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Emergenza cinghiali sul Gargano, la Comunità del Parco chiede un tavolo urgente: "Fermiamo questa piaga"

Dopo il tragico incidente costato la vita all'imprenditore Gino Turco, l'organo consultivo dell'ente sollecita un confronto con la Regione Puglia e le altre istituzioni competenti per "assumere celeri e precisi impegni"

Il presidente della Comunità del Parco, sindaco di Carpino Rocco Di Brina, d’intesa con il presidente del Parco nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza, e a nome dei colleghi che compongono l’organo consultivo e propositivo, ha formulato ufficialmente la richiesta di un tavolo politico-tecnico urgente “nel quale Regione Puglia, Parco Nazionale del Gargano e le altre istituzioni competenti possano confrontarsi al fine di assumere celeri e precisi impegni nel fermare l’incontrollata presenza dei cinghiali sul Gargano”.

La missiva è partita oggi all’indirizzo del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dell’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, inviata per conoscenza anche al prefetto di Foggia, Carmine Esposito.

La richiesta arriva dopo “la tragica notizia delle ennesimo incidente causato dalla presenza di ungulati sulla strada statale 693”, in cui ha perso la vita “uno dei più conosciuti, energici e illuminati imprenditori dell'agroalimentare garganico”, Gino Turco, titolare dell’omonima azienda agricola in agro di Lesina. Un evento che, scrive il sindaco Di Brina, “ha provocato dolore alle nostre comunità e che si aggiunge ad altri accadimenti analoghi negli anni addietro”.

La Comunità del Parco ravvisa la “necessità di fermare questo susseguirsi di tragedie e dare risposte ormai improrogabili al comparto agricolo di questo territorio già martoriato da ben altre problematiche”. Da qui, l’invito a convocare un tavolo politico-tecnico con urgenza.

“La presenza pervasiva e indiscriminata di cinghiali sul territorio garganico deve ormai considerarsi vera e propria emergenza – si legge nella lettera - Sono decine, ogni mese, le segnalazioni che giungono all'indirizzo nostro e dei nostri assessori da parte di agricoltori e imprenditori stremati e scoraggiati dall'assenza di misure che contengano il propagarsi di questa ‘piaga’, che si aggiunge a pregiudizio anche della pubblica incolumità e della sicurezza stradale”.

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