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Nuovo Ordine Nazionale risponde alle domande di Area Nuova

La replica del NON che sostiene la candidatura a sindaco di Giuseppe Martorana

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Le domande poste da Area Nuova sono interessanti e danno spunto a riflessioni che potrebbero creare un futuro diverso da quello attuale, più trasparente ma, soprattutto, più dinamico. Queste le tre principali domande dell'associazione: accesso ai servizi universitari del capoluogo? Come va affrontata la questione dei parcheggi a pagamento disseminati nelle vicinanze di tutte le sedi dei Dipartimenti dell'Università di Foggia? E' equo, a vostro avviso, oberare gli studenti foggiani di quest'ulteriore tassa, che si va ad aggiungere alla - già di per sé elevata - contribuzione studentesca? Infine, quali progetti a lungo termine avete intenzione di approntare per il rilancio culturale della città.

Rispondendo rapidamente ai primi due quesiti, il Nuovo Ordine Nazionale può affermare che, in caso di riuscita alle elezioni municipali, daremo modo agli studenti universitari di servirsi gratuitamente dei mezzi ATAF che verranno messi a disposizioni in luoghi ed orari che potranno essere concordati con una rappresentanza di Area Nuova, la quale potrà fornire le necessarie informative per la creazione ottimale del servizio. D'altronde è inconcepibile che tale servizio sia dato gratuitamente agli stranieri mentre vengono sistematicamente ignorate le necessità più impellenti di chi, a nostro avviso, merita più attenzione e riguardo.

La stessa cosa avverrà per i posteggi a pagamento. Gli studenti iscritti all'Università potranno usufruire di un pass rilasciato dal Comune di Foggia che permetterà loro di posteggiare il proprio autoveicolo entro gli spazi blu per un determinato periodo di tempo che verrà stabilito, anche questo, con l'aiuto di una rappresentanza di Area Nuova. Discorso diverso per la terza domanda. Crediamo sia ora di uscire fuori dai soliti canoni che prevedono l'esposizione di domande generiche a cui rispondere con precisione come se l'aspirante sindaco avesse in tasca la risoluzione per tutti i problemi. Per cambiare radicalmente le cose bisogna entrare in un'ottica di idee completamente diverso, e per farlo basterebbe pensare solo al fatto che i consiglieri comunali e il sindaco non sono dei tuttologi.

La nostra politica è semplice e trasparente anche sotto questo punto di vista. Pertanto, crediamo sia opportuno creare dei comitati o delle corporazioni, composte ognuna dalla propria categoria. In questo caso - ma ciò varrebbe per ogni settore sociale e commerciale - Area Nuova, o chi per essa, diventerebbe la corporazione studentesca universitaria che, oltre ad esporre le varie problematiche argomentandole in base ai dati in suo possesso e alla visione generale della situazione, potrebbe proporre, allo stesso tempo, un'adeguata risoluzione.

In questo modo ogni corporazione, cosciente delle proprie carenze e sofferenze, diventerebbe parte attiva nella gestione sociale e politica dell'intera comunità. Le proposte di risoluzione verrebbero vagliate insieme ad apposite commissioni rappresentative del comune fino a concordare l'applicazione delle soluzioni trovate. Tale sistema ridurrebbe notevolmente i tempi di confronto e le parti verrebbero a conoscenza delle rispettive problematiche alle quali adattarsi per trovare la giusta via di mezzo alle proprie finalità.

Le commissioni elette dal comune, infatti, dopo aver recepito le richieste delle corporazioni - in questo caso quelle di Area Nuova - tornerebbero ad incontrarsi nel giro di poco tempo con dati alla mano e con le possibili soluzioni da adottare tenendo presente le effettive risorse economiche, temporali e tecniche che il Comune potrebbe mettere a disposizione.

Con questo metodo trasparente le corporazioni si renderebbero conto anche dei veti e delle blocchi a cui il comune è soggetto a causa delle disposizioni provenienti da Roma. E ciò potrebbe essere motivo di ulteriori risultati ottimali perché, li dove il comune non può intervenire a causa delle restrizioni imposte dal Governo, potrebbe farsi carico, unitamente all'intera corporazione interessata, delle rimostranze e delle richieste da presentare alle autorità nazionali. Ciò darebbe il via ad unioni con altre università di altri luoghi che soffrono degli stessi problemi. E Foggia avrebbe il merito di aver acceso quella scintilla rivoluzionaria ed unificatrice che oggi manca e che permette alle autorità locali e nazionali di essere indifferenti e, spesso, complici di un sistema distruttivo che sta letteralmente facendo a pezzi i nostri atenei.

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