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Il soccorso a Landella di Emiliano e il governo di salute pubblica a Foggia secondo Iaccarino: "Ho audio e telefonate"

Dopo l'incontro di Iaccarino e Di Pasqua e il niet di Azzarone, ci sarebbe stata una telefonata tra l'ex presidente del Consiglio comunale e Michele Emiliano in cui il governatore della Regione Puglia avrebbe detto che avrebbe parlato con la segretaria provinciale del Partito Democratico

Ipotizziamo che Michele Emiliano, in qualità di ‘sindaco di Puglia’, avesse dato il "consenso" a Iaccarino per sondare il terreno nel tentativo di formare un governo di salute pubblica a Foggia pur di garantire la continuità amministrativa in un periodo di ristrettezze economiche e di emergenza sanitaria.

E che per questo si sarebbe impegnato ad aiutare Landella e il centrodestra. D’altronde il presidente della Regione Puglia non è nuovo a questi soccorsi rossi, vedi Barletta o la vicenda del sostegno a Pippi Mellone, vicino agli ambienti di Casapound, a Nardò.

Prendiamo per buona l’ipotesi che Iaccarino non fosse il suo uomo su Foggia e non fosse stato incaricato di formare un governo di salute pubblica. Non ci sono riscontri a riguardo ma solo affermazioni e suggestioni dell’ex presidente del Consiglio comunale.

Se però più di un indizio fanno una prova, è possibile che quei messaggi e quelle telefonate con Emiliano - che durante l’interrogatorio con la formula dell’incidente probatorio Iaccarino ha sostenuto di conservare - contengano ad esempio la richiesta esplicita fatta dall’ex presidente del Consiglio comunale al presidente della Regione Puglia, di convincere Lia Azzarone, segretaria provinciale del Pd, a chiudere la questione, per evitare che l’amministrazione cadesse prima del tempo e, quindi, consentire una prosecuzione dell’attività amministrativa.

E contengano (gli audio e i messaggi), anche la promessa di Emiliano che avrebbe parlato direttamente con la Azzarone.

Una trattativa che se portata a termine, avrebbe legittimato le intenzioni di Iaccarino di sognare un futuro da candidato sindaco e il passaggio, sponda Cusmai, oggi consigliere politico di Emiliano, dell’ambizioso vigile del fuoco nel centrosinistra.

Sulla questione il PD di Capitanata – lo ricordiamo - ha già fatto sapere che “nell’estate 2020 in una sola occasione e in un bar, quindi in un luogo pubblico il consigliere comunale Consalvo Di Pasqua ha proposto alla stessa segretaria provinciale il sostegno del PD alla maggioranza che appoggiava il sindaco Franco Landella. A quell’incontro Di Pasqua si è presentato con Leonardo Iaccarino. La proposta è stata respinta con fermezza, come già erano stati respinti gli inviti ad assumere la vicepresidenza del Consiglio comunale e la presidenza di una commissione consiliare”.

Giustificare una operazione del genere sarebbe stato molto difficile per i dem, fino a quel momento avversari politici e in Consiglio comunale del governo locale.

Le telefonate e gli audio di cui avrebbe parlato Leonardo Iaccarino durante l'interrogatorio con la formula dell'incidente probatorio, sarebbero successivi a quell’incontro avvenuto in un bar di una località di mare (non a Foggia), su indicazione, sempre secondo la tesi di Iaccarino, di Emiliano. 

Non è chiaro se poi il presidente abbia chiesto alla Azzarone un chiarimento sulla questione, o abbia tentato di convincerla che sarebbe stato opportuno salvare il salvabile, in una fase oltrettutto complicata. 

Emiliano non ha mai nascosto di avere avuto delle interlocuzioni di profilo istituzionale con tutti i sindaci pugliesi, meno che mai con Franco Landella; come è risaputo del tentativo di ques'ultimo di candidare la cognata Michaela Di Donna alle Regionali tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra.

Sta di fatto che dopo la trattativa di un governo di salute pubblica, mai andata in porto, il 23 agosto di quella turbolenta estate, il sindaco di Foggia ha ufficializzato in pompa magna, tra le polemiche, il suo passaggio nella Lega insieme ad altri tre consiglieri comunali e consegnato le chiavi della città a Matteo Salvini. "Da questo campanile oggi svetterà la bandiera della Lega".

Con tutto quello che ne conseguì in termini di proteste e manifestazioni. Il Partito Democratico ci aveva visto giusto. 

Al netto della ricostruzione di Iaccarino, su una vicenda di natura esclusivamente politica-istituzionale, peraltro antecedente al terremoto che molti mesi dopo interesserà Palazzo di Città, sarebbe interessante e opportuno nei confronti degli elettori e di chi ci legge, sapere se anche successivamente alla giornata del vessillo di Alberto Da Giussano in Corso Garibaldi, ci sia stato un ulteriore tentativo di formare un governo di salute pubblica. E da chi. E soprattutto come siano andate effettivamente le cose.

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