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Dal Comune all’Amgas tre milioni erogati “incautamente”: le violazioni e i rischi secondo Mainiero

In merito al finanziamento di tre milioni di euro, per cui l’Amgas non ha ancora restituito i 500mila euro della prima rata scaduta il 31 dicembre scorso, Mainiero ha presentato un’interpellanza a Landella e Miranda

Con carattere di assoluta urgenza Giuseppe Mainiero ha presentato un’interpellanza scritta al sindaco e al presidente del Consiglio comunale sul finanziamento di 3milioni di euro erogato “incautamente” dal Comune di Foggia con delibera n. 130 del 23 giugno 2015 ad Amgas Spa, che la società dovrà restituire in quattro rate, la prima di 500mila euro scaduta il 31 dicembre dello scorso anno ma non ancora versata. Le altre tre (la prima di pari importo e le altre di 1 milione di euro) dovranno essere restituite il 31/12 di ogni anno, fino al 2019.

“L’Amgas S.p.A. è tutt’altro che in buone mani e né tanto meno è ipotizzabile che questa società non si troverà ad affrontare una profondissima crisi, nonostante il valore della rete di distribuzione. Tutto questo certamente potrebbe generare l’ennesima svendita di un importante asset. Questi i dati oggettivi, incontestabili dall’autoreferenziale management cittadino” sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Foggia, che poi aggiunge: “L’originaria e unica motivazione del finanziamento fondamentalmente condivisibile, era costituta dalla possibilità di ottenere una riduzione milionaria del debito da parte dei creditori qualora si fosse provveduto al pagamento dei debiti in via anticipata, il riconoscimento della cosiddetta “falcidia”. Tra i miracoli compiuti dal presente C.d.A. non è da annoverarsi la restituzione della prima rata di un prestito che giammai doveva essere riconosciuto viste le importanti censure mosse dal Collegio dei Revisori del Comune di Foggia”.

Mainiero spiega che “la motivazione del supposto finanziamento era quella di sgravare la partecipata da circa tre milioni di euro ai quali i creditori avrebbero rinunciato in ipotesi di anticipata restituzione del maggior credito, secondo un piano di ristrutturazione economica, validato dal Tribunale e informalmente accettato dalla massa dei creditori”, ma aggiunge che “ad oggi nulla l’Amgas ha concretamente compiuto, se non far proprio il finanziamento di € 3 milioni da parte del Comune di Foggia”.

Per il consigliere comunale di minoranza vi sarebbero due aspetti che in questa vicenda non possono essere sottaciuti alla cittadinanza, a partire “dall’assoluta impossibilità per il Comune di Foggia di erogare il finanziamento nei termini in cui lo ha eseguito”. Infatti – spiega – “l’elargizione effettuata viola precetti normativi in tema di salva enti, di concorrenza, oltre che rende di fatto inesigibile la somma erogata in quanto i crediti dei soci notoriamente sono postergati, ovvero sono gli ultimi a poter essere soddisfatti. Il piano di restituzione al Comune di Foggia  in quattro rate del prestito accordato ad Amgas viola questo precetto normativo”.

L’altro – sempre secondo Mainiero – “è che il mancato pagamento ai creditori della partecipata delle somme generosamente quanto illegittimamente erogate dal Comune di Foggia, determinerà un duplice danno: il mancato risparmio di svariati milioni di euro e con ogni probabilità, l’obbligo di ennesimo allineamento contabile”.

Quindi, in termini previsionali, per Giuseppe Mainiero “questo contesto determinerà l’esigenza di rimodulare la restituzione del prestito, a nocumento di quelli che sono i veri e trascurati servizi essenziali della cittadinanza, attraverso una nuova delibera di Consiglio comunale”.

Aggiunge il capogruppo dei FdI in Consiglio comunale: “Gravissima è la condotta di chi non si rende compiutamente conto del fatto che l’aver accettato il finanziamento del Comune, omettendo di rimborsare i creditori, ha di fatto condotto alla decadenza degli effetti del Piano con la perdita di tutti i termini o al più, determinerà il venir meno dell’importante riduzione convenuta con i creditori che a questo punto non hanno alcun interesse a ottenere un ridotto pagamento.  Tutto ciò, a meno che non continuino a intessersi rapporti con i creditori che porteranno a una conferma e/o rinnovazione degli accordi di stralcio del credito. Quest’ultima ipotesi, oggi è ai limiti della percorribilità, dal momento che con tutta certezza, la rete sarà svenduta (giammai si recupererà il suo valore di oltre quaranta milioni di euro) e questi conseguiranno il diritto al rimborso dell’intera creditoria.

Mainiero bacchetta l’attuale management: “Il piano di ristrutturazione del debito ha visto la sua omologazione da parte del Tribunale in tempi decisamente più brevi rispetto a quello trascorso e dilapidato ai fini della conclusione dell’iter per il riconoscimento della falcidia ed in questo, l’attuale management (a differenza del precedente) sta palesando i suoi limiti operativi, malcelati alla fiera dell’autocelebrazione decantata in fantasiose conferenze stampa.

Il consigliere comunale conclude: “In buona sostanza, allorquando sarà espletata la gara per la gestione della rete gas cittadina che liquiderà definitivamente Amgas, il Comune avrà comunque perso milioni di euro, a meno che non intervenga prima la Corte dei Conti con esiti doverosi quanto distruttivi. Stando ai fatti non c’è né onore, né gloria ma solo l’ennesimo salasso di una città allo sbando per l’inadeguatezza dei suoi incauti piloti.

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