lucera, alla periferia di Foggia. “Una esecuzione alla luce del sole, un numero di colpi esplosi impressionante, a due passi da una Parrocchia e in una arteria trafficata della città. Tutto ciò mentre il Ministro Lamorgese, tra qualche ora, avrebbe dovuto presenziare al Consiglio regionale monotematico dedicato alla Capitanata, che invece è stato rinviato a data da destinarsi per la sopraggiunta impossibilità del Ministro degli Interni a parteciparvi – prosegue De Leonardis che ricorda - All’inizio di gennaio di quest’anno, all’esito del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza presieduto dalla Lamorgese in Prefettura a Foggia, fu annunciato l’arrivo di 50 agenti di Polizia per rinforzare gli organici carenti in Capitanata. Siamo al 12 luglio, sono trascorsi esattamente 6 mesi da quel vertice. E di quei 50 uomini promessi, per la verità pochi rispetto al fabbisogno di legalità e sicurezza del territorio, non vi è traccia. Emblematici sono i casi di Foggia e San Severo in tal senso. Nel capoluogo dauno ci sono circa 60 agenti vicini alla pensione. Quindi già solo per Foggia città, dovessero arrivare domani mattina 50 rinforzi, sarebbero comunque insufficienti. Senza dimenticare che l’età media degli agenti operanti nel capoluogo si aggira intorno ai 50 anni. E i restanti 60 Comuni che compongono la Capitanata continuerebbero a rimanere paurosamente sguarniti. E non è certo una soluzione quella dell’illusione ottica di inviare per periodi brevi agenti distaccati da altri territori del Meridione che poi tornano alle loro sedi di appartenenza. Con l’unico risultato di spendere denaro pubblico per garantire fino ad oggi, a una ventina di unità, vitto e soggiorno. Degli allievi dell’ultimo corso, inoltre, come evidenziano rappresentanti sindacali, nessuno è stato assegnato a Foggia. A San Severo, altra città ad alta criticità criminale – sottolinea De Leonardis - mancano uomini e mezzi. Dal Commissariato, spesso, non può nemmeno uscire l’unica volante presente poiché in avaria e con le gomme lisce. Al Reparto Prevenzione Crimine, a 4 anni dalla sua istituzione, mancano ancora numerose unità. E continua a slittare la realizzazione del complesso unico che dovrebbe ospitare Commissariato, Prevenzione Crimine e Polizia Stradale”.

De Leonardis interviene anche sull’emergenza giudiziaria in Capitanata. “All’emergenza criminalità, che da quelli che sono i fatti non sembra essere un argomento presente nell’agenda del Governo, si aggiunge l’emergenza giudiziaria. Perché nella terra della “Quarta Mafia” esiste solo il Tribunale di Foggia, unico punto di riferimento per un territorio di 600mila abitanti e che ha una estensione tale da renderla la terza provincia italiana. Da tempo si leva la voce di tanti rappresentati istituzionali locali che chiedono il ripristino del Tribunale di Lucera. Che sarebbe certamente di supporto per diminuire la pressione sul Tribunale di Foggia, letteralmente ingolfato. Ma anche in questo caso non sembra interesse del Governo, nella fattispecie del Ministro della Giustizia Cartabia, risolvere questo problema attraverso l’istituzione della sede distaccata della Corte d’Appello”.
De Leonardis conclude: “Foggia e la Capitanata hanno bisogno di risposte radicali ed efficaci. Non si può pensare di combattere la criminalità nelle condizioni pietose in cui Magistrati e Forze dell’Ordine sono costretti, eroicamente ed in modo encomiabile, a combattere quotidianamente una vera e propria guerra". 

"Credo che la misura sia colma, perché lo Stato possa finalmente trattare questo lembo di terra come merita, dando le risposte che si attendono da anni. Siamo abbandonati", commenta l'assessora regionale al Welfare Rosa Barone.

