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La terra della 'Quarta Mafia' esclusa dalla videosorveglianza. Casanova: "A Foggia passerelle"

Il commento dell'europarlamentare della Lega, Massimo Casanova. Su 36 richieste avanzate, passa soltanto Peschici

Massimo Casanova, europarlamentare di Lesina, ritiene "clamoroso" che la provincia di Foggia, terra della 'Quarta Mafia', sia stata totalmente esclusa dai finanziamenti 2021 del ministero dell'Interno per la videosorveglianza. Come anticipato ieri sulle colonne di Foggiatoday, tra i 416 beneficiari, per la Capitanata è riuscita a spuntarla soltanto Peschici. Le restanti 35 richieste avanzate dal territorio, Foggia compresa, sono state escluse dall'opportunità di vedere rafforzata la sicurezza attraverso i sistemi di videosorveglianza. "Eppure era stata proprio Lamorgese, costretta lo scorso gennaio a raggiungere in fretta Foggia all’indomani di una serie di bombe ed atti intimidatori, a sottolineare la rilevanza di questi sistemi elettronici per contrastare una delle mafie più aggressive d’Italia" sottolinea l'esponente della Lega, il quale non dimentica di evidenziare le parole del ministro pronunciate in Prefettura: “Le telecamere ad altra definizione sono fondamentali per questo l’attenzione è massima”, con riferimento, in particolare, ai progetti presentati dai comuni del capoluogo dauno e di San Severo, quest’ultimo teatro solo qualche giorno fa dell’ennesimo omicidio, dove la mafia continua a cancellare volti e vite.

"Ad essere esclusa, in generale, è l’intera Puglia che pure sconta numerose zone ad alta pericolosità" spiega Casanova. Eppure la graduatoria definitiva avrebbe dovuto tener conto della quota di riserva in favore dei comuni della Puglia, oltreché delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. "Ebbi già a dire in occasione di quel 17 gennaio che, senza atti concreti, sarebbe stato l’ennesimo profluvio di chiacchiere. Nient’altro che una passerella. Non mi sbagliavo. Ricordo che fu la Lega con Matteo Salvini ministro a volere con forza questa misura di controllo del territorio, per contrastare i fenomeni criminosi e coadiuvare le nostre forze investigative, caricate in queste zone di un compito gravoso che, nonostante tutto, portano avanti con abnegazione ed impegno. E di questo li ringrazio. Ma non si può da un lato elogiarli e, dall’altro, lasciarli soli a combattere, privandoli di strumenti fondamentali. E ancora, non si può considerare la sola repressione ai fini delle risorse. Va incardinato un ragionamento sulla prevenzione: ci sono tantissime realtà borderline, dove solo il lavoro dei sindaci e delle forze dell’ordine consente che non si deflagri in altro. La videosorveglianza qui avrebbe effetto deterrente e precauzionale. I criteri, dunque, andrebbero allargati per non essere costretti a giungere ogni volta al capezzale dei territori".

L'europarlamentare leghista ha sottoposto la problematica al sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni, "che si è immediatamente attivato". Conclude Massimo Casanova: "La Lega farà tutto ciò che è in proprio potere per intervenire sulla sicurezza di questa e di altre realtà”.

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