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Debiti ingenti, mutui milionari e aumento delle spese: la Corte dei Conti dura col Comune di Foggia. Torna lo spettro del dissesto

E’ molto pesante il decimo monitoraggio della Sezione regionale di controllo per la Puglia rispetto alla situazione finanziaria del primo semestre 2019 del Comune. Torna lo spettro del dissesto finanziario

“Il mancato recupero del divario finora maturato rispetto agli obiettivi presenti nel piano e il mancato superamento delle criticità rilevate potranno determinare l’accertamento della presenza di un grave mancato rispetto degli obiettivi stabiliti dal piano di riequilibrio finanziario, rilevante ai fini dell’applicazione dell’art-243-quater comma 7 del d.lgs.n.267/2000”, vale a dire le norme sul ‘dissesto finanziario’.

E’ molto pesante il decimo monitoraggio della Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Puglia, rispetto alla situazione finanziaria del primo semestre 2019 del Comune di Foggia. La periodica deliberazione a firma di Pierpaolo Grasso (Magistrato relatore) e Maurizio Stanco (Presidente della Sezione) è datata 30 ottobre 2019 ma è stata depositata solo il 5 novembre. Nelle conclusioni, i magistrati contabili dispongono anche “che il Comune di Foggia e l’Organo di revisione procedano in sede di relazione sul raggiungimento degli obiettivi alla data del 31 dicembre 2019 a fornire tutte le informazioni in materia completa e non carente”, come invece accaduto con l’ultimo monitoraggio. In evidenza il difficile rapporto revisori-ufficio finanziario, sostanziato nella difficoltà di reperimento dei dati necessari da parte dei primi. Elemento che la Corte stigmatizza fortemente.

Ma andiamo in ordine di criticità. La prima: “Alla luce delle relazioni dell’Organo di revisione, lo stato della cassa pari al 30 giugno a 27.602.162,43, risulta gravato da vincoli e debiti; l’ente dispone di liquidità, peraltro, di gran lunga diminuita rispetto al passato, relativa a risorse vincolate pari a 34.954.020,10. Sono da ricostituire, pertanto, al momento, 7.351.857,67” e rischia di trovarsi, l’ente, senza risorse sufficienti in caso di esito sfavorevole del contenzioso con Amica (di importo ben più elevato di quello previsto), e risulta confermato il dato relativo alla scarsa capacità di riscossione delle entrate comunali”. Di difficile conteggio, invece, la massa dei debiti fuori bilancio, sulla cui tematica – scrivono i giudici- “l’Organo di revisione si è riservato un più dettagliato e approfondito esame al momento del prossimo monitoraggio; tuttavia deve evidenziarsi che tale disamina generale, proprio alla luce della generale situazione dell’ente, non appare più procrastinabile”.

Mancano aggiornamenti completi sullo stato delle riscossioni tributarie inerente l’ex Gema e Aipa/Mazal al 30 giugno 2019 e analoghi aggiornamenti deve essere forniti sullo stato di riscossione di Imu, Tasi, Tari, Sue/Suap e sull’attività di recupero dell’evasione tributaria, il cui indice risulta ancora basso. Per ciò che concerne la dimissione di immobili, “fondamentale – scrive la Corte- sarà il quadro della situazione che emergerà nel corso del prossimo monitoraggio nel quale dovranno essere fornite informazioni aggiornate circa i beni immobili venduti negli ultimi anni”. Il Collegio, poi, “resta in attesa di notizie relative agli sviluppo di un contenzioso da oltre 2,5 milioni di euro pendente presso il Tribunale civile di Foggia, rispetto al quale i revisori avrebbero lamentato l’assenza di informazioni. “Circostanza vista negativamente dal Collegio” stigmatizzano i magistrati.

