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Landella sfrutta il 'gong' e porta in aula la 'Foggia che verrà': fari su 'zone F' e housing sociale (l'opposizione tace)

Ultime battute di consiglio comunale. Domani in discussione il DPP attualizzato, strumento cruciale in ambito urbanistico. Nessuna reazione pubblica, al momento, da opposizioni varie e candidati

L’ultimo consiglio comunale di Foggia diventa decisivo sotto il profilo urbanistico. E’ calendarizzata per domani, infatti, come primo accapo di cui dovrà discutere il consiglio comunale, l’adozione del Documento preliminare programmatico attualizzato. Per comprenderne l’importanza basti pensare che si tratta dell’atto propedeutico al PUG, il piano urbanistico generale del Comune di Foggia, quello in cui sono contenute le fotografie dell’attuale e le direttrici sulle quali dovrà snodarsi l’evoluzione urbanistica della città. Un tomo da centinaia e centinaia di pagine, rispetto al quale viene spontaneo esprimere perplessità. Non solo in merito alla tempistica, ma di ordine politico e contenutistico. E fa specie che, passi la maggioranza, le opposizioni tacciano sul punto. Almeno fino a questo momento non c’è stata una pubblica rimostranza o presa di posizione. Vuole il centrosinistra che la maggioranza uscente di centrodestra ipotechi i prossimi 15 anni di urbanistica in città (arco temporale di validità del Pug)? Perché di questo si tratta. Cosa dicono i candidati sindaci? (Quarato, ad esempio, candidato dei cinquestelle, pare abbia particolarmente a cuore il tema avendo fatto uno studio approfondito in passato proprio in questo ambito).

Il documento preliminare programmatico attualizzato a cui ha lavorato in questi mesi il professor Karrer (dopo essere stato “richiamato” in servizio, a seguito di pubblico concorso, da Landella, che aveva, con un tratto di penna, messo in soffitta tutto quanto prodotto e lavorato dalle amministrazioni che lo avevano preceduto)  è l’ossatura di tutte le politiche urbanistiche, il faro a cui dovranno attenersi le evoluzioni in materia. Emerge subito, dunque, il dato politico: è opportuno che sia una amministrazione in uscita, nell’ultima seduta utile, ad occuparsene? Ci sono stati cinque anni a disposizione: perché non lo si è fatto? Tra l’altro era nelle linee di mandato. Non che i prossimi non possano, al pari di Landella, archiviare il tutto e ricominciare daccapo. Proprio per questo, che senso ha adottarlo alla vigilia della fine e in piena campagna elettorale?

C’è poi un dato che attiene alla tempistica. I consiglieri quelle centinaia di pagine le avrebbero ricevute solo qualche giorno fa: con che livello di approfondimento sulle importanti tematiche contenute nel DPP ci si appresta a votare? Quale discussione potremo mai aspettarci sul futuro di Foggia? Mancherebbe finanche il parere della commissione urbanistica. Possono questioni di siffatta importanza essere trattate alla stregua di un ordine del giorno di poco impatto?

La terza questione vien da sé ed attiene ai contenuti: cosa è scritto nel DPP? Guardando all’elenco delle tavole citate in delibera, che sono parte essenziale del Documento, tra i temi di carattere più generale spuntano due questioni più specifiche e puntuali: interventi nelle zone F e l’housing sociale. La domanda, dunque, sorge spontanea: cosa dicono nel merito e perché inserirli al fotofinish, quasi a precostituire scelte politiche di cui la prossima amministrazione dovrà necessariamente tener conto? Sul tema, ad oggi, insiste un silenzio tombale. Del centrodestra, del centrosinistra e misti vari. Cosa succederà in aula?

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