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Amiu Puglia alza la voce: “Da voi accuse stracolme di falsità, non volete il bene dei foggiani”

Il presidente di AMIU Puglia Spa, Gianfranco Grandaliano, e il direttore generale Antonio Di Biase rispondono ai consiglieri comunali Marcello Sciagura e Vincenzo Rizzi

“Rispondere ai consiglieri Sciagura e Rizzi sta diventando stucchevole. Come recita un vecchio adagio, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, specie se non di sordi si tratta, ma di persone che interpretano scientemente i fatti non certo in buonafede”. Il presidente di AMIU Puglia Spa, Gianfranco Grandaliano, e il direttore generale Antonio Di Biase, ritengono che quello sollevato dai consiglieri Sciagura e Rizzi sia “un polverone che ha come unico fine quello di screditare l'immagine di un'azienda partecipata dal Comune di Foggia e nella quale lavorano 325 cittadini foggiani in una situazione di assoluta solidità occupazionale e finanziaria, una chimera fino a qualche tempo fa, quando circa 300 lavoratori erano stati licenziati e i rifiuti venivano conferiti tal quale in discarica. Non ci risulta che allora i consiglieri che oggi gridano "al lupo, al lupo" fossero in prima linea per protestare contro la vecchia e fallimentare gestione societaria, che però oggi sembrano nostalgicamente voler riproporre”.

Spiegano Grandaliano e Di Biase: “Per ciò che concerne l'impianto i costi di gestione del servizio, per il Comune di Foggia, sono esattamente uguali al 2013, quando nell'impianto di biostabilizzazione non conferivano altri Comuni. Con una differenza: che dal 2104 al 2016, grazie alla gestione di AMIU Puglia, il Comune di Foggia ha ricevuto 6,7 milioni tra utili e corrispettivo per l'utilizzo dell'impianto: un'evidente economia di scala, certificata dai bilanci”.

“La tariffa, poi, è stata determinata sulla base di un'analisi dei costi di gestione dell'impianto, nonché sui costi d'ammortamento indicati dal Comune di Foggia, il tutto parametrato sul volume dei rifiuti in ingresso. Ciò ha comportato una riduzione di circa 17 euro a tonnellata, ovvero del 26% rispetto alla precedente tariffa, determinata dall'Oga nel 2013. Quindi, non sciocchezze, o peggio ancora corbellerie, come qualcuno vuol far intendere, bensì fatti e numeri”.

“Infine – chiosano Grandaliano e Di Biase - rispetto al servizio di lavaggio cassonetti, è stato più volte ribadito che l'assenza di un impianto abilitato a ricevere le acque provenienti dal servizio di lavaggio, nonostante le numerose ricerche di mercato effettuate, ha costretto l'azienda ad adottare sistemi alternativi per la disinfezione e deodorizzazione dei cassonetti, nello specifico effettuata con prodotti enzimatici. Ancora oggi, si rileva che non esiste un impianto adeguato sul territorio, ma è stata individuata un'azienda nell'agro di San Severo ove verranno trasportate le acque prodotte dalle lava-cassonetti aziendali, nelle more di una nuova gara in corso di esecuzione, che sarà estesa a tutto il territorio provinciale. Pertanto, come detto, non siamo più disposti a subire attacchi stracolmi di falsità prettamente strumentali da parte di chi ha come esclusivo interesse la propria visibilità e non il bene comune dei cittadini foggiani”.

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