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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Politiche 2013

Con una lettera aperta il Gadd dice “no” ai manifesti elettorali selvaggi

Gestori delle pompe funebri e i candidati alle elezioni chiamati a rispettare le leggi. Tecnici e funzionari a farle rispettare

Mentre il gruppo Amici della Domenica immagina una città più bella e sulla rete invita con un concorso pubblico a ripulire, in maniera virtuale, angoli belli della nostra città resi sporchi e brutti da incuria, ignoranza e sciatteria amministrativa, rieccoci al manifesto selvaggio, che insozza in maniera invereconda angoli della città. Sulla sporcizia cresce la sporcizia, sul degrado cresce il degrado e su questa considerazione abbiamo lanciato l’idea di rendere alla nostra città lo splendore che merita, non fosse altro perché è semplicemente la città che NOI abitiamo.

In campagna elettorale i manifesti sono affissi dove meno te lo aspetti e dove meno dovrebbero essere, in barba ad ogni regolamento che chi è rappresentato sul manifesto dovrebbe per primo dover rispettare, se si candida in maniera seria a governare una comunità. Accanto a questa temporanea invasione di spazi e di luoghi vi è poi l’endemica barbarie dei manifesti funebri che imbrattano, sporcando, le mura di tutta la città, senza nessun rispetto per i vivi a cui viene comunicata la notizia di una dipartita.

Barbarie l’una e barbarie anche l’altra a cui col tempo ci si abitua se chi è preposto a far rispettare la legge non agisce, sanzionando i contravventori alle regole che la comunità si è data per una convivenza civile. Sappiamo che anche questa volta ci sarà chi dirà che c’è ben altro in questa città che non va e comincerà a snocciolare tutti i grani del rosario dei nostri dolori quotidiani di cittadini offesi di essere ogni anno agli ultimi posti delle graduatorie sulla qualità della vita.

Sappiamo che c’è ben altro, ma le speranze si coltivano come dei semi sepolti a cui dare poco di acqua per volta, per evitare che marciscano con troppa acqua data tutta insieme e marcendo non diano i fiori prima e i frutti attesi poi. Questa lettera aperta è rivolta ai gestori delle pompe funebri e ai candidati alle elezioni, a cui diciamo che la città e anche la loro e che il rispetto della propria casa è obbligo per chi la abita, non fosse altro perché è quella che dovranno lasciare ai loro figli.

Questa lettera è rivolta agli elettori, a cui diciamo di non fidarsi di chi sui manifesti si fa portatore di ideali e di impegni per la comunità: se non rispetta le più elementari regole del vivere civile, non sarà rispettoso nemmeno delle promesse e degli ideali di cui si fa, a chiacchiere, portatore.

Questa lettera è rivolta poi a quei tecnici e funzionari che hanno l’obbligo di far rispettare le leggi ed i regolamenti, per il rispetto dovuto agli obblighi assunti con la comunità, con un patto etico di responsabilità, di un impegno a fare bene il lavoro per cui sono pagati.

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