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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Emergenza giudiziaria nella terra della 'Quarta Mafia': tutto il carico sul tribunale di Foggia. De Leonardis: "Urgono sedi e personale"

La mozione del vicepresidente del Consiglio regionale, Giannicola De Leonardis

Il consigliere regionale dei Fratelli d'Italia, Giannicola De Leonardis, ha presentato una mozione sull'emergenza giudiziaria in provincia di Foggia, a pochi giorni dalla audizione in commissione regionale di studio della criminalità organizzata del 9 novembre scorso del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, nel corso della quale Ludovico Vaccaro, "ha offerto un quadro esaustivo e inquietante sulle criticità - al di là del lodevole impegno di persone e Istituzioni, e dei brillanti risultati ottenuti - dell'apparato giudiziario in provincia di Foggia"

"In particolare - spiega il vicepresidente del Consiglio regionale - Vaccaro ha evidenziato le conseguenze nefaste del processo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie e di accorpamento avviato dal Governo nazionale dal 2011 su delega del Parlamento, che ha comportato per il territorio la chiusura del tribunale di Lucera e delle sezioni distaccate di Apricena, San Severo, Rodi Garganico, Cerignola, Manfredonia e Trinitapoli, con l’intero carico così riversato sul solo Tribunale di Foggia, già in affanno prima della riforma, passato da un’utenza di circa 200mila abitanti – quella derivante dalla popolazione foggiana e dal comprensorio del subappennino dauno meridionale, ad una di oltre 670mila"

E ancora, spiega il consigliere regionale di Foggia, "l'allarme lanciato dal Procuratore ha avuto un vasto eco mediatico, ma non può certo bastare"

Per questo motivo poche ore fa Giannicola De Leonardis ha presentato una mozione da discutere nel primo Consiglio regionale utile, "per impegnare l'esecutivo regionale ad esercitare, nei limiti delle proprie prerogative, ogni azione sul Governo nazionale - e sui parlamentari eletti in Puglia - finalizzata a rivedere una riforma che ha di fatto gravemente penalizzato l'apparato dello Stato più esposto nella lotta alla Quarta Mafia. Un'iniziativa aperta al contributo di tutti i miei colleghi consiglieri regionali, di maggioranza e opposizione, confidando nella loro sensibilità e consapevolezza che non possono esserci distinzioni di sorta in una battaglia comune, che merita risposte all'altezza dell'emergenza presente, da affrontare senza ulteriori esitazioni" spiega.

LA MOZIONE DI DE LEONARDIS

La provincia di Foggia è caratterizzata dalla presenza e dal radicamento di una criminalità organizzata feroce, sempre più articolata nelle sue diramazioni, affiliazioni e nel riciclaggio degli ingenti proventi derivanti dalle attività illecite, e con diffuse infiltrazioni nel tessuto economico, imprenditoriale ed amministrativo. La criminalità organizzata in provincia di Foggia può essere distinta e localizzata in almeno tre macro-aree: il Gargano, il Basso Tavoliere –con riferimento centrale Cerignola, e penetrazione anche nei comuni limitrofi della provincia Bat –e il capoluogo, dove insiste la ‘Società’. Ma anche la realtà di San Severo ha fatto registrare un’inquietante escalation, in particolare nell’attacco alle attività produttive operanti nel commercio e nell’agroalimentare;

La criminalità organizzata in provincia di Foggia nel suo complesso viene inquadrata e definita come la ‘Quarta Mafia’ dai media e dagli addetti ai lavori nazionali ed internazionali, e in quanto tale in grado di tessere rapporti accertati a livello paritario con organizzazioni criminali storiche come Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta, relazioni internazionali in particolare con le mafie albanesi per il traffico di marijuana e olandesi per quello della cocaina. In grado di sopperire all’arresto e alla caduta dei capi storici con il continuo ricambio garantito dalle nuove generazioni, come evidenziato da numerose inchieste;

Il numero di omicidi, tentati omicidi, estorsioni, rapine, furti, attentati  (ai mezzi blindati e anche ai professionisti), incendi dolosi è da anni ormai stabilmente ai primissimi posti delle graduatorie nazionali, e la massa enorme di ricavi è tale da essere riciclata in ogni comparto dell’economia, al punto che la ‘zona grigia’ venutasi a creare è tale da rendere sempre più difficile una netta linea di demarcazione tra l’economia legale e quella illegale. Negli ultimi anni, in provincia di Foggia sono stati sciolte dal Ministero dell’Interno per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata le amministrazioni comunali di Mattinata, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Cerignola, Foggia;

