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Comunali San Severo 2014 San Severo

Comunali San Severo: sette candidati sindaco, 31 liste e 744 aspiranti consiglieri

Il Pd punta su Marino ormai ex consigliere regionale. Miglio scende in campo con una civica, il centrodestra punta su Lallo, l'Udc sulla Bocola. C'è anche l'ex sindaco Giuliani, e gli "anticasta" De Lilla (civica) e Colapietra (M5S)

Una sfida a 7. Tanto vale la prima poltrona di Palazzo Celestini: sette gli aspiranti al posto che fu dell’avvocato forzista Gianfranco Savino. Oggi il gong per la presentazione delle liste. E tra volti che hanno fatto e marcato la storia politica di San Severo e new entry, la sfida si fa all’ultimo voto. Il clima è caldo, infervorato da presunte promesse di lavoro, atti intimidatori all’indirizzo di candidati sindaci ed affaire rifiuti.

In corsa c’è il vincitore delle primarie del centrosinistra, il democratico Dino Marino, che chiude inderogabilmente 3 mandati da consigliere regionale (per due presidente della III commissione regionale Sanità). Presidente anche della locale squadra di calcio, Marino fu il primo a sciogliere la riserva circa la sua discesa in campo, chiedendo ed ottenendo dal suo partito, il Pd, di misurarsi con le primarie, celebratesi lo scorso 23 febbraio. L’ha spuntata su 4 candidati in corsa (come da previsioni). Guida una coalizione di 8 liste, #sanseverodavivere, lo slogan-hashatag che sintetizza in una frase ragioni ed obiettivi del suo programma. Con lui 8 liste: il Pd, SEL, Partito Socialista, i Democratici Autonomi, Realtà Italia e le liste “Marino sindaco Sanseveodavivere”, “San Severo Adesso!”, “San Severo mi@”.

Ma come in ogni consultazione primaria che si rispetti, anche quella sanseverese ha prodotto la prevedibile rottura interna. Sfociata in una vera e propria divisione del centrosinistra. E’ quella che ha operato Francesco Miglio, ex assessore ai lavori pubblici della giunta Santarelli, consigliere comunale uscente del Pd, si è rifiutato di sottoporsi alle elezioni primarie dando vita ad una alleanza di carattere civico, molto trasversale. “San Severo Bene Comune”  il nome della coalizione che vede insieme 6 liste: Centro Democratico, i delusi del Pd raccolti in San Severo Democratica, i Popolari per L’Italia di Cecchino Damone, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e la lista “La Svolta per San Severo”.

Per il centrodestra corre l’ex assessore provinciale della giunta Pepe Leonardo Lallo. Consigliere comunale uscente di maggioranza (in quota Pdl, oggi Fi), è stato tra i 17 firmatari che con le loro dimissioni hanno mandato a casa l’Amministrazione uscente di centrodestra guidata da Savino. La sua “promozione” è stata pertanto al centro di numerose polemiche, con tanto di presa di distanze da parte dell’Udc di Angelo Cera. Scudocrociato a parte, Lallo, è riuscito a compattare il centrodestra  sotto un unico vessillo. Con lui 6 liste: Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Puglia prima di tutto, Unione di Capitanata e la lista “Sindaco Lallo San Severo”. In forse tuttavia la partecipazione alla competizione elettorale della Puglia Prima di Tutto, che non sarebbe riuscita a presentare il numero di firme necessarie a corredo.

Al centro, sponsorizzata dall’Udc, Anna Maria Bocola, già assessore alle politiche sociali, sostenuta da una alleanza variegata che annovera sotto il suo nome 7 liste: Udc, appunto, Movimento politico Schittulli, Alleanza di Centro Pionati, Socialisti Uniti Psi, e le liste “Bocola sindaco” e “Si può”.

Ci riprova quindi un ex sindaco del calibro di Giuliano Giuliani con la civica “San Severo in Cammino” a cui si aggiungono le “Destre Unite”.

Infine, due “anticasta”: Michele De Lilla, con la lista “Terra Nostra San Severo”, ultimo ad uscire allo scoperto in ordine di tempo e, prima di lui, Simone Colapietra, laureato in Economia, già membro del parlamento europeo dei giovani, candidato sindaco a San Severo col Movimento 5 stelle che, anche nell’alto tavoliere, per la sua prima lista certificata ha scontato non pochi problemi con tanto di rottura da parte degli storici “Amici di Beppe Grillo”.

LA CARICA DEI 744. 31 liste in tutto, ciascuna contenente un massimo di 24 nominativi, tanti quanti saranno gli eletti che siederanno nel parlamentino cittadino. Un quadro estremamente frammentato che lascia prevedere la necessità di un secondo turno di ballottaggio (in programma domenica 8 giugno 2014) per sancire il vincitore.

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