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INTERVISTA | Dario Iacovangelo, l'ex UdC passato con Landella che vuole riportare Foggia in alto partendo dal basso

Intervista all'ex segretario di Cera, oggi candidato in Forza Italia."Non potevo lasciare coloro che mi hanno supportato in questi anni". "Con Forza Italia sintonia rispetto ai progetti per la città"

36 anni, dipendente ‘Barilla’, fino a qualche settimana fa segretario UdC a Foggia. Oggi Dario Iacovangelo ha lasciato il partito di Cera e si è candidato con Forza Italia. E’ uno degli azzurri presenti in lista per le elezioni del 26 maggio. Un passaggio non indolore, ci dice, maturato a seguito di rotture non più sanabili col partito dei Cera (in particolare sulla composizione della lista, par di capire) coi quali è iniziato il suo percorso politico.

Iacovangelo entra per la prima volta in un partito nel 2012. Nell’Udc, appunto, ne diventa ben presto il segretario cittadino. Il suo impianto valoriale è marcatamente di centrodestra, tant’è che, dichiara, la sua segreteria sarà molto distante dall’azione di opposizione fatta per quattro anni dal loro capogruppo uscente  in consiglio comunale, Leonardo Iaccarino (oggi in Forza Italia). “Sempre a sostegno di questo sindaco, che ha fatto molto per Foggia” sottolinea quando lo incontriamo.

Dunque, Iacovangelo. Ce lo spiega questo cambio di casacca?

E’ stata una bellissima esperienza, che non rinnego assolutamente. Mi ha dato tanto. E attraverso di essa ho imparato a mettermi al servizio dei cittadini e a costruire il mio progetto politico per Foggia. L’ultimo periodo, però, ha marcato divisioni.

Anche lei come Iaccarino sostiene che tutto parta dal “tradimento nell’urna” fatto dalla stessa Udc ai danni del candidato sindaco delle primarie?

Iaccarino parla per sé. Io credevo in un progetto politico. Altri volevano costruirne un altro.

Cosa significa?

Che in questi anni ho messo su un gruppo di lavoro fatto di persone perbene e di valore che hanno camminato con me. Il partito, per questa campagna elettorale, ha inteso selezionare altre figure. Non potevo lasciare coloro che mi hanno supportato in questi anni, che oggi sono con me in questa nuova esperienza con Forza Italia.

Perché Forza Italia?

Siamo confederati a livello nazionale ed è il partito con cui c’è maggiore sintonia rispetto ad idee e progetti per la città. E’ una bella lista competitiva, darò il mio contributo affinchè sia la più forte.

Quindi, da essere oppositori di Landella, oggi siete al suo fianco. Come mai questo cambio di rotta? Le vicende nazionale da sole non bastano a spiegarle. Voi stessi avete fatto della territorialità il vostro cavallo d battaglia per giustificare, come Udc, schieramenti differenti a seconda delle realtà.

L’Udc, sin da quando sono arrivato io, è sempre stata a sostegno di Landella.

Ma avete fatto le elezioni nel 2014 con Marasco e per quattro anni Iaccarino è stato all’opposizione.

Bisogna scindere le cose. Io ho combattuto nell’ultimo periodo per far sì che l’Udc si schierasse col centrodestra, sono stato tra quelli che più di ogni altro ha spinto per le primarie. Iaccarino all’opposizione non rappresentava la linea di Iacovangelo.

Ma non vi siete mai smarcati né avete preso provvedimenti. Portava il vostro simbolo, vi rappresentava…

Rappresentava al massimo la linea provinciale, non la mia.

Come giudica il lavoro del sindaco uscente?

Bisogna riconoscere che tanto è stato fatto, anche sul fronte sicurezza. La videosorveglianza è stata implementata e bisogna continuare su questo fronte. E poi è tornata la voglia di viverla, la città. Oggi possiamo dire che i foggiani hanno un’isola pedonale degna di questo nome. E ancora: infrastrutture, pensi al bando da periferia a periferia.

E cos’altro? Viabilità, servizi comunali…è soddisfatto?

Sicuramente ci sono tante problematiche ancora da affrontare. Ma nessuno ha la bacchetta magica.  

Cosa ritiene che si debba fare?

Investire nella cultura intesa in senso lato e sulle periferie. Dobbiamo riprenderci la città e riprenderla dal basso.

Come un’anima popolare convive con la Lega?

Si può convivere. Naturalmente  ognuno ha le proprie idee. Ma troveremo punti di accordo per camminare nella stessa direzione. Il centrodestra unito vince e vince al primo turno.

Siete convinti che non servirà il ballottaggio?

Sì. Perché i cittadini non vogliono tornare al buio di cinque anni fa.

Nel suo programma quali priorità ci sono?

Mi piacerebbe intervenire sulle periferie. Io  vivo al Salice, mi sono speso molto per il recupero di quell’area. Oggi è stata ripristinata la pubblica illuminazione, la viabilità è molto migliorata, presto poseremo la prima pietra per la riqualificazione della storica chiesa di San Lorenzo in Carmignano. Voglio continuare a dare il mio contributo proprio qui, nei luoghi meno attenzionati, nelle periferie.  

Ce la farà?

Me lo auguro. Invito i miei concittadini a scegliere bene i componenti del consiglio comunale, per onestà e competenza. Vedo tanti candidati dell’ultima ora. Io, prima di questa avventura, ho lavorato a lungo come consulente dei Popolari in Regione ed ho potuto conoscere tempi e modalità della macchina amministrativa. Il Comune ha bisogno di gente che sappia cosa andare a fare lì e come farlo.

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