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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il Comune "grazia" Caroprese e scatena la guerra tra poveri, famiglie verso lo sfratto bussano alla Procura: "Aiuto!"

"Scambio" di appartamenti tra il Comune di Foggia ed EdilAmbiente per fronteggiare l'emergenza abitativa. Ma, per farlo, 16 famiglie hanno ricevuto lo sfratto. Esposto alla Procura della Repubblica

“Si vuole affrontare l’emergenza abitativa creando altra emergenza. E’ pazzesco. Eticamente immorale oltre giuridicamente illegittimo. Noi di qua non ci muoviamo”. Sono disperate le famiglie che vivono negli alloggi di via Balestrucci e via Colicchio, a Foggia. Sono le case della Legge Gozzini destinate alle forze dell’ordine per intenderci, realizzate nel 2008 da EdilAmbiente, società del costruttore foggiano Francesco Caroprese, attraverso un programma integrato di edilizia agevolata in convenzione con il Comune di Foggia e il Ministero dei Lavori Pubblici (ai sensi della L. 203/91).

In questi giorni 16 nuclei familiari stanno ricevendo gli sfratti dagli appartamenti in cui vivono da anni. Dal 2010 precisamente. Devono andar via, è stato loro detto. Trovarsi altro. Per morosità, pare. Ma giurano di essere in regola coi pagamenti. Vero è che di quei 50 alloggi realizzati da Caroprese,  32 devono essere messi entro fine anno a disposizione del Comune di Foggia che ha necessità di fronteggiare l’emergenza abitativa. "Sì, proprio così. Si sfrattano famiglie per metterne altre" denunciano gli inquilini.

Il “passaggio” è reso possibile da una delibera del consiglio comunale di Foggia, la n.175 del novembre 2018, che ha recepito la proposta di EdilAmbiente e di una seconda società, Aedilia Costruzioni srl, di rimodulazione degli obblighi che le due imprese avevano assunto con l’ente Comune dieci anni prima, nell’ambito di quel Piano integrato. Cosa diceva quell’accordo? Obbligava, tra le altre cose, il soggetto affidatario del programma integrato (…) a realizzare, a proprie cura e spese, insieme alla Società Aedilia Costruzioni srl, e a dare in locazione per 12 anni al Comune di Foggia 32 alloggi e 32 box al canone sociale di 300 euro (vantaggioso per l’ente), entro 18 mesi dal rilascio dei relativi permessi di costruire”. Un obbligo che veniva assunto anche da Aedilia Costruzioni e che, ovviamente, trasformava le agevolazioni pubbliche ottenute dalle imprese con quel Piano Integrato in vantaggi non solo per il privato, ma anche, appunto, per la parte pubblica.

Quei 32 alloggi e 32 box ulteriori da destinare all’incremento del patrimonio immobiliare del Comune di Foggia e per fronteggiare l’emergenza abitativa, com’è noto, non sono mai stati realizzati. Il mattone, ad un certo punto, non è andato più come un tempo e la stessa società impresaria ha cominciato a scontare una serie di problemi. Come si evince dalla stessa deliberazione di consiglio comunale (n.175), “EdilAmbiente ha dichiarato di aver incontrato difficoltà economiche derivanti da circostanze estranee alla propria volontà, che hanno determinato sia lo slittamento della realizzazione di parte del programma rispetto alle tempistiche aziendali preventivate, sia l’aggravio del peso finanziario delle realizzazioni stesse, in virtù della sopravvenuta e notoria crisi del settore, che ha provocato un considerevole calo delle vendite con conseguente aumento dei costi di realizzazione delle opere già intrapresi”.

Ed è così che Caroprese ha ben pensato di offrire al Comune di Foggia, in luogo di quei 32 alloggi non realizzati, gli altri già esistenti e realizzati rimasti invenduti. Un’operazione che per il Comune di Foggia dovrebbe essere a costo zero, cambiando solo l’ubicazione degli appartamenti, si legge nella deliberazione che recepisce la rimodulazione dell’accordo. Ma c'è un "piccolo" dettaglio: a leggere le carte e la denuncia alla Procura della Repubblica sporta dagli attuali inquilini  e depositata dall’avvocato Antonio Nardella, parte di quegli alloggi è già occupata da altre famiglie.

