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La sfida di Cavaliere: “La mia, una candidatura di servizio. Coalizione larga? L’interesse della comunità la terrà unita”

Il candidato del centrosinistra ha inaugurato il suo comitato elettorale: "La mia è una scelta di cuore". E sugli alleati spiega: "Chi ha scelto di passare dalla nostra parte palesa l'insoddisfazione verso l'Amministrazione uscente"

L’ha definita una “candidatura di servizio”, un impegno per la sua città. Una evoluzione del volontariato attivo che lo ha visto protagonista per oltre vent’anni come presidente della Fondazione Antiusura Buon Samaritano. È stata una scelta di cuore, di chi “ha capito l’importanza di stare vicino alla gente”.

Con l’inaugurazione del comitato elettorale nei locali di Corso Garibaldi, Pippo Cavaliere ha ufficialmente avviato la campagna elettorale che lo vedrà concorrere per la fascia tricolore, Il centrosinistra si è affidato a lui per riconquistare la Giunta del capoluogo dauno. Un centrosinistra mai così variegato, dove alle forze tradizionali legate al Pd, ai verdi ai socialisti, si aggiungono anime legate al civismo dal passato, tutt’altro che remoto e nemmeno tanto nascosto, molto più vicino al centrodestra.

L’eterogeneità politica e culturale della coalizione non è un problema per Cavaliere, finché da parte di tutti resterà salda l’intenzione a perseguire l’interesse pubblico. Seguire “un’unica stella cometa”, quella della comunità foggiana: “Se riusciamo a impostare il lavoro nel rispetto di questi valori, non ci sarà alcuna difficoltà nel mantenere coesa la coalizione”.

E ancora: “La presenza di ex rappresentanti e simpatizzanti del centrodestra sta a dimostrare il malessere e il senso di critica presenti nei confronti dell’amministrazione uscente. Se qualcuno decide di passare dall’altra parte non lo fa perché io sono una bella donna da corteggiare, ma perché evidentemente non avverte più la compatibilità politica”.

L’altra conditio sine qua non affinché il “Patto per Foggia” resti saldo è la libertà di azione: “È stata la condizione essenziale perché accettassi la candidatura. “Punto Primo” è il claim scelto, anche se Foggia di “punti primi” da cui ripartire ne avrebbe tanti: “Le priorità sono difficili da individuare in una realtà che il Sole24 ore piazza al penultimo posto. Io ripartirei dalla legalità senza la quale è preclusa qualsiasi ipotesi di sviluppo socio-economico-culturale”. E poi ci sono i servizi ai cittadini: “Foggia è tra le città italiane in cui si è speso di più per in servizi, ma è anche quella con la resa più bassa. Spendiamo tanto, ma lo facciamo malissimo, evidentemente senza curare l’interesse dei cittadini”.

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