Sempre con riferimento al contenzioso tributario, preoccupa quello con la curatela fallimentare di Amica a maggior ragione, spiegano i giudici, dopo l’esito sfavorevole per il Comune di Foggia di due giudizi (uno con Unicredit, l’altro con Banca d’Italia). E’ pendente, inoltre, la controversia relativa al mutuo per l’impianto di biostabilizzazione, controversa con l’Ati Unieco-Intini da 6,6 milioni di euro, che i magistrati si riservano di verificare rispetto agli atti adottati nel secondo semestre 2019. Sempre con riferimento al contenzioso, “si evidenzia che il Comune risulterebbe gravato da ingenti debiti per la fornitura di energia elettrica sia nei confronti di Gala spa, sia di Hera Comm srl. Anche in questo caso le cifre non sarebbe chiara perché non sarebbero pervenuti aggiornamenti ai revisori dei conti. Il Collegio ritiene dunque fondamentale in merito il prossimo monitoraggio.

Per ciò che concerne i rapporti di locazione per emergenza abitativa, questi ultimi sarebbero addirittura aumentati: 2,6 milioni di euro a fronte di una situazione debitoria originaria, risalente al 2011, di 2,2 milioni. “Criticità appaiono evidenti” sottolineano i giudici contabili. Mancano, poi, informazioni aggiornate alla voce mutui passivi (piscina comunale, stadio zaccheria, campi diomedei). Dubbi anche sulla congruità del fondo contenzioso (5,5 milioni di euro), “in ragione dell’elevata entità del contenzioso in essere presso il Comun di Foggia”. “Ulteriori dubbi che necessitano di un doveroso chiarimento riguardano la quantificazione dei residui attivi e passivi” ed emergono discrasie per ciò che concerne i residui attivi. “Di indubbia criticità, inoltre, appare la situazione relativa alla presenza di vincoli derivanti dalla contrazioni di mutui di importo notevolissimo, pari a 30milioni di euro, che non trovano alcuna giustificazione, soprattutto se si considera che l’ente ha omesso di relazionare in ordine allo stato di esecuzione delle opere pubbliche”.

“Sotto altro profilo – si legge ancora-, si evidenzia che anche in relazione alle spese per prestazioni di servizi ed alla spesa per trasferimento non risulta chiaro l’effettivo raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano e dalla legge”. “Anche il profilo dei rapporto debito-credito con le società partecipate presenta profili di criticità – è scritto-. Innanzitutto non risulta chiarito se sia stata fatta una corretta allocazione in bilancio del finanziamento concesso con deliberazione consiliare n.130/2015 all’Amgas, la qual cosa era espressamente richiesta nella precedente deliberazione. Va rilevato inoltre che, ad oggi, la predetta anticipazione non risulta restituita nonostante l’imminente scadenza (2019), né risultano fornite adeguate garanzie in ordine all’effettiva restituzione”. “Con riferimento, poi, ai rapporti debiti crediti con la società Amiu spa, risulterebbe una debitoria pari a 1,1 milioni di euro, di cui non si conoscono le risorse con le quali si è inteso far fronte. Anche nei rapporti con l’Ataf spa risulta un aumento della situazione creditoria, passata da 1,2 a 1,3 milioni di euro”.

“Alcuna informazione poi è stata fornita in ordine all’esecuzione relativa ad opere pubbliche. Da ultimo occorre segnalare l’assenza totale di riscossione derivante dall’attività di recupero evasione Ici/Imu, l’aumento della spesa degli organi politici istituzionali e la non chiara imputazione delle passività pregresse e delle passività di contenzioso”.

“In conclusione – scrivono i giudici-, il quadro finanziario accertato induce questa Sezione a dover necessariamente approfondire alcuni aspetti per valutare il già critico quadro relativo al raggiungimento degli obiettivi intermedi e a ritenere non superate le già rilevantissime criticità emerse con la precedente deliberazione”.

Per questi motivi, “la Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Puglia, accerta il mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Foggia, accerta la presenza di gravi criticità, dichiara che il mancato recupero del divario finora maturato rispetto agli obiettivi presenti nel piano e il mancato superamento delle criticità rilevate potranno determinare l’accertamento della presenza di un grave mancato rispetto degli obiettivi stabiliti dal piano di riequilibrio finanziario, rilevante ai fini dell’applicazione dell’art-243-quater comma 7 del d.lgs.n.267/2000”, vale a dire le norme sul ‘dissesto finanziario’.

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