"Una provincia grande e così problematica, con sacche di criminalità evidenti, con un solo tribunale, a cui Roma deve delle risposte serie e veloci. Se la situazione è emergenziale - conclude Barone - si devono dare risposte emergenziali. Il resto sono pannicelli caldi, che qui non servono più".

“La ministra Lamorgese ha perso l’occasione per portare immediatamente la risposta dello Stato all'ennesimo omicidio a Foggia", dichiara il consigliere regionale Paolo Dell'Erba, componente della commissione sullo studio delle mafie in Puglia: “La situazione in Capitanata non è semplice. Dobbiamo decidere cosa fare di questa provincia. Per questo la Regione dovrà impegnarsi e chiedere al Governo nazionale l'apertura di un tavolo tecnico per definire un programma di intervento e di sviluppo specifico per la provincia di Foggia con investimenti sul fronte soprattutto occupazionale oltre al contrasto alla criminalità. Sono due problemi che vanno affrontati e risolti insieme".

“L'agguato mortale di ieri pomeriggio conferma, ancora una volta, la pericolosità e la sfrontatezza della criminalità foggiana che continua a sparare e a uccidere in luoghi affollati e in orari di punta, mettendo in pericolo inermi cittadini”. Il senatore Marco Pellegrini (M5S), componente della commissione parlamentare antimafia, non nasconde la sua preoccupazione.

“L'episodio è di estrema gravità. Un cittadino innocente poteva trovarsi sulla traiettoria dei colpi esplosi. La risposta delle forze dell'ordine dovrà essere imponente e immediata, per assicurare alla giustizia gli autori dell'omicidio. Lo Stato, il governo, le ministre dell'interno e di giustizia, devono prendere atto che qui la situazione è drammatica e devono, al più presto, dotare il territorio dei presidi giudiziari indispensabili e delle forze dell'ordine di cui c'è bisogno per contrastare questa criminalità feroce. Molto è stato fatto ma molto c'è ancora da fare".

"Finora la ‘Squadra Stato’ ha dato una straordinaria dimostrazione di fermezza e determinazione, ottenendo risultati importantissimi nella lotta alla criminalità organizzata e alle mafie. Ma proprio per questo serve adesso uno sforzo ulteriore, che non lasci la comunità di Foggia in preda alla paura", ha evidenziato il presidente della Provincia Nicola Gatta. 

"Ritengo opportuno che il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intensifichi ancor di più l’impegno del Viminale anche con un nuovo ed eccezionale aumento degli organici delle nostre Forze dell’Ordine, accelerando inoltre al massimo le procedure per la nomina del nuovo Prefetto dopo il pensionamento del dottor Carmine Esposito. E, se possibile, assumendo la consapevolezza di quanto possa incidere positivamente in questa battaglia la riorganizzazione della geografia dei presidi giudiziari della Capitanata, giacché in un territorio vasto come il nostro il funzionamento della giustizia non può gravare esclusivamente su un solo Tribunale". 

"Le istituzioni, la politica, la società civile, il mondo dell’associazionismo e tutte le energie migliori e perbene, dal canto loro, hanno il compito ed il dovere di continuare nell’azione di sensibilizzazione culturale e di promozione della legalità svolta sino ad oggi. Soprattutto in questo momento non ci si può dividere. È adesso - conclude Gatta - che bisogna fare dell’unità un valore aggiunto da contrapporre alla violenza delle mafie. Ciascuno per il suo ruolo, per la sua funzione e per le sue competenze faccia la propria parte. La Provincia di Foggia, come sempre, sarà protagonista di ogni iniziativa e di ogni azione finalizzata a far sentire, forte e chiara, la risposta dello Stato nei confronti di chi pensa di terrorizzare le nostre comunità e di usare la violenza come arma per impedire lo sviluppo economico e sociale della Capitanata”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tre omicidi a Foggia dall'inizio dell'anno: "Lo Stato dia le risposte che questa terra merita da anni"

FoggiaToday è in caricamento