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Emergenza cinghiali, la Lega chiama a rapporto Pentassuglia: "Subito un tavolo con tutti gli enti interessati"

Il gruppo ha presentato un'interrogazione in Consiglio regionale per chiedere all'assessore all'Agricoltura quali misure di gestione e contenimento intenda mettere in atto la Regione Puglia

Il gruppo della Lega in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione urgente sull’emergenza cinghiali per chiedere all’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia quali misure di gestione e contenimento la Regione Puglia stia mettendo in atto e sollecitare l’istituzione di un tavolo allargato a tutti gli enti interessati.

L’interrogazione, a firma dei consiglieri regionali Davide Bellomo, Joseph Splendido, Gianfranco De Blasi e Giacomo Conserva, parte dall’incidente sulla SS693 costato la vita all’imprenditore di Lesina Gino Turco. L’impatto fatale con un branco di cinghiali è solo l’ultimo di una serie di incidenti che “stanno mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini foggiani e pugliesi, atteso il proliferare incontrollato di questa specie sui territori regionali”.

Il gruppo consiliare menziona anche le “sistematiche devastazioni degli allevamenti e delle colture ad opera di cinghiali e grandi predatori”. Sottolineano come la legge 157 del 1992 attribuisca alle Regioni il controllo, “esercitato selettivamente”, della fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, “praticato di norma mediante l’utilizzo di metodi ecologici su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica”. E qualora l’istituto verifichi l’inefficacia dei metodi, “le Regioni possono autorizzare piani di abbattimento”.

Il tema, evidenziano i consiglieri leghisti, è stato affrontato dagli assessori regionali alle Politiche che hanno chiesto ai ministri alla Transizione Ecologica e all’Agricoltura di mettere mano con urgenza alle Legge 157/1992 per “adeguare l’elenco dei soggetti che possono concorrere agli interventi di contenimento e controllo della fauna nel solco dei più recenti orientamenti della Corte Costituzionale nonché di intervenire in maniera efficace sulla situazione dei corpi/servizi di vigilanza venatoria in ragione delle notevoli incertezze create in materia dal riordino delle province disposto dalla riforma Delrio”.

Il gruppo consiliare, con una mozione presentata il 13 luglio 2021, aveva impegnato la Regione Puglia e l’assessorato all’Agricoltura a “rivedere con estrema urgenza la procedura per il controllo della specie di cinghiale ed il contenimento in ambito urbano e nelle campagne pugliesi”. Impegnava, inoltre, “a porre in essere tutti gli strumenti ad oggi disponibili, inclusi i piani di controllo e caccia di selezione anche al di fuori degli orari e dei periodi di caccia previsti dalla legge 157/1992”, e a garantire un sostegno economico, nella forma di contributo, a quanti sono legittimati a praticare il prelievo venatorio selettivo sui cinghiali.

“In sede di bilancio, la Lega – ricordano i consiglieri Bellomo, Splendido, De Blasi e Conserva - si è spesa per l’inserimento di una norma ad hoc per questa emergenza, con una precisa seppur iniziale dotazione finanziaria, al fine di avviare, di concerto con la facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari, un progetto di monitoraggio e censimento dei cinghiali presenti sul territorio regionale e per la creazione di una filiera delle carni di cinghiale pugliese, allo scopo di inserire la carne di cinghiale tra i prodotti da commercializzare e valorizzare”. I consiglieri chiedono allora all’assessore regionale all’Agricoltura di riferire in merito al fenomeno e alle iniziative che intende assumere per “attuare l’impegno assunto sui provvedimenti” presentati dal gruppo.

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