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Foggia, Miranda risponde all’appello di Confesercenti: “Dal degrado se ne esce insieme”

“Dal degrado in cui è caduto il capoluogo se ne esce insieme – amministratori, lavoratori, imprese, associazioni studenti , massaie e pensionati - o non se ne esce affatto”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

La Confesercenti provinciale di Foggia ha chiesto ai candidati sindaco del capoluogo l’impegno ad una programmazione strategica e innovativa dello sviluppo economico e di riqualificazione urbana della Città. È con piacere ed attenzione che accolgo questo invito consapevole – come sottolinea il presidente provinciale Carlo Simone  – che “ la particolare  (ed io aggiungerei drammatica) situazione del capoluogo esige di impegnarsi a favorire l’attuazione di una politica per lo sviluppo e la coesione sociale».

È del tutto evidente che i Comuni italiani non devono trascurare  l’Agenda EuropeaIl Comune di Foggia dovrà essere in grado di recepire tutte le opportunità di finanziamenti e cofinanziamenti che arrivano da Bruxelles, dai Programmi operativi plurifondo, ai fondi FESR al Fondo Sociale Europeo. In un frangente economico che ha visto ridursi anno dopo anno i trasferimenti del Governo nazionale agli Enti Locali, diventa necessario e doveroso che  l’Amministrazione Comunale – che finora non ha colto appieno le opportunità dei finanziamenti comunitari – diventi soggetto attivo nella elaborazione di progetti capaci di attrarre finanziamenti Europei, nazionali e regionali, con l’auspicabile e necessario coinvolgimento di attori privati. L’innescarsi di un circuito virtuoso di questo genere aiuterebbe il Comune di Foggia – dopo anni di politiche dissennate – ad imboccare con decisione la strada della risalita.

Ma per fare questo occorre che il Comune di Foggia abbia una macchina amministrativa efficiente, ed una nuova guida politica capaci di interagire velocemente, di superare agevolmente le difficoltà, di dialogare in maniera costruttiva, senza arroccamenti nelle reciproche responsabilità e nelle diverse funzioni. La macchina comunale – nella sua parte amministrativa e nella sua parte politica -  dovranno influenzarsi vicendevolmente nelle buone prassi, avendo come punto di riferimento non il proprio particolare, ma l’interesse della Città. 

Le Istituzioni Comunitarie saranno un costante riferimento per le politiche di sviluppo del Comune, al servizio della Città  e delle imprese, ma anche dei nostri giovani, ai quali dedicheremo uno sportello Eurodesk che fornirà loro tutte le informazioni relative a possibilità di impiego, tirocini formativi, vacanze studio, bandi finanziati con fondi comunitari.

Ma il tessuto imprenditoriale del capoluogo non deve rimanere in attesa di finanziamenti che arrivano da Bruxelles, da Roma o da Bari. Le imprese locali possono diventare protagoniste attive del loro futuro mettendosi insieme per competere attraverso i cd “contratti di rete”, e cioè un tipo contrattuale che permette a imprese diverse di “fare rete” e cioè  di collaborare al perseguimento di obiettivi comuni, senza perdere la propria individualità e usufruendo di incentivi e agevolazioni fiscali. È una ipotesi di lavoro, sulla quale chiederò il confronto con tutte le associazioni di impresa.

Confesercenti chiede al prossimo Sindaco l’impegno formale a costituire un coordinamento per le politiche urbane aperto alle associazioni e alle organizzazioni di rappresentanza delle varie categorie. Io ci sto, e sottoscrivo questo invito. Perché lo stile – o se volete il metodo – della Amministrazione Comunale da me guidata sarà quella del dialogo e del confronto con chi ha veramente a cuore il futuro di Foggia. Perché dal degrado in cui è caduto il capoluogo se ne esce insieme – amministratori, lavoratori, imprese, associazioni studenti , massaie e pensionati - o non se ne esce affatto.

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