16 circa, che oggi si vedono notificare l’avviso di sfratto. Nel tempo hanno scritto al sindaco, implorato. Fino all’ultima spiaggia, tentata qualche giorno fa, quando hanno denunciato tutto alla Procura della Repubblica.

Non c’è solo la questione eticamente discutibile dello sfratto di sedici nuclei dalle proprie abitazioni, alcuni dei quali monoreddito, con minori, disoccupati e malati terminali, per farne entrare degli altri. Secondo l’avvocato Nardella  questo tipo di operazione è molto discutibile. “Tutti gli inquilini – scrive il legale nell’esposto- sono stati indotti a sottoscrivere i relativi contratti con la promessa che gli immobili li avrebbero potuti riscattare dopo il periodo di locazione (17 anni prima e ridotti successivamente a 12) al prezzo concordato in ambito regionale per la loro cessione”. “Con lettera del 21 maggio 2019 – continua l’avvocato Nardella- si chiedeva al sindaco del Comune di Foggia di verificare la legittimità degli atti sottoscritti nell’anno 2008, e precisamente l’atto di modifica della Convenzione Rep n.9238 del 6/3/2008 sottoscritto su ogni foglio dal rappresentante della EdilAmbiente e dal Funzionario del Comune di Foggia, geom. Mainieri, con quello successivo Rep n. 9355 del 27/11/2008 che risulta solo sottoscritto dal legale rappresentante della EdilAmbiente, e non dal funzionario del Comune”. “Tale richiesta – denuncia Nardella- non ha sortito alcun effetto e, partanto, non vi è alcuna volontà di voler verificare l’attività edilizia svolta dalla EdilAmbiente nella costruzione dei predetti alloggi, che, in virtù dell’ultima delibera di consiglio comunale (n.174 del novembre 2018), sono stati messi a disposizione del Comune di Foggia per sopperire all’impegno assunto dalla EdiliAmbiente nell’ambito della programmazione di edilizia agevolata, tale da poter svincolare determinati suoli ancora da lottizzare senza più alcun vincolo”.

Dunque, l’operazione, stando a quanto denuncia il legale, non solo sgraverebbe Caroprese dall’obbligo di costruire ulteriori 32 appartamenti con box da consegnare al Comune, ma svincolerebbe ulteriori suoli. Il Comune per parte sua, giocherebbe al ribasso, dovendosi accontentare di appartamenti già vetusti, che presentano molti problemi e che sarebbero anche gravati da vincolo ipotecario da parte di alcuni istituti di credito: se ciò corrispondesse al vero, non sarebbe una grande operazione per il Comune di Foggia, dal momento che mai potrà riscattare quegli appartamenti vincolati così come previsto in Delibera. Piuttosto, prima di prenderli in consegna, avrebbe dovuto obbligare l’impresa a ripulirli dalle varie ipoteche.

“Per quanto innanzi esposto – conclude la denuncia alla Procura-, i sottoscritti inquilini, al fine di fare chiarezza sulle responsabilità di tutti coloro che hanno operato nell’ambito del Programma di edilizia agevolata, sia nella EdilAmbiente che presso il Comune di Foggia, sporgono formale denuncia/querela nei confronti dei soggetti responsabili di tutti i falsi perpetrati negli atti sottoscritti presso il Comune di Foggia e gli abusi commessi nelle attività poste in essere dalla EdilAmbiente per poter svincolare alcuni suoli ancora da lottizzare in modo da destinarli ad altre società ad essa collegate e nel contempo lucrare somme dal Comune di Foggia per gli immobili, comunque ipotecati e quindi non vendibili autonomamente, mediante la loro destinazione a sopperire i problemi di esigenza abitativa, garantendosi al contempo comunque un canone di locazione annuo complessivo di 108 mila euro per immobili sottratti alla loro destinazione originaria”.

Da quelle case le famiglie che vi abitano non intendono assolutamente andar via. “E’ una guerra tra poveri, dal Comune vogliono togliere noi per metterne altre? Assurdo. E cosa ne guadagna il Comune? E chi guadagna realmente da questa operazione?”.

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