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Trivellazioni a Foggia, Martorana (NON): "Cantiere verrebbe posizionato a 200 mt dalle abitazioni"

"Peccato, però, che durante i colloqui si sia appreso che il cantiere verrebbe posizionato ad una distanza di circa 200 metri dal centro abitato e che le trivellazioni raggiungerebbero una profondità di circa 1250 mt"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Il Nuovo Ordine Nazionale ha assistito al confronto che si è tenuto presso la Provincia di Foggia in data 28 marzo sulle trivellazioni. Al pubblico non è stata data la possibilità di intervenire, ma solo di ascoltare ciò che veniva detto dai titolari della riunione. In buona sostanza, come era prevedibile, la società interessata all'estrazione del gas si è presentata con tutta una serie di valutazioni tecniche a proprio vantaggio.

Unico particolare negativo, ma da trattare con il Comune, è stata la questione del rumore che il cantiere produrrebbe nei primi 25 -30 giorni di lavori. Pare infatti che le macchine per la trivellazione superino i 70 db fissati per legge come tetto massimo di rumore. Ma con una deroga del comune lo scoglio potrebbe essere superato.

Peccato, però, che durante i colloqui si sia appreso che il cantiere verrebbe posizionato ad una distanza di circa 200 metri dal centro abitato e che le trivellazioni raggiungerebbero una profondità di circa 1250 mt. Di fronte a tali dati, il problema che si pone non è tanto nel superamento temporaneo dei decibel, quanto nella pericolosità degli scavi sia per la profondità, sia perché troppo vicini alle abitazioni.

Nè si è valutato a fondo il pericolo che vi sarebbe nell'immissione nel sottosuolo di una quantità enorme di acqua mista a sabbia e vari prodotti chimici che verrebbero iniettati con getti ad altissima pressione e che potrebbero causare sismi più o meno gravi. Tanto meno si è preso nelle dovute considerazioni il problema dei prodotti chimici immessi nel sottosuolo che tornerebbero alla superficie nella misura dell 80%. Il rimanente 20% rimarrebbe nel sottosuolo con gravi conseguenze per le falde acquifere.

Silenzio completo anche sulle problematiche relative alla questione edilizia. L'assessore all'Ambiente dopo aver ricordato che proprio la zona Salice è stata oggetto di una rivalutazione urbanistica con tanto di costruzione di case nuove e ampliamento delle strade, nulla ha detto circa la possibilità di una svalutazione di quegli stessi immobili che verrebbero deprezzati a causa del cantiere di estrazione installata a 200 metri dalle abitazioni.

Di tutti questi problemi la commissione oggi presente non ne ha fatto parola. L'assessore all'ambiente ha solo preteso che vi fosse una terza perizia, ovvero quella del Comune, per confutare ogni possibile problematica relativa all'acustica. Una forma di lavata di mani che garantirebbe una tranquillità legale al Comune e alla Provincia e che scaricherebbe dalle spalle di costoro ogni responsabilità in caso di danni e calamità.

Il Nuovo Ordine Nazionale, valutando nell'insieme quanto è stato detto, è dell'idea che in tutti i titolari convenuti vi sia, già a priori, una forte volontà di concedere alla società interessata i permessi necessari. Difatti, le obiezioni che sono state presentate sono state irrilevanti e facilmente superabili, appunto, da una terza perizia che, quasi sicuramente, sarà simile a quelle già presentate dall'azienda interessata.

Facendo quattro conti, il Comune e la Provincia hanno tutto l'interesse a concedere le autorizzazioni per l'estrazione del gas. Con le casse svuotate dalla faciloneria con la quale sono stati spesi i soldi pubblici, e con la fame di denaro che ha sempre caratterizzato la classe politica di questa città, una simile occasione è come la manna dal cielo. Non prenderla al volo significherebbe come minimo perdere l'opportunità di risanare le casse comunali e provinciali.

Forse è anche per questo che Bruno Longo e Augusto Marasco hanno taciuto sui pericoli sismici, geologici, di inquinamento delle falde acquifere e deprezzamento delle abitazioni. I loro interventi, infatti, sono stati praticamente ininfluenti. Marasco, in più, benchè fosse dalla parte di coloro che non potevano intervenire, ha voluto prendere ugualmente parola.

E se non fosse stato per un altro cittadino che faceva presente appunto che Marasco non aveva titolo per parlare, il dott. Dattoli della Provincia di Foggia avrebbe fatto mettere persino a verbale le dichiarazioni dell'ex assessore all'urbanistica di Mongelli. Questa è la serietà e l'attenzione con le quali si è svolta la riunione sulle trivellazioni.

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