Il processo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie e di accorpamento avviato dal Governo nazionale dal 2011 su delega del Parlamento ha comportato, per la provincia di Foggia, la chiusura del Tribunale di Lucera e delle Sezioni Distaccate di Apricena, San Severo, Rodi Garganico, Cerignola, Manfredonia, Trinitapoli, e l’intero carico è stato così riversato sul solo Tribunale di Foggia, già in affanno prima della riforma, passato da un’utenza di circa 200mila abitanti – quella derivante dalla popolazione foggiana e dal comprensorio del Subappennino dauno meridionale – a una da 670mila. Il numero dei procedimenti è salito al quarto posto su scala nazionale dopo  Roma, Milano e Napoli, e nonostante l’impegno dei magistrati – pochi in rapporto ai carichi di lavoro, alle esigenze e all’emergenza da affrontare - e del personale tutto, il numero di processi pendenti in fase dibattimentale è attualmente di 12mila.

Il vicino Molise, che ha un circondario di riferimento equivalente alla metà di quello della provincia di Foggia, può contare sui Tribunali di Campobasso, Isernia, Larino; l’Abruzzo, dal circondario appena superiore, può contare su 8 Procure della Repubblica (Chieti, Lanciano, Vasto, Avezzano, l’Aquila, Sulmona, Pescara, Teramo); la Basilicata ha conservato 4 Tribunali (Lagonegro, Matera, Melfi, Potenza): tutte realtà che non presentano certo  un’emergenza criminalità nemmeno lontanamente equiparabile a quella diffusa in provincia di Foggia, né un analogo carico dibattimentale.

Il Tribunale di Foggia, oltre a una diffusa carenza di organico, presenta anche una marcata criticità sul piano edilizio: mancano infatti le aule, e da anni è richiesta ad ogni livello la costruzione di una nuova Cittadella della Giustizia. Al numero di presidi giudiziari, corrisponde un corrispettivo in termini di personale, e di forze di polizia giudiziaria;

Dopo la strage del 9 agosto 2017, che ha visto brutalmente assassinati due innocenti, i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, colpevoli soltanto di avere incrociato un commando che aveva appena ucciso un boss locale e un altro malavitoso, lo Stato ha garantito un’attenzione finalmente all’altezza dell’emergenza criminalità nella provincia di Foggia, con l’arrivo di rinforzi sul territorio, a vari livelli. E sono state condotte con successo 60 operazioni antimafia, che hanno portato all’emissione di 400 ordinanze di custodia cautelare, al sequestro di decine di tonnellate di sostanze stupefacenti, di armi, a un complessivo salto di qualità nella conoscenza del fenomeno e all’inizio, dopo decenni di assoluta omertà, della collaborazione con forze dell’ordine e magistratura inquirente di criminali di alto spessore. Il risultato dello strenuo impegno delle forze messe in campo, operanti in stretta sinergia, della straordinaria abnegazione, della collaborazione tra la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari;

Molto importante si è rivelata anche l’opera di formazione, sensibilizzazione ed educazione alla legalità, in particolare rivolta alle giovani generazioni, messa in atto da numerose associazioni ed enti del terzo settore in collaborazione con scuole, università, presidi e avamposti riconosciuti di legalità e giustizia, e che sarebbe ancora più incisiva attraverso ulteriore sostegno e promozione;

Ma nonostante i risultati straordinari,  perdurano l’emergenza criminale e la lentezza e la difficoltà sia nella fase investigativa che dibattimentale, determinate dalle criticità sopra evidenziate, e da un accorpamento dell’apparato giudiziario che si è rivelato deleterio e controproducente, a scapito della sicurezza della comunità e del lavoro delle forze dell’ordine, magistratura inquirente e giudicante, operatori della giustizia alle prese con quotidiani disagi e carenze non più sostenibili.

De Leonardis impegna la Giunta Regionale perché si faccia interprete presso il Governo nazionale dell’esigenza di ripristinare, in provincia di Foggia, almeno un Tribunale riferimento per il Basso Tavoliere (Cerignola) e un altro per il Gargano, con conseguenze impiego di risorse umane e materiali, in grado di  alleviare l’enorme pressione e i carichi di lavoro gravanti sul Tribunale di Foggia: l’aumento dei presidi giudiziari sul territorio sarebbe comunque ancora al di sotto rispetto alla media nazionale, ma di fondamentale importanza in questa fase ancora emergenziale, e garantirebbe processi più rapidi.

Di sbloccare i finanziamenti già previsti per la costruzione della nuova Cittadella della Giustizia a Foggia, alla luce degli spazi insufficienti del Tribunale di Foggia nella sua attuale collocazione (leggi qui).

Di provvedere a un ulteriore adeguamento dell’organico delle forze dell’ordine e di polizia giudiziaria, e del personale impegnato nell’azione investigativa, per soddisfare le esigenze emerse e fronteggiare adeguatamente una criminalità dinamica e in grado di evolversi e diffondersi in modo organico e capillare.

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